![](../blog/files/BALL_thumb.png)
L’incontro della giornata di ieri sulla riforma dell’Area Operativa ha finalmente segnato la conclusione dell’ennesima “ribollita” del progetto della Banca.
Un progetto rispetto al quale - a quanto ci consta, anche alla luce dell’intervento a sorpresa nel nostro webinar di ieri del Segretario Cgil - nessun sindacato offrirà disponibilità alla firma.
Tutti tranquilli, quindi? Non proprio. Che nessuno firmi questa precisa proposta della Banca, beh, ci mancherebbe pure.
Ma andrà chiarito da ognuno un punto chiave: di quanto e su cosa dovrebbe cambiare il progetto Banca, affinché il negoziato possa riprendere, con una fondata prospettiva di arrivare a conclusione?
Un progetto rispetto al quale - a quanto ci consta, anche alla luce dell’intervento a sorpresa nel nostro webinar di ieri del Segretario Cgil - nessun sindacato offrirà disponibilità alla firma.
Tutti tranquilli, quindi? Non proprio. Che nessuno firmi questa precisa proposta della Banca, beh, ci mancherebbe pure.
Ma andrà chiarito da ognuno un punto chiave: di quanto e su cosa dovrebbe cambiare il progetto Banca, affinché il negoziato possa riprendere, con una fondata prospettiva di arrivare a conclusione?
![](../blog/files/TRASPAR_thumb.png)
Nella vita bisogna sempre fare attenzione a toni e parole, a forma e sostanza.
Anche nei volantini sindacali.
Dal volantino SIBC dopo l’incontro sulla riforma della carriera operativa:
"Ribadiamo formalmente all’Amministrazione (i colleghi lo hanno capito benissimo), che la sua proposta NON ha il consenso del SIBC.
Continuare a esporla significa voler perdere tempo, o ritenere di poter contare, alla bisogna, su una maggioranza alternativa per firmarla."
Dal volantino CISL-CGIL-UIL, dopo il medesimo incontro:
"Queste Organizzazioni Sindacali… hanno ribadito la propria disponibilità a proseguire il negoziato e hanno invitato la Delegazione aziendale a concludere quanto prima l’esposizione complessiva della proposta.
È comunque necessario discutere da subito delle proposte volte a migliorare le criticità già emerse."
Noi non vogliamo pensare male, anche se... - come diceva quello - spesso ci si azzecca.
Abbiamo trovato sorprendente che - in esito a una riunione che ha aggiunto un altro problema colossale a quelli già esistenti - si sia sentito il bisogno di offrire “disponibilità” su un negoziato che, allo stato, è imperniato sulla proposta Banca, della quale - nota bene - ci si propone solo di “migliorare” le criticità già emerse (non eliminarle, ndr).
Anche nei volantini sindacali.
Dal volantino SIBC dopo l’incontro sulla riforma della carriera operativa:
"Ribadiamo formalmente all’Amministrazione (i colleghi lo hanno capito benissimo), che la sua proposta NON ha il consenso del SIBC.
Continuare a esporla significa voler perdere tempo, o ritenere di poter contare, alla bisogna, su una maggioranza alternativa per firmarla."
Dal volantino CISL-CGIL-UIL, dopo il medesimo incontro:
"Queste Organizzazioni Sindacali… hanno ribadito la propria disponibilità a proseguire il negoziato e hanno invitato la Delegazione aziendale a concludere quanto prima l’esposizione complessiva della proposta.
È comunque necessario discutere da subito delle proposte volte a migliorare le criticità già emerse."
Noi non vogliamo pensare male, anche se... - come diceva quello - spesso ci si azzecca.
Abbiamo trovato sorprendente che - in esito a una riunione che ha aggiunto un altro problema colossale a quelli già esistenti - si sia sentito il bisogno di offrire “disponibilità” su un negoziato che, allo stato, è imperniato sulla proposta Banca, della quale - nota bene - ci si propone solo di “migliorare” le criticità già emerse (non eliminarle, ndr).
![](../blog/files/LAMPP_thumb.png)
“Troppi politici diventano parte dell’establishment. Tradiscono la loro base, tradiscono il loro mandato, in definitiva tradiscono se stessi. E’ un’industria di promesse mancate e pratiche scorrette”.
E’ una frase del prossimo Vice Presidente degli Stati Uniti, che ben si applica a chiunque abbia un dovere di rappresentanza. Merita una riflessione? Sì.
