Una delle conseguenze peggiori del modo in cui si negozia in Banca d’Italia è che qualunque progetto di riforma che incida nel profondo rischia di essere considerato velleitario, utopistico, un pour parler, insomma.
Con l’eccezione del modello ibrido - che senza la pandemia non sarebbe mai stato nemmeno considerato - basti guardare al negoziato sulla riforma delle carriere: un tema così complesso, affrontato a cadenza bimestrale, o mensile (quando proprio “si accelera”) diventa più un simposio sul sesso degli angeli che un reale confronto su retribuzioni (sì, retribuzioni!! Ne riusciremo a parlare il 28, o l’agenda della Delegazione aziendale e quella Cisl sono la stessa?), e su come riconoscere e valorizzare esperienze, professionalità, competenze dei colleghi che oggi sono in Banca.
Con l’eccezione del modello ibrido - che senza la pandemia non sarebbe mai stato nemmeno considerato - basti guardare al negoziato sulla riforma delle carriere: un tema così complesso, affrontato a cadenza bimestrale, o mensile (quando proprio “si accelera”) diventa più un simposio sul sesso degli angeli che un reale confronto su retribuzioni (sì, retribuzioni!! Ne riusciremo a parlare il 28, o l’agenda della Delegazione aziendale e quella Cisl sono la stessa?), e su come riconoscere e valorizzare esperienze, professionalità, competenze dei colleghi che oggi sono in Banca.
Sul modello di lavoro ibrido, l’ultima cosa che I colleghi devono fare è assuefarsi al silenzio coordinato dell’Amministrazione e di parecchie organizzazioni sindacali, ancorché firmatarie dell’accordo di dicembre 2021.
Il manovratore, anzi, i manovratori vanno disturbati. Non perché ci diverta disturbare, ma perché i diritti vanno tutelati, gli accordi vanno rispettati, gli impegni vanno onorati. Sempre.
Mancano 40 giorni alla scadenza del primo anno di vigenza del nuovo modello ibrido, entrato a regime il 1° aprile dello scorso anno. L’accordo prevedeva cosucce interessanti: sono state fatte?
Il manovratore, anzi, i manovratori vanno disturbati. Non perché ci diverta disturbare, ma perché i diritti vanno tutelati, gli accordi vanno rispettati, gli impegni vanno onorati. Sempre.
Mancano 40 giorni alla scadenza del primo anno di vigenza del nuovo modello ibrido, entrato a regime il 1° aprile dello scorso anno. L’accordo prevedeva cosucce interessanti: sono state fatte?
Il 28 febbraio, al TAR del Lazio si discute della legittimità del licenziamento di Carlo Bertini - che la neolingua della Banca chiama “destituzione”. Riteniamo sia di interesse diffuso ascoltare il collega, a oltre un anno dalla puntata di Report incriminata, fermo restando che - naturalmente - non possiamo entrare nel merito della ricostruzione dei fatti che qui viene proposta.
Pensiamo tuttavia opportuno continuare a interrogarci su cosa poteva essere gestito meglio, sul rapporto con i media, sul messaggio che la Banca ha dato con questa scelta, all'esterno e a tutto il personale. Sulle occasioni che l'Istituto ha perso, prima del licenziamento e ancora oggi.
L’alternativa a queste riflessioni è la via, comoda quanto rovinosa, della rimozione.
Pensiamo tuttavia opportuno continuare a interrogarci su cosa poteva essere gestito meglio, sul rapporto con i media, sul messaggio che la Banca ha dato con questa scelta, all'esterno e a tutto il personale. Sulle occasioni che l'Istituto ha perso, prima del licenziamento e ancora oggi.
L’alternativa a queste riflessioni è la via, comoda quanto rovinosa, della rimozione.
Quando ci occupiamo di chi gestisce le risorse umane, c’è sempre chi si risente (in primis il sindacato che ormai lavora per difendere Martiello, Papi, il Direttorio e chiunque rappresenti il potere costituito).
A malincuore, quindi, ci tocca nuovamente occuparci del Servizio Contro il Personale. Sono infatti comparse venerdì, delle nuove FAQ sulla vicenda dei fringe benefit. Queste FAQ non sono scritte per aiutare i colleghi, per spiegare le trattenute di febbraio e quelle dei mesi a venire, a che titolo vengono effettuate tassazioni preventive ecc. Alcune sembrano scritte unicamente per contrastare quanto sostenuto dal SIBC a tutela del personale, quando abbiamo svelato l’interpretazione corretta da dare a una norma legislativa risalente al 1999, da cui deriva la tassazione odierna.
A malincuore, quindi, ci tocca nuovamente occuparci del Servizio Contro il Personale. Sono infatti comparse venerdì, delle nuove FAQ sulla vicenda dei fringe benefit. Queste FAQ non sono scritte per aiutare i colleghi, per spiegare le trattenute di febbraio e quelle dei mesi a venire, a che titolo vengono effettuate tassazioni preventive ecc. Alcune sembrano scritte unicamente per contrastare quanto sostenuto dal SIBC a tutela del personale, quando abbiamo svelato l’interpretazione corretta da dare a una norma legislativa risalente al 1999, da cui deriva la tassazione odierna.
