
Quella tenutasi nella giornata di ieri è stata l’ultima Commissione mista sul lavoro ibrido prima della verifica negoziale, prevista già dagli accordi del 2021 (qui le statistiche sintetiche mostrate).
Avete presente il Palio di Siena? Incredibilmente, ieri praticamente tutte le Organizzazioni sindacali invocavano la verifica negoziale e per ragioni omogenee. Persino chi non ha firmato chiede che si apra un negoziato sulla materia. Una congiuntura astrale più unica che rara, ma… il mossiere non dà il via.
Le ragioni sono anche state spiegate: il 2024 è il primo anno in cui i 2.000 colleghi in Banca collocati nella fascia 12/120 ne fruiscono da inizio anno e non per spezzoni frazionari; è quindi di utilità statistica e conoscitiva monitorarne le preferenze. Ma intendiamoci: dal 2020 a oggi abbiamo sperimentato "la qualunque", sarebbe così imperdibile il valore aggiunto di una statistica che potrebbe abbracciare il solo primo semestre?
Avete presente il Palio di Siena? Incredibilmente, ieri praticamente tutte le Organizzazioni sindacali invocavano la verifica negoziale e per ragioni omogenee. Persino chi non ha firmato chiede che si apra un negoziato sulla materia. Una congiuntura astrale più unica che rara, ma… il mossiere non dà il via.
Le ragioni sono anche state spiegate: il 2024 è il primo anno in cui i 2.000 colleghi in Banca collocati nella fascia 12/120 ne fruiscono da inizio anno e non per spezzoni frazionari; è quindi di utilità statistica e conoscitiva monitorarne le preferenze. Ma intendiamoci: dal 2020 a oggi abbiamo sperimentato "la qualunque", sarebbe così imperdibile il valore aggiunto di una statistica che potrebbe abbracciare il solo primo semestre?

Il complessivo trattamento del personale in Banca è composto da una pluralità di elementi: la retribuzione in busta paga, naturalmente. Il c.d. welfare aziendale (flexible benefits). I benefici che si possono avere (o non avere) dalla CSR. Il trattamento previdenziale. Gli alloggi di Banca. L’assistenza sanitaria, e mille altri aspetti.
Il welfare aziendale è certamente tra i più rilevanti, per due ragioni: primo, perché abbraccia tutto il personale, nessuno escluso. Secondo, perché sul piano delle risorse economiche teoricamente stanziate ogni anno ha pochi rivali, anche per l’effetto moltiplicatore della detassazione.
Il welfare aziendale è certamente tra i più rilevanti, per due ragioni: primo, perché abbraccia tutto il personale, nessuno escluso. Secondo, perché sul piano delle risorse economiche teoricamente stanziate ogni anno ha pochi rivali, anche per l’effetto moltiplicatore della detassazione.

Durante il negoziato-lampo dello scorso autunno per varare l’accordo sugli incentivi economici derivanti dall’applicazione del Codice degli Appalti (RUP/DEC), che recepiva il lavoro biennale dell’apposita Commissione tecnica, evidenziammo il modesto riconoscimento previsto per una serie di colleghi assegnatari di compiti comunque decisivi per lo svolgimento degli incarichi e il funzionamento complessivo del sistema di appalti e affidamenti in Banca d'Italia.
Con concretezza, ottenemmo dall’Amministrazione che venisse formalizzato l’impegno secondo cui “ allo scopo di assicurare un adeguato riconoscimento ai compiti assegnati, gli incentivi destinati agli addetti delle unità di base saranno oggetto di ulteriore valutazione alla luce delle concrete linee applicative del presente accordo”.
Con concretezza, ottenemmo dall’Amministrazione che venisse formalizzato l’impegno secondo cui “ allo scopo di assicurare un adeguato riconoscimento ai compiti assegnati, gli incentivi destinati agli addetti delle unità di base saranno oggetto di ulteriore valutazione alla luce delle concrete linee applicative del presente accordo”.

Per conquistare la fiducia delle persone, siamo convinti che lo strumento migliore sia quello di parlare il linguaggio della verità. Il linguaggio della verità, peraltro, dovrebbe essere un obbligo per tutti, quando si affrontano temi particolarmente sensibili per le persone, come l’orario di
lavoro e il modello ibrido.
Spesso i colleghi neoassunti chiedono: a che servono i sindacati in Banca d’Italia? Innanzitutto: c’è sindacato e sindacato. Noi siamo (insieme ad altri) il sindacato che ha permesso in 800.000 casi in 21 mesi, di lavorare da casa a colleghe e colleghi che altrimenti sarebbero stati costretti a lavorare in presenza. Punto. Accordo imperfetto? Eccome! Ma non firmandolo, non avrebbe avuto un briciolo di libertà in più chi ancora oggi ne è escluso o quasi : saremmo semplicemente tornati alla situazione ante Covid. Bel successo!
lavoro e il modello ibrido.
Spesso i colleghi neoassunti chiedono: a che servono i sindacati in Banca d’Italia? Innanzitutto: c’è sindacato e sindacato. Noi siamo (insieme ad altri) il sindacato che ha permesso in 800.000 casi in 21 mesi, di lavorare da casa a colleghe e colleghi che altrimenti sarebbero stati costretti a lavorare in presenza. Punto. Accordo imperfetto? Eccome! Ma non firmandolo, non avrebbe avuto un briciolo di libertà in più chi ancora oggi ne è escluso o quasi : saremmo semplicemente tornati alla situazione ante Covid. Bel successo!