Tutti i sindacati dicono giustamente che una riforma della carriera operativa è necessaria, perché il sistema ormai non funziona più, da tempo. Non funziona per i colleghi, ancor meno funziona per la Banca, anche se chi la gestisce fa finta di niente.
La proposta dell’Amministrazione, per come è impostata, si è rivelata insufficiente per una soluzione condivisa.
La scorsa settimana abbiamo proposto noi una diversa impostazione, basata su un quadro mansionistico più ragionevole, riconoscimenti economici certi e progressioni di carriera definite e incentivanti.
E’ una frase del prossimo Vice Presidente degli Stati Uniti, che ben si applica a chiunque abbia un dovere di rappresentanza. Merita una riflessione? Sì.
Tutti i sindacati dicono giustamente che una riforma della carriera operativa è necessaria, perché il sistema ormai non funziona più, da tempo. Non funziona per i colleghi, ancor meno funziona per la Banca, anche se chi la gestisce fa finta di niente.
La proposta dell’Amministrazione, per come è impostata, si è rivelata insufficiente per una soluzione condivisa.
La scorsa settimana abbiamo proposto noi una diversa impostazione, basata su un quadro mansionistico più ragionevole, riconoscimenti economici certi e progressioni di carriera definite e incentivanti.
![](../blog/files/ECLIS_thumb.png)
Situazione attuale della riforma delle carriere operative: Banca felicemente eclissata; Sindacati che hanno ripreso il filo di un confronto civile, ma che allo stato non hanno un'idea comune; Colleghi, cui vengono richieste qualificazioni elevatissime, che restano incastrati in un sistema di inquadramento che non ne valorizza competenze, expertise, percorsi professionali.
Non esattamente una situazione ideale, che semina incertezza in un personale del tutto incolpevole.
Il SIBC sa bene che - piuttosto che una brutta riforma - è meglio non fare riforme: è impensabile modificare in peius un quadro normativo su cui tanti colleghi hanno basato progetti sul piano economico e professionale.
Al tempo stesso, dovremmo tutti essere ben consapevoli che questo sistema antiquato determina la progressiva mortificazione professionale di tutto il personale operativo, mortificazione che grida vendetta rispetto alle qualificazioni dei colleghi.
Intendiamo quindi chiamare tutti i sindacati a togliere ogni alibi a chi non ha a cuore le sorti del personale, condividendo, alla luce del sole, idee fondanti su cui impostare il prosieguo del negoziato. Sempre, sia chiaro, nell’ambito di ciò che è realistico proporre: a fare proposte immaginifiche, ma impossibili da realizzare, son buoni tutti.
Non esattamente una situazione ideale, che semina incertezza in un personale del tutto incolpevole.
Il SIBC sa bene che - piuttosto che una brutta riforma - è meglio non fare riforme: è impensabile modificare in peius un quadro normativo su cui tanti colleghi hanno basato progetti sul piano economico e professionale.
Al tempo stesso, dovremmo tutti essere ben consapevoli che questo sistema antiquato determina la progressiva mortificazione professionale di tutto il personale operativo, mortificazione che grida vendetta rispetto alle qualificazioni dei colleghi.
Intendiamo quindi chiamare tutti i sindacati a togliere ogni alibi a chi non ha a cuore le sorti del personale, condividendo, alla luce del sole, idee fondanti su cui impostare il prosieguo del negoziato. Sempre, sia chiaro, nell’ambito di ciò che è realistico proporre: a fare proposte immaginifiche, ma impossibili da realizzare, son buoni tutti.
![](../blog/files/288_thumb.png)
Nell'’incontro di venerdì scorso sulla riforma dell’Area Operativa, la Banca ha riproposto una struttura basata su due segmenti (Addetti di processo, segmento inferiore, nel quale confluirebbero tutti i gradi da Vice Assistente a Primo Assistente, e Specialisti di processo, segmento superiore, dove confluirebbero Coadiutori e Coadiutori principali).
Di tali segmenti, ha esplicitato un assetto mansionistico: non dissimile, per il segmento superiore, a quello degli odierni Coadiutori, e un mix indifferenziato delle attuali mansioni di tutti gli altri gradi, per il segmento inferiore, con marcata prevalenza di quelle a più basso contenuto professionale.
Di tali segmenti, ha esplicitato un assetto mansionistico: non dissimile, per il segmento superiore, a quello degli odierni Coadiutori, e un mix indifferenziato delle attuali mansioni di tutti gli altri gradi, per il segmento inferiore, con marcata prevalenza di quelle a più basso contenuto professionale.
