
Con un volantino arrivato ieri sera, i dipendenti hanno appreso dell’esistenza di una nota del Servizio PCO – risalente al 22 gennaio scorso - in cui si impone alla Sede di Venezia un’interpretazione delle norme sulle “missioni” in lampante e insanabile contrasto con la lettera del Regolamento del personale.
Purtroppo, questa nota rappresenta solo la punta dell'iceberg di numerose segnalazioni che stiamo ricevendo in materia, da colleghi che quasi sempre ci chiedono l’anonimato per il timore di ritorsioni (e anche questo la dice lunga su cosa stia diventando la Banca).
Segnalazioni concordanti sul continuo, pervasivo e capillare attivismo dei vertici di quel Servizio e del dipartimento di appartenenza per penalizzare in ogni modo i colleghi inviati in missione: dai servizi di viaggio, agli alloggi, dai compensi agli extracosti, dagli ostacoli burocratici frapposti alla liquidazione delle missioni, fino alle ossessive autocertificazioni di fatti noti all’Amministrazione o che i dipendenti non sarebbero tenuti a conoscere, tantomeno a certificare.
Purtroppo, questa nota rappresenta solo la punta dell'iceberg di numerose segnalazioni che stiamo ricevendo in materia, da colleghi che quasi sempre ci chiedono l’anonimato per il timore di ritorsioni (e anche questo la dice lunga su cosa stia diventando la Banca).
Segnalazioni concordanti sul continuo, pervasivo e capillare attivismo dei vertici di quel Servizio e del dipartimento di appartenenza per penalizzare in ogni modo i colleghi inviati in missione: dai servizi di viaggio, agli alloggi, dai compensi agli extracosti, dagli ostacoli burocratici frapposti alla liquidazione delle missioni, fino alle ossessive autocertificazioni di fatti noti all’Amministrazione o che i dipendenti non sarebbero tenuti a conoscere, tantomeno a certificare.