L'Amministrazione ha diffuso i dati mensili sul lavoro da remoto dall'avvio del modello ibrido (aprile 2022) fino a dicembre 2023, e che saranno alla base del confronto della prossima Commissione mista sul lavoro ibrido, in programma il 26 febbraio prossimo.
L'incontro sarà verosimilmente l'ultimo, prima che - nel secondo semestre 2024 - si aprirà un confronto tra le parti, per "una valutazione complessiva sul funzionamento del nuovo modello alla luce dell’esperienza maturata", come previsto dagli accordi del 2021.
L'incontro sarà verosimilmente l'ultimo, prima che - nel secondo semestre 2024 - si aprirà un confronto tra le parti, per "una valutazione complessiva sul funzionamento del nuovo modello alla luce dell’esperienza maturata", come previsto dagli accordi del 2021.

Ci sono due notizie rilevanti sulla CSR che non tutti conoscono.
La prima, è la decisione della Banca d'Italia di sostituire integralmente la Direzione della Cassa, trasferendo altrove gli attuali Direttore e Vice Direttrice e nominando nuove figure (senza peraltro procedure formali di vacancy, ma questa ormai sta diventando la regola).
La seconda, è la completa smentita della “lettura” del calcolo sul fringe benefit sui mutui rinegoziati compiuto dalla Cassa, confermando al contrario, in toto, quanto anticipato dal SIBC e quanto fatto presente (vox clamans in deserto) all’interno del Consiglio di Amministrazione.
La prima, è la decisione della Banca d'Italia di sostituire integralmente la Direzione della Cassa, trasferendo altrove gli attuali Direttore e Vice Direttrice e nominando nuove figure (senza peraltro procedure formali di vacancy, ma questa ormai sta diventando la regola).
La seconda, è la completa smentita della “lettura” del calcolo sul fringe benefit sui mutui rinegoziati compiuto dalla Cassa, confermando al contrario, in toto, quanto anticipato dal SIBC e quanto fatto presente (vox clamans in deserto) all’interno del Consiglio di Amministrazione.

In Banca, a volte, succedono cose (ed è già una notizia). A volte queste cose sono incomprensibili, come l’improvviso rimescolamento di posizioni, ruoli e persone che è stato determinato dal vertice con la creazione di una figura nuova (il Segretario-del-Direttorio-Deus-ex-machina) l’abolizione di una figura vecchia (il Revisore Generale), più numerose riallocazioni funzionali/organizzative, il tutto presentato con una nota che non offre spiegazioni adeguate delle ragioni alla base di queste scelte, addirittura “rivoluzionarie” secondo qualche quotidiano.
Hanno sicuramente ragione i sindacati che si preoccupano del venir meno di qualche posizione funzionale, o quelli che lamentano l’ennesimo colpo ai diritti sindacali, ma qui il punto non è l’orgoglio di casta sindacale, abituata a lasciar fare alla Banca tutto o quasi, purché si rispetti la forma (che pure conta) dell’informativa preventiva.
Il punto è: cosa sta facendo e cosa intende fare la Banca d’Italia?
Hanno sicuramente ragione i sindacati che si preoccupano del venir meno di qualche posizione funzionale, o quelli che lamentano l’ennesimo colpo ai diritti sindacali, ma qui il punto non è l’orgoglio di casta sindacale, abituata a lasciar fare alla Banca tutto o quasi, purché si rispetti la forma (che pure conta) dell’informativa preventiva.
Il punto è: cosa sta facendo e cosa intende fare la Banca d’Italia?

C’è stato un tempo in cui chi entrava in Banca poteva contare, all’atto del pensionamento, sia su una liquidazione congrua (circa 3 annualità di stipendio), sia un trattamento pensionistico mensile pari (se non superiore) all’ultimo stipendio in Banca.
Chi è entrato dopo il fatidico aprile 1993, ha una situazione ben diversa e nemmeno unitaria.
Per quasi 30 anni, infatti, è stata offerta l’ opzione di scelta tra il Fondo Complementare (che aggiunge una integrazione alla pensione INPS, le cui previsioni sono invero sempre più fosche, e attribuisce una mini-liquidazione (lump sum) che a stento arriva a un’annualità di stipendio) o l’Indennità di Fine Rapporto (liquidazione come gli ante 93, ma senza alcuna integrazione della pensione INPS).
Chi è entrato dopo il fatidico aprile 1993, ha una situazione ben diversa e nemmeno unitaria.
Per quasi 30 anni, infatti, è stata offerta l’ opzione di scelta tra il Fondo Complementare (che aggiunge una integrazione alla pensione INPS, le cui previsioni sono invero sempre più fosche, e attribuisce una mini-liquidazione (lump sum) che a stento arriva a un’annualità di stipendio) o l’Indennità di Fine Rapporto (liquidazione come gli ante 93, ma senza alcuna integrazione della pensione INPS).