
Winston Churchill sosteneva che “to jaw-jaw is always better than to war-war”: meglio un dialogo lungo e faticoso che una guerra senza fine, in pratica.
Non sappiamo se Churchill rientri nelle letture preferite dell’Amministrazione della Banca d’Italia, ma temiamo di no.
Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento ostile al dialogo mostrato - ad esempio - nell’unico (!) incontro dedicato alla verifica triennale dell’accordo sul lavoro da remoto. In quell’occasione, invece di ascoltare le proposte altrui, e magari farne di proprie, l’unico messaggio che questa Amministrazione è riuscita a trasmettere è stato “attenti a chiedere un negoziato, perché anche noi avremmo molto da chiedere” (come a dire, l’accordo vigente, che è fortunatamente scolpito nel Regolamento del Personale, è già troppo per loro).
Non sappiamo se Churchill rientri nelle letture preferite dell’Amministrazione della Banca d’Italia, ma temiamo di no.
Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento ostile al dialogo mostrato - ad esempio - nell’unico (!) incontro dedicato alla verifica triennale dell’accordo sul lavoro da remoto. In quell’occasione, invece di ascoltare le proposte altrui, e magari farne di proprie, l’unico messaggio che questa Amministrazione è riuscita a trasmettere è stato “attenti a chiedere un negoziato, perché anche noi avremmo molto da chiedere” (come a dire, l’accordo vigente, che è fortunatamente scolpito nel Regolamento del Personale, è già troppo per loro).

Di solito, per prevenire gastriti, acidità di stomaco e attacchi d'ansia, non leggere i volantini sindacali (o almeno, non leggerli tutti), è una scelta di rara efficacia.
Nelle ultime settimane, però, leggere "tutto di tutti" sarebbe stato il modo migliore per aumentare la consapevolezza sul contesto in cui lavoriamo.
E’ successo che abbiamo dato scandalo, per aver chiesto tre cose che in un mondo normale sono banali:
✅un tavolo unitario per le riforme;
✅trasparenza delle posizioni di ognuno sulle proposte avanzate;
✅salvaguardia del personale di Banca di fronte all'imminente integrazione con IVASS.
Risultato: siamo messi all'indice, perché disturbare il manovratore non è mai privo di conseguenze.
Nelle ultime settimane, però, leggere "tutto di tutti" sarebbe stato il modo migliore per aumentare la consapevolezza sul contesto in cui lavoriamo.
E’ successo che abbiamo dato scandalo, per aver chiesto tre cose che in un mondo normale sono banali:
✅un tavolo unitario per le riforme;
✅trasparenza delle posizioni di ognuno sulle proposte avanzate;
✅salvaguardia del personale di Banca di fronte all'imminente integrazione con IVASS.
Risultato: siamo messi all'indice, perché disturbare il manovratore non è mai privo di conseguenze.

Questa mattina si è svolto un incontro sul tema delle “soglie di rappresentatività dell’Area Manageriale”, per l’esclusione dei sindacati che stanno sotto la soglia del 5%.
Incontro dal carattere surreale: in nessun documento, volantino o comunicazione avevamo letto una richiesta del genere da chicchessia.
La Delegazione ha oggi attribuito tale richiesta al CIDA. La Banca (che sorpresa!) si è detta favorevole. Atteggiamento ben comprensibile, da un Vertice che vede rapidamente sfiorire la rappresentatività del sindacato dei dirigenti all’interno del mondo sindacale e, per conseguenza, la sua possibilità di condizionare ogni negoziato attraverso quella organizzazione.
Incontro dal carattere surreale: in nessun documento, volantino o comunicazione avevamo letto una richiesta del genere da chicchessia.
La Delegazione ha oggi attribuito tale richiesta al CIDA. La Banca (che sorpresa!) si è detta favorevole. Atteggiamento ben comprensibile, da un Vertice che vede rapidamente sfiorire la rappresentatività del sindacato dei dirigenti all’interno del mondo sindacale e, per conseguenza, la sua possibilità di condizionare ogni negoziato attraverso quella organizzazione.