Tutti conosciamo i vantaggi derivanti dai finanziamenti CSR: tassi d’interesse favorevoli; niente costi di istruttoria né di perizia; una gestione votata al collega, nonostante la penuria di risorse umane e organizzative in Cassa… al netto di tempi biblici, s’intende, che spesso finiscono per annullare i teorici vantaggi economici.
Parlando in queste settimane con numerosi colleghi, ci siamo resi conto che questo quadro va completato – per dovere di trasparenza – con un aspetto poco conosciuto, affinché tutti facciano le proprie valutazioni di convenienza economica sulla base di informazioni complete.
Parlando in queste settimane con numerosi colleghi, ci siamo resi conto che questo quadro va completato – per dovere di trasparenza – con un aspetto poco conosciuto, affinché tutti facciano le proprie valutazioni di convenienza economica sulla base di informazioni complete.
Neanche un mese fa, l’Amministrazione comunicava (prot. n. 34710/24) il trattamento fiscale e contributivo per i fringe benefit erogati nel 2023. Non sfuggiva la "nota Ponzio Pilato" che informava la scelta della CSR per cui “per i prestiti rinegoziati il ricalcolo è stato effettuato applicando il TUR vigente alla data di concessione del prestito originario”, senza che nulla venisse esplicitamente obiettato dai massimi esperti fiscali della Banca.
Ma se conosciamo la Banca, quella precisazione non era stata buttata lì a caso e, d’altronde, avevamo noi stessi dubbi sulla correttezza della soluzione proposta, espressi tramite il nostro rappresentante in Consiglio CSR, e riportati in modo trasparente nella nostra recente comunicazione pubblica sulla Cassa.
Ma se conosciamo la Banca, quella precisazione non era stata buttata lì a caso e, d’altronde, avevamo noi stessi dubbi sulla correttezza della soluzione proposta, espressi tramite il nostro rappresentante in Consiglio CSR, e riportati in modo trasparente nella nostra recente comunicazione pubblica sulla Cassa.
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento che mira a trovare soluzioni sulla questione del fringe benefit applicato ai mutui concessi ai dipendenti dalle banche, e sventuratamente anche sui mutui concessi dalla Csr ai dipendenti della Banca d'Italia.
Emanata, la circolare n. 23/E del 1 agosto scorso, con la quale l’Agenzia delle Entrate ha dettato la disciplina applicativa dell’art. 40 del c.d. Decreto Lavoro, che ha portato a 3.000 euro il limite di esenzione per il 2023 dei fringe benefit erogati dal datore di lavoro ai dipendenti con figli a carico.
Facendo riserva di tornare sull’argomento, e tenendo conto degli accordi negoziali sottoscritti nel mese di giugno u.s. anche riferiti alle norme del "Decreto Lavoro", invitiamo l’Amministrazione della Banca a definire tempestivamente le linee applicative, informando per tempo i lavoratori aventi diritto e le Organizzazioni Sindacali.
Facendo riserva di tornare sull’argomento, e tenendo conto degli accordi negoziali sottoscritti nel mese di giugno u.s. anche riferiti alle norme del "Decreto Lavoro", invitiamo l’Amministrazione della Banca a definire tempestivamente le linee applicative, informando per tempo i lavoratori aventi diritto e le Organizzazioni Sindacali.
La raggelante notizia arrivata dalla CSR ai soli titolari di mutui cointestati, su errori passati e presenti del fornitore informatico Cedacri nel calcolo dei fringe benefit da sottoporre a tassazione, comporterà - solo per i titolari di mutui cointestati:
- il pagamento di un ulteriore conguaglio fiscale, per chi nel 2022 aveva già superato il limite dei 3.000 euro previsto dalla legge;
- per chi se l’era cavata - collocandosi entro detto limite - il rischio di un improvviso superamento del plafond con conseguente tassazione dell’intero importo, come ricalcolato.
Inoltre, sempre per i detentori di mutui cointestati, il fatto che i “contatori fringe” delle buste paga sono falsati, e sottostimati (oltre a essere già sottostimati per tutti, per il riferimento al TUR del 31.12.22). Ci saranno inoltre impatti sulle dichiarazioni fiscali, di cui la Banca dovrebbe chiarire la portata in tempi brevi (per questo consigliamo di attendere a chiudere la dichiarazione!).
- il pagamento di un ulteriore conguaglio fiscale, per chi nel 2022 aveva già superato il limite dei 3.000 euro previsto dalla legge;
- per chi se l’era cavata - collocandosi entro detto limite - il rischio di un improvviso superamento del plafond con conseguente tassazione dell’intero importo, come ricalcolato.
Inoltre, sempre per i detentori di mutui cointestati, il fatto che i “contatori fringe” delle buste paga sono falsati, e sottostimati (oltre a essere già sottostimati per tutti, per il riferimento al TUR del 31.12.22). Ci saranno inoltre impatti sulle dichiarazioni fiscali, di cui la Banca dovrebbe chiarire la portata in tempi brevi (per questo consigliamo di attendere a chiudere la dichiarazione!).
Non vorremmo sembrare il grillo parlante che rovina i sogni di Pinocchio, sostenendo che non esiste "l'albero degli zecchini d'oro": tanto più che faremmo arrabbiare Pinocchio e pure il gatto e la volpe, ma siccome in Italia tutti sono Pinocchio o Gatto o Volpe, tutti si guardano bene dal dire le cose come stanno.
Visto che però nessuno vi rispetta quel poco che basta a parlare il linguaggio della verità, ci prendiamo noi l’incarico di dirvi che la “proposta concreta” sui Fringe Benefit diffusa ieri da un’altra sigla sindacale deve essere frutto di un’allucinazione pesante.
Visto che però nessuno vi rispetta quel poco che basta a parlare il linguaggio della verità, ci prendiamo noi l’incarico di dirvi che la “proposta concreta” sui Fringe Benefit diffusa ieri da un’altra sigla sindacale deve essere frutto di un’allucinazione pesante.
Quando ci occupiamo di chi gestisce le risorse umane, c’è sempre chi si risente (in primis il sindacato che ormai lavora per difendere Martiello, Papi, il Direttorio e chiunque rappresenti il potere costituito).
A malincuore, quindi, ci tocca nuovamente occuparci del Servizio Contro il Personale. Sono infatti comparse venerdì, delle nuove FAQ sulla vicenda dei fringe benefit. Queste FAQ non sono scritte per aiutare i colleghi, per spiegare le trattenute di febbraio e quelle dei mesi a venire, a che titolo vengono effettuate tassazioni preventive ecc. Alcune sembrano scritte unicamente per contrastare quanto sostenuto dal SIBC a tutela del personale, quando abbiamo svelato l’interpretazione corretta da dare a una norma legislativa risalente al 1999, da cui deriva la tassazione odierna.
A malincuore, quindi, ci tocca nuovamente occuparci del Servizio Contro il Personale. Sono infatti comparse venerdì, delle nuove FAQ sulla vicenda dei fringe benefit. Queste FAQ non sono scritte per aiutare i colleghi, per spiegare le trattenute di febbraio e quelle dei mesi a venire, a che titolo vengono effettuate tassazioni preventive ecc. Alcune sembrano scritte unicamente per contrastare quanto sostenuto dal SIBC a tutela del personale, quando abbiamo svelato l’interpretazione corretta da dare a una norma legislativa risalente al 1999, da cui deriva la tassazione odierna.