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Sindacato Indipendente Banca Centrale
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A volte viene da chiedersi se ci sia ancora qualcuno che ragiona, in questa Banca.
Ragionare significa interrogarsi sulle conseguenze delle proprie decisioni, legittime o meno che siano.
Interrogarsi sulle conseguenze dovrebbe essere imperativo per tutti, in particolare per chi ha molto potere, e proporzionali responsabilità.
La responsabilità non riguarda solo l’adempimento dei propri doveri, ma anche la capacità di rispondere delle proprie azioni e decisioni. Accountability, dicono quelli bravi.

Sul piano professionale essere responsabili implica svolgere il proprio lavoro con competenza e dedizione, ma anche rispettare le norme etiche e comportamentali della propria professione, evitando conflitti di interesse e condotte discutibili.
La responsabilità di chi occupa ruoli di leadership abbraccia non solo i colleghi o i subordinati, ma anche l’intera organizzazione, la reputazione di tutti coloro che vi lavorano onestamente, e - nel nostro caso - la collettività.

Scopriamo che la responsabilità diventa ogni giorno un bene più scarso. La cosa va di pari passo all’incapacità di guardare oltre il brevissimo termine.
"La Banca non è un juke-box" è la frase che rappresenta plasticamente la posizione dell'Amministrazione su tutti i temi posti in discussione dal SIBC, nella procedura di raffreddamento avviata per denunciare il costante slittamento al ribasso delle condizioni di lavoro del personale, che si manifesta su una pluralità di temi, negoziali e non.

Con l’espediente retorico secondo cui la Banca non è tenuta ad accogliere le proposte sindacali su questo o quell’argomento, viene quindi giustificata una sostanziale mancanza di ascolto dell’Amministrazione rispetto alle osservazioni del Sindacato, Amministrazione che infatti suona sempre la stessa musica salvo modesti “aggiustamenti al margine”, esibiti a imperitura testimonianza della buona volontà nella ricerca di un accordo.
Lo sciopero è una cosa seria.
Per questo, va preparato, annunciato e condiviso con il personale in modo da ampliare al massimo la partecipazione.
Sarebbe grave se, invece di promuovere sacrosante rivendicazioni con una forte adesione, finisse col danneggiarle, per via di una partecipazione modesta.

L’assurda deriva, assunta dalla Banca nelle relazioni con il personale, ha colpito praticamente ogni negoziato, ogni interesse, ogni aspettativa dei colleghi. Ha colpito ogni collega.
Egregio Governatore,
potremmo inaugurare il 2025 enumerando la montagna di temi che abbiamo davanti e attendono soluzione: IPCA, efficienza aziendale, riforma della carriera operativa, promozioni e trasparenza in quella manageriale, e poi ancora le Filiali, la scuola d’infanzia, lo smart working, l’assicurazione sanitaria, e potremmo ancora continuare.

Per una volta, però, guardiamoci indietro: che è stato fatto nel 2024? E’ presto detto: un solo accordo, quello tecnicamente necessario per far partire la gara per il welfare aziendale.
A memoria, ci sembra che questo rappresenti un record storico negativo per la Banca d’Italia, e proprio nel suo primo anno da Governatore.
Giorno nove di dicembre dell’anno di grazia 2024: negli ultimi 45 giorni, la Banca è riuscita a convocare una sola riunione negoziale, oltre a due di tipo informativo:
- una per dirci (due mesi dopo rispetto a quando l’avevano saputo) che Previgen ha rifiutato la proroga del contratto e bisognerà negoziare un nuovo accordo per far partire la nuova gara d’appalto;
- l'altra per consegnare dati di dettaglio sul piano di riforma della rete territoriale.

