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Il futuro del contante: produzione, distribuzione, innovazione. Complementarietà e coesistenza

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Il futuro del contante: produzione, distribuzione, innovazione. Complementarietà e coesistenza

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Pubblicato in Banconote, Scecbu · Venerdì 06 Giu 2025 · Tempo di lettura 8:00
Il futuro del contante:
produzione, distribuzione, innovazione.
Complementarietà e coesistenza

Il 26 maggio si è svolto l’incontro per il 16th Banknotes Social Dialogue con la partecipazione dei membri di SCECBU, UNI Europa e Banche Centrali Nazionali (Belgio, Irlanda, Grecia, Francia, Italia, Spagna e Portogallo) alla presenza di Doris Schneeberger (Director Banknotes) e Martin Novak (Principal Banknotes Communication Expert) in rappresentanza della Banca Centrale Europea.
La BCE ha presentato il documento “Developments & Trends in the area of Euro Banknotes” illustrandone in dettaglio i punti focali:
  1. La circolazione delle banconote
  2. Il supporto all’utilizzo del contante
  3. La produzione di banconote
  4. La resilienza della catena di fornitura
  5. La terza serie dell’Euro
Nel seguito si riportano le linee principali degli argomenti trattati, con le conclusioni finali.

 1 - LA CIRCOLAZIONE DELLE BANCONOTE   
Nello scorso mese di marzo le banconote in circolazione hanno registrato una crescita complessivamente pari all’1,6% con un’incidenza minore dei tagli bassi; la crescita del valore del circolante si è attestata sull’1,2%. Dopo la contrazione registrata dal 2020 al 2024, nel primo trimestre del 2025 il valore del circolante ha mostrato segnali di ripresa con livelli analoghi a quelli del 2019.
In questo trimestre la distruzione del contante si è stabilizzata su valori bassi, simili a quelli del 2020, indice anche di una migliore qualità delle banconote con l’unica eccezione rappresentata dal taglio 5 €. Al riguardo la BCE provvede da un lato a fornire indicazioni alle BCN circa le quote da distruggere, dall’altro a monitorare l’andamento dell’attività di distruzione svolta dalle BCN.

 2 - IL SUPPORTO ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE   
La BCE conferma il proprio impegno nel riconoscere il contante come mezzo di pagamento e riserva di valore, riaffermando la strategia dell’Eurosistema volta a garantire disponibilità, accessibilità e accettazione del contante e dei servizi ad esso connessi.
In questa direzione la BCE aggiorna costantemente le BCN circa le misure adottate con particolare riguardo ai servizi per le banche e al dialogo con gli operatori del settore. Nel contesto del Legal Tender of Cash Regulation è allo studio una metodologia che permetta a tutte le BCN di misurare gli accessi ai prelievi di contante.
Per contribuire a mantenere l’accesso al contante e prevenire una riduzione dei servizi disponibili per cittadini e imprese, la BCE offre il proprio supporto sugli aspetti legali e commerciali. In questo contesto, ribadisce con forza la propria posizione a favore del contante, sottolineando l’impegno nel contrastare pratiche di rifiuto, come quelle adottate da alcuni operatori (es. il settore delle compagnie aeree).
La BCE ha condotto alcuni studi sull’utilizzo del contante. I risultati mostrano che dal 2021 in tutti i settori commerciali sono diminuite le aziende che accettano contanti, che nel triennio 2022-2024 è cresciuto il numero di pagamenti online e che questi sono mediamente di importo superiore ai pagamenti con POS. Altro risultato interessante riporta le ragioni per cui le aziende non accettano contanti: le risposte più frequenti sono state la scarsa richiesta da parte dei consumatori e le difficoltà nel versamento o nel prelievo del contante. Su quest’ultimo aspetto, la BCE si è impegnata a intervenire.

 3 - LA PRODUZIONE DI BANCONOTE   
Nel 2026 la produzione prevista è di circa 2 miliardi di banconote, laddove la capacità produttiva dell’Eurosistema potrebbe anche raggiungere la quota di 6 miliardi di esemplari. Dei 2 miliardi da produrre il prossimo anno, circa la metà rappresenta una quota addizionale che andrà sottratta dalle produzioni degli anni a venire. Non è comunque esclusa la possibilità di tornare in futuro a produrre una media annuale di 4 miliardi di banconote.
La dottoressa Schneeberger ha quindi illustrato la situazione attualmente in essere per la produzione delle banconote, con 10 stamperie, di cui 6 interne alle banche centrali, inclusa la Banca d’Italia, e 4 private, con una stamperia fuori dell’area euro, in Bulgaria. Per quanto riguarda invece le cartiere, quelle in mano pubblica sono solo 2 (la francese Europafi e l’italiana Valori di carta) a fronte di 3 private. Al momento, non si hanno notizie di un’ulteriore riduzione di stamperie pubbliche.
Circa l’attività di ricerca e sviluppo, un ambito strategico che lo scorso anno ha richiesto investimenti superiori a 5 milioni di euro, la BCE coinvolge principalmente le BCN, ma in alcuni casi include anche la collaborazione con produttori commerciali.
La BCE gestisce l’attività di R&S principalmente per finalità istituzionali, come la sicurezza e l’innovazione dei mezzi di pagamento. La partecipazione dei privati è limitata proprio al fine di evitare che possano in anticipo accedere a nuove soluzioni tecnologiche o specifiche tecniche e adattare i propri processi produttivi.

