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05/2025

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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SIDIEF si fa un lifting. Basterà?

Categoria Sidief Data 07 Mag 2025 Tempo di lettura 4:15
Nonostante il silenzio più assoluto, ci sono novità sulla SIDIEF. La Banca è intervenuta, in termini di cariche e persino di modello societario. Curioso che non si sia ritenuto di condividere il progetto e le novità con chi ne rappresenta la grande maggioranza degli inquilini: dipendenti o ex dipendenti della Banca d’Italia.

Proviamo quindi a dare noi le informazioni che la Banca nega al personale.
Non c’è da stupirsi di questa dinamica: il SIBC, senza “auto-limitarsi” alla campagna (sacrosanta) sugli infissi, non ha mai mancato di criticare la complessiva gestione di questi anni. Una gestione impermeabile alle richieste degli inquilini e rivolta a progetti propagandistici e di immagine, piuttosto che alla corretta valorizzazione del patrimonio residenziale destinato al personale della Banca.

Cosa cambia, quindi, e perché?
Scindiamo due aspetti solo in apparenza distinti: modello societario e cariche da un lato; bilancio e progetti dall’altro.
Eravamo curiosi di vedere se la “nuova” Segreteria CISL avrebbe fatto gli sperati passi in avanti rispetto alla vecchia. Prime (ma anche seconde) impressioni: passi ne fa, ma all’indietro, trascinando con sé l’ombra rossa della CGIL che s'è ormai incollata (ma non la UIL, fatto da salutare come interessante conferma).

La linea che emerge è ormai quella di inventare un problema, e poi ergersi a difensori del popolo, vessato dall’ingiustizia.
La Banca ha inviato una nota di risposta alle nostre osservazioni, che potete leggere cliccando qui (e se volete fateci sapere cosa ne pensate!).
Per fare facile ironia sul senso della Banca per il rispetto delle scadenze, il TrentaTREnnale del rapporto di lavoro (indicizzato a qualche sconosciuto parametro) è diventato l'esempio per antonomasia di trascuratezza, indifferenza, oltre che scientifico rinvio di somme dovute ai colleghi.

Ma si affacciano nuovi, imprevedibili esempi. Il concorso a Coadiutore è uno di questi.

Quello dello scorso anno si celebrò regolarmente, ma dopo la chiamata dei vincitori era arrivato un ricorso a fermare la procedura. Nulla di sconvolgente, all'apparenza: non è infrequente che sorgano controversie, ad es. sulla sede di assegnazione in caso di L.104. Ritardi sono quindi frequenti, ma mai una paralisi come quella dell’ultimo concorso: gli scorrimenti di graduatoria sono rimasti bloccati, tutto in attesa che gli estrosi arzigogoli dei legulei sciogliessero i dubbi.
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