In un mese e mezzo, quindi, battuto ogni record di inefficienza negoziale, fatto ancor più provocatorio se si considera la quantità e la rilevanza delle questioni per le quali è doveroso pervenire a una conclusione all’altezza del personale dell’Istituto.
Chiediamo formalmente che la Banca convochi immediatamente le OO.SS. per il riconoscimento dell’IPCA e dirami un calendario di convocazioni serrate per affrontare tutti i temi di rilievo qui elencati.
E’ ancora consentito parlare dei temi reali che interessano i colleghi?
Il frastuono di inutili polemiche sindacali “serve” soprattutto a questo: a mettere in secondo piano le questioni che riguardano ognuno di voi.
Serve pure a gettare discredito sul movimento sindacale nel suo complesso, a prescindere dai torti e dalle ragioni perché non tutti hanno il tempo di analizzare e distinguere gli uni dagli altri.
I più avveduti hanno già capito che l’input arrivato da “Chissà chi” (“scrivi qualunque sciocchezza, basta che attacchi il SIBC”) è partito perché abbiamo posto questioni reali, senza fare sconti alla controparte (che dovrebbe essere controparte di tutti):

⭕ una riforma delle carriere a perdere per il personale: per i Coadiutori, per i Vice Assistenti, per gli Assistenti e chi ha maturato expertise mai riconosciute,
⭕ l’IPCA tenuta in ostaggio ed efficienza azzerata,
⭕ una riforma della rete territoriale senza costrutto, di cui ora è affiorata la punta di un iceberg ben più corposo,
⭕ il mutismo sull’impatto dell’ingresso di 400 dipendenti IVASS sulle prospettive di Esperti, Consiglieri e naturalmente di tutta l'Area Operativa.
Quanto dichiarato da una O.S. quest’oggi a proposito dell’integrazione dell’IVASS in Banca d’Italia fa chiarezza per due ordini di ragioni.
La prima è perché conferma il carattere carbonaro dell’operazione. Fino a quando il SIBC non ha sollevato il problema, nessuno parlava dell’argomento. Ora improvvisamente si scopre che alcuni conoscono molti particolari su questo progetto di integrazione con annessa sottoposizione del 70% del personale di Banca ai nuovi ingressi.
La seconda ragione di chiarezza è il fatto che questa O.S. propone (o comunica?) un progetto di integrazione allarmante. “Prevede” la creazione di un ulteriore Dipartimento (la crescita incontrollata di Dipartimenti e Servizi “isolati” segna la fine del modello dipartimentale e si accompagna allo scempio della rete territoriale), il “Dipartimento Assicurativo” (c’è già il nome) che a detta di quella Organizzazione “… potrà garantire sviluppi di carriera e posizioni di avanzamento dedicate”. Tenuto conto dei gradi elevatissimi di accesso, è singolare vengano previsti pure percorsi dedicati a tutela delle crescite individuali, invece di essere comparati con gli attuali colleghi di Banca, cui resta il percorso di carriera irto e complicato a cui sono già attualmente destinati.
Lunedì 18 e martedì 19 novembre si è svolto il Comitato Direttivo Nazionale del SIBC, che ha affrontato tutti i temi di maggiore interesse per i colleghi e di attualità sul piano negoziale, come quelli sulla riforma della carriera operativa e del progetto di ridimensionamento delle Filiali, sui quali sono state assunte deliberazioni.

E’ stato inoltre rimarcato il ruolo decisivo del SIBC nel far luce sugli impatti che deriverebbero dall’eventuale confluenza del personale IVASS all’interno dell’Istituto, taciuto da tutti fino al nostro intervento.
E' stato sottolineata anche la funzione svolta nel denunciare significative anomalie nel processo che ha portato alla mancata proroga del contratto di copertura sanitaria per i colleghi in servizio e in quiescenza.

Il Direttivo Nazionale ha anche evidenziato la continua e formidabile crescita di consenso del SIBC, secondo sindacato nell'Area Operativa e secondo sindacato nell'Area Manageriale, testimonianza che sempre più colleghi riconoscono l'importanza di un'Organizzazione sindacale che con coerenza e coraggio sappia sostenere e argomentare posizioni anche scomode per la controparte.
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