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SIDIEF si fa un lifting. Basterà?

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SIDIEF si fa un lifting. Basterà?

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Pubblicato in Sidief · Mercoledì 07 Mag 2025 · Tempo di lettura 4:15
SIDIEF si fa un lifting. Basterà?

Nonostante il silenzio più assoluto, ci sono novità sulla SIDIEF. La Banca è intervenuta, in termini di cariche e persino di modello societario. Curioso che non si sia ritenuto di condividere il progetto e le novità con chi ne rappresenta la grande maggioranza degli inquilini: dipendenti o ex dipendenti della Banca d’Italia.

Proviamo quindi a dare noi le informazioni che la Banca nega al personale.
Non c’è da stupirsi di questa dinamica: il SIBC, senza “auto-limitarsi” alla campagna (sacrosanta) sugli infissi, non ha mai mancato di criticare la complessiva gestione di questi anni. Una gestione impermeabile alle richieste degli inquilini e rivolta a progetti propagandistici e di immagine, piuttosto che alla corretta valorizzazione del patrimonio residenziale destinato al personale della Banca.

Cosa cambia, quindi, e perché?
Scindiamo due aspetti solo in apparenza distinti: modello societario e cariche da un lato; bilancio e progetti dall’altro.

MODELLO SOCIETARIO E NUOVE CARICHE
Il modello societario supera definitivamente il sistema dualistico per approdare a quello monistico, nel quale - secondo le previsioni dei colleghi esperti - dovrebbe esservi una maggiore funzionalità della governance e una responsabilizzazione diretta della Banca.
Vedremo. Quel che è certo è che - al di là degli aspetti giuridici - contano le persone. Il futuro Presidente del C.d.A. sarà Domenico Siclari, già funzionario della Banca d’Italia ed oggi professore di Economia e mercati finanziari all’Università La Sapienza; professore universitario era l’ex Presidente Clarich, ma nel campo del diritto amministrativo (che, come noto, non riguarda la Sidief). Vi sono poi tecnici del Servizio Immobili, professionisti e docenti universitari.
Rileva il superamento del doppio ruolo in capo al direttore generale di Sidief, che per anni ha vestito anche i panni di amministratore, con un accentramento di poteri forse discutibile e sicuramente poco consueto.

Speriamo che il nuovo Presidente e il Consiglio siano vicini alla comunità della Banca e dia una svolta verso le modifiche organizzative di cui la Sidief ha decisamente bisogno per recuperare efficienza e trasparenza.

BILANCIO 2024 E PROGETTI
In questi giorni è stato anche approvato il bilancio 2024, del quale proponiamo qualche interessante chiave di lettura.
La prima è che la missione della società è indicata nella “gestione, amministrazione e valorizzazione dei beni immobili di proprietà in un’ottica di lungo periodo, in modo efficiente e trasparente”. Cioè, come qualsiasi società immobiliare.
Ma nulla si dice della finalità di offrire ai dipendenti e pensionati della Banca abitazioni di qualità a prezzi contenuti o di un minimo di approccio “sociale”. Brutto segno.

La seconda è che Sidief chiude l’esercizio in bellezza anche grazie alla vendita di appartamenti (scesi da 2.917 a 2.834, proseguendo un calo preoccupante che viene da lontano - nel 2014 erano 3477). Il bilancio viene così rinvigorito e presenta un utile di oltre 6 milioni che vanno tutti a riserve. Così cresce il patrimonio netto (da 646 a 652 milioni) e una liquidità improduttiva pari a 29 milioni, cui si aggiungono 23 milioni investiti in titoli di Stato.

Domanda: non sarebbe ora di spenderli, questi fondi che la Banca ha fornito, e investirli per rimediare alle mancate ristrutturazioni e migliorare l’assetto organizzativo della società?
Oltre che (perché no?) per acquistare altri appartamenti idonei a ospitare colleghi di Banca, specie se neoassunti.
Il bilancio dedica anche un trafiletto (o un necrologio?) al tema cruciale della sostituzione degli infissi: finora ha riguardato solo 70 appartamenti. Briciole.

QUALE FUTURO PER LE "CASE DI BANCA"?
Insomma: cambiamenti – sottotraccia - ci saranno pure, ma del tutto inadeguati alle esigenze, e tardivi rispetto alle carenze gestionali accumulate.
C'è da chiedersi quindi: ora qual è il progetto? Qual è piano operativo?

Il Sindacato Indipendente chiede che la Banca si renda disponibile a un confronto aperto, per avere chiarimenti e impegni responsabili per il futuro. Dopo tanti annunci rimasti lettera morta, non è tempo per fare i pesci in barile. I colleghi in servizio e in quiescenza hanno diritto a conoscere il destino della Sidief, così come tutti gli inquilini vogliono sapere cosa gli riserva il futuro nelle loro case.
Anche alla nuova governance della Sidief chiediamo di partecipare a un confronto serio con i sindacati e gli inquilini, abbandonando l’atteggiamento di spocchioso fastidio alle istanze di miglioramento e alle richieste di riparazioni.

E se son rose fioriranno.. persino sulle finestre dei palazzi della Sidief, una volta che saranno state finalmente sostituite dopo anni di degrado e di scelte mai attuate.



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