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Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Taluni Sindacati, insieme alla Banca, hanno contestato al SIBC (e alla FALBI) di non avere legittimità a chiedere modifiche organizzative da una istituzione pubblica come la Banca d'Italia. Curiosamente, quei sindacati non ricordano che, in occasione della prima fase di tagli alla rete periferica ispirata a esigenze di razionalizzazione (la Banca, allora, era guidata da Mario Draghi), si avviò un aspro ma serrato confronto tra le parti che portò ad un significativo "riorientamento" del progetto iniziale.

Le Organizzazioni Sindacali hanno la funzione primaria di tutelare i lavoratori, ma non solo. Rappresentano anche un canale affidabile attraverso il quale chi ha la responsabilità di guidare l’Istituto nelle sue fondamentali funzioni pubbliche può trarre qualificati contributi al miglioramento funzionale e organizzativo dei propri progetti.
Speravamo che la partecipazione al SEBC avrebbe permeato anche la nostra classe dirigente alla cultura del confronto, dell'ascolto attivo e della trasparenza degli atti, ma sembra si sia rimasti ancorati livelli puramente formali e retorici.
A tutte le AGENZIE DI STAMPA
e ORGANI DI INFORMAZIONE

In relazione alla diffusione di notizie non corrette sullo sciopero del 28 febbraio, indotte dal fuorviante comunicato stampa della Banca d'Italia, si precisa che lo sciopero è stato indetto da Falbi e Sibc nella sola rete periferica della Banca, con esclusione dell'intera Amministrazione Centrale.
I lettori della newsletter del Servizio Sviluppo del Personale sono stati (dis)informati, con insolita solerzia, sullo stato di avanzamento del “progetto di Ristrutturazione della Rete Territoriale”. La newsletter pretendeva anche di informare sullo sciopero di venerdì scorso, buttando lì una percentuale a caso. Inventava infine contenuti negoziali di incontri che negoziali non sono stati.

Per una corretta comunicazione, quindi, integriamo e precisiamo quanto segue:

- “la registrazione del 27,6% di adesioni allo sciopero” (ignota la modalità di calcolo, verosimilmente effettuato senza tenere conto dei tanti assenti giustificati) è la media tra la modesta risposta delle Sedi (apparentemente meno colpite dal progetto) e
Deve fare molta paura lo sciopero proclamato da FALBI e SIBC per oggi in tutte le Filiali della Banca d’Italia, se quest'ultima arriva a commissionare al sindacato prediletto una plateale delegittimazione della protesta dei lavoratori.
E la CISL, sensibile com'è a portare a compimento ogni riforma concepita dalla Banca (compresa quella per la carriera operativa, ispirata al "capolavoro" realizzato per l'Area manageriale), corre in soccorso, attaccando lo "scioperetto" (usano le stesse parole d'ordine dell'altro gendarme del Vertice, in arte Franco Bechis!!).

Mai avremmo pensato che si potesse raggiungere livelli tanto infimi nell’attività sindacale. Li avevamo sottovalutati: si scrive CISL, si legge accondiscendenza.
Nessuno sciopera con leggerezza. Chi sciopera rinuncia a una parte dello stipendio. Chi indice uno sciopero si rende sgradito al Vertice (e vabbè), ai sindacati che lo fiancheggiano (idem), e quindi a Bechis & Dagospia (capito il livello?).
Se si sciopera, è perché ci sono ragioni gravi che non possono essere taciute, e scelte aziendali contro le quali è doverosa una protesta al massimo livello.

Tutti dobbiamo prendere atto che ci siano organizzazioni sindacali che non ritengono ragioni gravi la chiusura immediata di due Filiali, e quella preannunciata di un’altra decina per effetto di un piano organizzativo illogico. Al contrario, hanno esplicitamente apprezzato il c.d. “metodo nuovo” della Banca.
“State tranquilli” è il mantra che la Banca diffonde, veicolato anche dai suoi “portavoce”, alle colleghe e ai colleghi della Rete periferica.
Davanti a tanta certezza, chi siamo noi per dubitare? “State tranquilli”, dunque.

Già il 19 marzo 2024, i tre Confederali, dopo il primo incontro con il Governatore, annunciavano trionfanti “Buona la prima”. Chissà cos’era successo al loro incontro, se inebriati si spinsero a scrivere: “… è giunto il momento di offrire a tutti i lavoratori della Banca un’alternativa alla gestione ultra ventennale dei sindacati autonomi.”
E poi, venendo alle cose terrene: “Il dott. Panetta sul fronte dell’assetto organizzativo delle Filiali ha affermato che è iniziato al vertice un ragionamento per evitare altre chiusure rilanciando il ruolo delle filiali con compiti nuovi o attualmente svolti dal Centro.”
Ottime prospettive, quindi: c’era proprio da stare tranquilli.
Contavamo i minuti per vederne l’uscita, e l’attesa non è stata né lunga, né vana.

Aggiungendosi alla strisciante opposizione allo sciopero di alcune sigle interne, al volantino di venerdì di SIBC e FALBI (“Sciopero di coscienza e di opposizione”) "qualcuno" ha fatto scendere in campo il solito Bechis.

Il quale, poverino, venerdì non deve aver festeggiato San Valentino, né si è potuto godere la “serata cover” a Sanremo, pur di far uscire in fretta e furia, sabato mattina, la sua personale cover, cantata in coppia con sappiamo-bene-chi.

Il solito Gola Profonda interno, che - notate bene - si attiva sempre e solo quando i sindacati non “obbediscono” a diktat superiori molto perentori, sempre pronto ad attaccare chi lavora per tutelare gli interessi dei colleghi della Banca d’Italia.
Il 14 febbraio, insieme alla FALBI abbiamo pubblicato un volantino dal titolo inequivocabile “Uno sciopero di coscienza e di opposizione”.

SCIOPERO, perché occorre reagire con forza e con azioni concrete chiamando le lavoratrici e i lavoratori della Rete periferica a protestare in modo compatto e solidale.

COSCIENZA, perché la coscienza impone di non voltare le spalle ai colleghi colpiti, oggi e domani, dal comportamento di questa nuova Banca. Dal Sindacato ci si aspetta la capacità di costruire un ponte fatto di uomini e donne pronte a ribellarsi alla prepotenza sempre crescente.

OPPOSIZIONE, perché dobbiamo arginare queste azioni arbitrarie e rovinose per il personale di questa Banca, che si manifestano in ogni campo (le carriere, i negoziati economici che non esistono fuori dall'IPCA, il welfare, la polizza sanitaria e moltissimo altro).
Sindacato Indipendente Banca Centrale
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