 4 - LA RESILIENZA DELLA CATENA DI FORNITURA   
Nel 2021 sono state approvate le Best Practices per la resilienza della catena di approvvigionamento (BPSCR). Nel 2024, su invito, tutte e cinque le cartiere hanno partecipato volontariamente ad alcune esercitazioni preparatorie in vista della valutazione del 2025, che coinvolgerà tutti i 20 fornitori di materie prime. L’obiettivo è testare la loro capacità di reazione e la predisposizione di piani di ripresa in caso di una grave interruzione della catena di fornitura.
Il gruppo direttivo dell’EPPS sta valutando modalità per rendere più flessibile la produzione di banconote, estendendo le scadenze di produzione per tener conto di eventuali cali dei volumi annui o shock improvvisi sia nell’offerta (es. introduzione della terza serie) sia nella domanda (es. crisi finanziarie). Sta inoltre considerando di rivedere aspetti legali come il principio di indipendenza (arm’s lenght principle) e il criterio Teckal al fine di ottenere una maggiore efficienza nel processo produttivo.
Sul tema resilienza il gruppo in-house promuove la condivisione delle conoscenze, il ricorso ad acquisti congiunti, lo sviluppo di misure per ottimizzare la produttività, standardizzare i materiali, ridurre i costi e gli sprechi, aumentare la competitività e minimizzare l’impatto ambientale. In questo contesto si inserisce anche l’aggiornamento dei principi per il programma di formazione cooperativa (CTP), che mira ad aumentare la partecipazione e la preparazione del personale delle BCN. Tale programma dedica anche una particolare attenzione al monitoraggio della salute dei dipendenti, alla manutenzione – anche preventiva – e all’assistenza tecnica.

 5 - LA TERZA SERIE DELL’EURO   
Per la terza serie delle banconote, gli obiettivi principali sono sicurezza, identità dell’Eurosistema e sostenibilità, con un’attenzione particolare anche alla riduzione dei costi di investimento legati all’introduzione di nuove tecnologie e macchinari. La lotta alla contraffazione resta prioritaria, soprattutto considerando che, secondo gli ultimi dati, i falsi da 20 € e 50 € sono tornati ai livelli pre-Covid. Attualmente sono stati consolidati i requisiti preliminari della terza serie e proseguono le attività di R&S. Parallelamente, sono stati selezionati due temi ed entro metà anno è previsto l’avvio del concorso per il nuovo design. L’intero processo segue un approccio fortemente orientato alla minimizzazione dell’impatto ambientale. Una volta disponibili i nuovi design, sarà condotta la definitiva analisi costi-benefici  e sarà presa la decisione finale sulla produzione della terza serie.
Al termine della discussione, su richiesta dei partecipanti, la BCE ha accettato di organizzare un incontro congiunto tra le Direzioni Generali Banconote ed Euro Digitale: un’occasione per affrontare i diversi interrogativi ancora aperti sul futuro dei pagamenti e del contante.

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L’incontro ha confermato quello che tutti sappiamo ovvero che le banconote restano uno dei cardini del sistema finanziario dell’Unione europea e, soprattutto, l’unico strumento di pagamento che assicura l’inclusione finanziaria.
L’intensificarsi negli ultimi 12 mesi di eventi fortemente dirompenti – quali il grave blackout che ha colpito ampie aree della Spagna e del Portogallo o le alluvioni a Valencia e in Emilia Romagna  con il blocco dei pagamenti elettronici - hanno evidenziato la vulnerabilità dei sistemi digitali e hanno rafforzato l'importanza di garantire la disponibilità del contante come mezzo di pagamento affidabile e resiliente soprattutto in situazioni di emergenza tecnologica, ambientale, infrastrutturale o di altro tipo.
Nel caso dell’alluvione di Valencia è stata confermata, altresì, l’importanza della presenza sul territorio con una succursale, che ha consentito di rispondere in maniera tempestiva e adeguata alla richiesta di contante proveniente dai cittadini in difficoltà.

Anche la connessione voluta dalla Commissione Europea tra lo sviluppo dell’euro digitale e il corso legale delle banconote, con la proposta al Parlamento Europeo di un Regolamento unico, ribadiscono la rilevanza del contante nella vita attuale e futura dei cittadini europei.

Ciò posto, non possono non essere considerati strategici:
- il mantenimento della produzione delle banconote all’interno delle banche centrali e
- la presenza sul territorio di un numero sufficienti di punti di distribuzione e contatto con i cittadini, soprattutto considerando i cambiamenti che stanno riguardando la geografia politica a livello internazionale.

Riteniamo quindi che sia giunto il momento per rivedere scelte improvvide fatte nel passato e assicurare nel futuro una adeguata capacità produttiva e distributiva direttamente svolta dalla Banca Centrale e non affidata a soggetti privati.


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