Si è tenuto nella giornata odierna il question time sull’andamento della gestione della polizza Previgen. Si tratta di una problematica più volte sollecitata da FALBI e SIBC.
Dopo il rinnovo del contratto assicurativo, assegnato tramite gara alla medesima compagnia assicuratrice, ci aspettavamo un miglioramento delle prestazioni fornite sia per l’esperienza precedentemente maturata, sia, soprattutto, in virtù del significativo aumento del premio corrisposto.
Al contrario, si è realizzato un deciso peggioramento del servizio; in particolare le liquidazioni dei sinistri sono costantemente in ritardo (non è infrequente il superamento dei 30 gg previsti dal contratto), il sito rivisitato si è dimostrato nettamente peggiore rispetto a quello utilizzato nella passata gestione (le procedure appaiono inspiegabilmente contorte e spesso il sito dimostra malfunzionamenti ed è irraggiungibile), il call center è difficilmente raggiungibile e per interloquire con un operatore a volte occorrono giorni di continue chiamate, le risposte ottenute dalle Colleghe e dai Colleghi sono generiche e spesso errate rispetto al capitolato, si respingono pretestuosamente richieste di prestazioni in convenzione diretta o a rimborso, il sito presenta convenzioni non corrispondenti alla realtà.
Dopo il rinnovo del contratto assicurativo, assegnato tramite gara alla medesima compagnia assicuratrice, ci aspettavamo un miglioramento delle prestazioni fornite sia per l’esperienza precedentemente maturata, sia, soprattutto, in virtù del significativo aumento del premio corrisposto.
Al contrario, si è realizzato un deciso peggioramento del servizio; in particolare le liquidazioni dei sinistri sono costantemente in ritardo (non è infrequente il superamento dei 30 gg previsti dal contratto), il sito rivisitato si è dimostrato nettamente peggiore rispetto a quello utilizzato nella passata gestione (le procedure appaiono inspiegabilmente contorte e spesso il sito dimostra malfunzionamenti ed è irraggiungibile), il call center è difficilmente raggiungibile e per interloquire con un operatore a volte occorrono giorni di continue chiamate, le risposte ottenute dalle Colleghe e dai Colleghi sono generiche e spesso errate rispetto al capitolato, si respingono pretestuosamente richieste di prestazioni in convenzione diretta o a rimborso, il sito presenta convenzioni non corrispondenti alla realtà.
Spesso si sente ripetere in Banca che occorre unità, che tutti siamo nella stessa barca e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. A giudicare da vari fatti, non si direbbe proprio. Analizziamo a titolo di esempio la mail di GEP del 23 gennaio scorso, relativa ai Passaggi di segmento professionale e di livello economico, perché anche il SIBC desidera “che tutti gli interessati possano comprendere a pieno il funzionamento dei meccanismi con cui i passaggi avvengono”…o non avvengono! Leggendo il documento, la mente è costantemente costretta a tornare alla nostra “indagine su una carriera al di sopra di ogni sospetto”, sviluppata con approfondimenti che trovate nei link accanto alla testata.
Sarà l’ipertensione collerica da fringe malefit, sarà la consapevolezza che i soci della CSR non si berranno la favoletta che chi guida la CSR ha fatto tassare i soci “a sua insaputa”, fatto sta che persino il sindacato degli alti dirigenti ha finalmente sentito il bisogno di imbastire un volantino sul “distacco dell’amministrazione nel trattare i problemi dei colleghi”.
Toni soavi come di consueto, mica livorosi come nell’invettiva contro il Sibc del 24 ottobre, reo di aver avviato e concluso la verifica dell’Area Manageriale. E’ importante notarlo, per capire quanto sono sentiti i diversi problemi.
Toni soavi come di consueto, mica livorosi come nell’invettiva contro il Sibc del 24 ottobre, reo di aver avviato e concluso la verifica dell’Area Manageriale. E’ importante notarlo, per capire quanto sono sentiti i diversi problemi.
Dopo un incontro indubbiamente lontano dalle aspettative del personale, in cui ci è stato detto a chiare lettere che l’Amministrazione, ossia il Vertice dell’Istituto:
non intende aumentare le retribuzioni del personale operativo nemmeno con la riforma delle carriere (strano, per l’Area Manageriale non ebbe queste remore),
vuole assembrare tutti in un calderone mansionistico indistinto,
intende abolire gli scatti annuali,
condiziona le progressioni stipendiali, che quindi non sarebbero superiori alla situazione attuale, non solo a percorsi formativi continui, ma alla valutazione positiva del responsabile della struttura,
non intende aumentare le retribuzioni del personale operativo nemmeno con la riforma delle carriere (strano, per l’Area Manageriale non ebbe queste remore),
vuole assembrare tutti in un calderone mansionistico indistinto,
intende abolire gli scatti annuali,
condiziona le progressioni stipendiali, che quindi non sarebbero superiori alla situazione attuale, non solo a percorsi formativi continui, ma alla valutazione positiva del responsabile della struttura,