Immobiliare.bancaditalia.it - venghino siori venghino

Pubblicato in Filiali · Mercoledì 11 Giu 2025 · 3:00

Venghino siori venghino! Non fatevi scappare le offerte stracciate della nostra

Immobiliare.bancaditalia.it

Nel mese di maggio è comparso su molti quotidiani nazionali (MilanoFinanza, Corriere della Sera, ecc.) un annuncio della Immobiliare.Bancaditalia.it dal titolo eloquente: “Banca d’Italia vende 6 ex Filiali”.

L’annuncio, nel suo passaggio più significativo, recita:

“Via Nazionale ha avviato sei procedure di vendita per gli immobili siti in Brindisi, Pesaro, Pisa, Ravenna, Savona e Viterbo. La base di offerta complessiva è di 18,9 milioni, per oltre 27 mila metri quadri: circa 700 euro al metro quadro.”

La curiosità è sorta spontanea: vogliamo vedere se la Banca parla di efficienza, risparmi e buone prassi gestionali, solo quando deve giustificare un progetto di sotto-sviluppo della rete territoriale, o quando presenta una “proposta indecente” sulla riforma dell’Area Operativa, o quando riduce la formazione in presenza, o quando non rivaluta i trattamenti di missione ecc. oppure, al contrario, se questi supposti principi della buona gestione vengono applicati in ogni sua attività?

Il prezzo medio di appena 700 euro al mq era infatti sembrato bassino a noi, poveri sciocchi che per comprare un appartamentino nella periferia romana spendiamo tre o quattro volte di più, tanto più tenuto conto del carattere storico di diversi di quegli edifici e della manutenzione conservativa sostenuta economicamente dal lontano 2009.

Abbiamo quindi confrontato con i valori al mq degli immobili nelle medesime zone delle città interessate.

A lato sono riportati i risultati ottenuti

(fonte immobiliare.it – rif. maggio 2025)

A ben vedere, il valore medio al mq non sarebbe di 700,00 euro ma di 2.073,33 euro, col rischio che questa svendita arrechi un minusvalore di 37 milioni in capo alle casse dell’Istituto, già messe a dura prova dai bilanci degli ultimi anni, e che nonostante tutto non hanno mancato di elargire danaro alle banche partecipanti al capitale, oltre che allo Stato.

Una considerazione è doverosa.

La chiusura delle Filiali ha prodotto solo danni economici al territorio e gestionali all’Istituto che ancora oggi, a distanza di 16 anni ha tuttora sul groppone il patrimonio immobiliare delle ex Filiali, mentre per tutti questi anni ha continuato a spendere e spandere importi rilevantissimi in manutenzioni e tasse.

L’unico vero prodotto del modello regionale è stato l’ingolfamento operativo/gestionale delle realtà sopravvissute e la dilagante disaffezione del personale dell’Istituto. Il sondaggio che il SIBC ha condotto lo scorso anno ne ha dato ampia prova ai sordi gestori della Banca.

La speranza è che queste riflessioni possano servire a perseguire in futuro obiettivi sensati e dal profilo più umano, ogni volta che - tra qualche mese, tra qualche anno - verranno al pettine scelte strategiche rilevanti, dando maggior rilievo al personale di quello riconosciuto alle false-teorie di efficientamento che vanno tanto per la maggiore in certi ambienti.

Se così non fosse, la prossima volta sarà più calzante un altro tipo di annuncio, meno serioso ma certo più convincente: “Venghino, Signori Venghino… Banca d’Italia (s)vende 6 ex Filiali”

L’unico auspicio è che questi frutti avvelenati della gestione strategica non siano fatti pagare al personale. Ci mancherebbe pure che, oltre a farci carico dei soldi allo Stato e ai Partecipanti, dovessimo pure provvedere alle perdite della Immobiliare.bancaditalia.it.