![](../blog/files/RIFO_thumb.png)
Per venerdì 25 la Banca ha convocato un incontro negoziale sulla riforma dell’Area Operativa (e noi abbiamo programmato un webinar aperto a tutti, dalle 13 sempre venerdì prossimo).
Dopo che l’ultima tornata di incontri ha registrato dissensi importanti rispetto al modello prospettato dalla Banca (il nostro, per lo meno), sorge legittimamente il dubbio che sia una convocazione fatta apposta per rimandare il calice amaro del riconoscimento dell’IPCA, baluardo finale di tutela delle prospettive retributive del personale, e quindi nemico giurato di questa Amministrazione.
Resta però il fatto che l’incontro sull’Area Operativa è quanto mai necessario, per evitare che il filo esile del negoziato si spezzi definitivamente.
Dopo che l’ultima tornata di incontri ha registrato dissensi importanti rispetto al modello prospettato dalla Banca (il nostro, per lo meno), sorge legittimamente il dubbio che sia una convocazione fatta apposta per rimandare il calice amaro del riconoscimento dell’IPCA, baluardo finale di tutela delle prospettive retributive del personale, e quindi nemico giurato di questa Amministrazione.
Resta però il fatto che l’incontro sull’Area Operativa è quanto mai necessario, per evitare che il filo esile del negoziato si spezzi definitivamente.
![](../blog/files/road-4348087_1280_thumb.jpg)
Come sta il negoziato sulla carriera operativa? Diciamo che non se la passa benissimo.
Perché parliamo di questa riforma da decenni?
Per poche, semplici ragioni.
Perché il personale operativo non è più quello che entrava con la terza media negli anni Ottanta, ma entra ormai solo con la laurea, e imporre a questo personale gli stessi tempi di percorrenza dei loro avi è fuori dal mondo.
Perché il personale operativo non svolge quasi più lavori di tipo esecutivo, ma multiformi e sofisticate attività di analisi di elevato contenuto concettuale: la possibilità di crescita con il contagocce sono anch’esse fuori dal mondo.
Perché la forbice retributiva all’interno dell’Istituto si è allargata, in piena contraddizione con il progressivo livellamento delle competenze, dei titoli di studio e persino dei compiti assegnati.
Perché parliamo di questa riforma da decenni?
Per poche, semplici ragioni.
Perché il personale operativo non è più quello che entrava con la terza media negli anni Ottanta, ma entra ormai solo con la laurea, e imporre a questo personale gli stessi tempi di percorrenza dei loro avi è fuori dal mondo.
Perché il personale operativo non svolge quasi più lavori di tipo esecutivo, ma multiformi e sofisticate attività di analisi di elevato contenuto concettuale: la possibilità di crescita con il contagocce sono anch’esse fuori dal mondo.
Perché la forbice retributiva all’interno dell’Istituto si è allargata, in piena contraddizione con il progressivo livellamento delle competenze, dei titoli di studio e persino dei compiti assegnati.
![](../blog/files/inc_thumb.png)
L’incontro tenuto ieri è stato, in effetti, una resa dei conti.
Resa dei conti utile, anche se il suo esito è stato negativo, almeno a giudizio del SIBC.
Quando la Banca ha definito “volere la luna” le modifiche sindacali apportate insieme alla FALBI alla sua proposta sulle carriere, modifiche che - come i colleghi che si sono espressi durante l'estate - il SIBC riteneva il minimo indispensabile per proseguire il negoziato, ha chiarito un punto fondamentale: lo schema di inquadramento del personale da cui muove la Banca non rende possibile alcuna soluzione.
Va quindi cambiata urgentemente l’impostazione, partendo dal doveroso riconoscimento di capacità, professionalità e qualificazioni di ogni categoria del personale operativo.
Resa dei conti utile, anche se il suo esito è stato negativo, almeno a giudizio del SIBC.
Quando la Banca ha definito “volere la luna” le modifiche sindacali apportate insieme alla FALBI alla sua proposta sulle carriere, modifiche che - come i colleghi che si sono espressi durante l'estate - il SIBC riteneva il minimo indispensabile per proseguire il negoziato, ha chiarito un punto fondamentale: lo schema di inquadramento del personale da cui muove la Banca non rende possibile alcuna soluzione.
Va quindi cambiata urgentemente l’impostazione, partendo dal doveroso riconoscimento di capacità, professionalità e qualificazioni di ogni categoria del personale operativo.