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Per riassumere l’incontro di ieri sulla riforma dell’Area Operativa e per raccontare questa Amministrazione, basterebbero le due slides più sotto commentate, o la frase che ci siamo sentiti rivolgere dalla Delegazione aziendale “voi dovete dare ai vostri iscritti la sensazione che con questa riforma ci saranno più promozioni per tutti”.
“Tu chiamale se vuoi… sensazioni”, canterebbe Battisti.

L’incontro, per il resto, ha offerto un modesto specchietto per le allodole, e numerosi e pesantissimi passi indietro per tutti, in termini di impatti della valutazione sulla retribuzione di ciascuno.

Lo specchietto per le allodole è la riduzione da 20 a 10 anni del tempo per avere il requisito di scrutinabilità per il passaggio da Segmento Addetto a Segmento Specialisti dell’Area Operativa. Come tutti sanno perfettamente, si può facilmente essere scrutinabili e rimanere fermi a vita: basta mantenere come oggi lo zerovirgola percento di promozioni annue.
A voler parlare di soldi, questa è la settimana perfetta: non ci saranno incontri negoziali, perché l’Amministrazione è impicciata e, quando non è impicciata l’Amministrazione, lo è qualche sindacato e quindi niente, si aspetta il 18.

E’ la settimana perfetta perché il dato sul tasso di inflazione IPCA previsionale, pubblicato dall’ISTAT venerdì, determina che i sindacati potranno negoziare per riconoscere al più presto a tutti i colleghi, un incremento dell’1,9% strutturale della retribuzione 2024.
Adesso che la Triplice confederale ha risolto tutti i suoi problemi dando dell’incapace a destra e a manca, ossia all’Amministrazione e - quel che più le preme - al tavolo di maggioranza, la domanda da porsi è: che abbiamo risolto? Quali passi avanti hanno fatto i colleghi dell’Area Operativa?
Purtroppo, temiamo, nessuno.

Sarebbe, a nostro modestissimo avviso, molto più interessante sottolineare che finalmente, per una volta, la Triplice confederale condivide le opinioni del tavolo di maggioranza sulla proposta della Banca (a guardar bene, l'unico passo avanti dell'incontro di martedì): una proposta allo stato del tutto inadeguata a dare risposte a un personale che è cresciuto, culturalmente e professionalmente, molto più di quanto siano cresciuti gli alchimisti dell’Amministrazione che - gira che ti rigira - sempre le stesse idee finiscono per mettere sul tavolo.
Per poter guardare al futuro, e immaginarsi migliore, la Banca dovrebbe partire dal guardarsi allo specchio. Riscoprire chi siamo, per sapere dove andiamo.

Guardiamo al personale dell'Istituto. Da decenni, si entra da laureati a ogni livello, anche quelli più bassi nella gerarchia. Anche chi non lo è, ha ormai maturato un’esperienza lavorativa di assoluto rilievo, spesso raggiungendo anche significativi traguardi professionali.
Mai come oggi, quindi, livelli di istruzione, capacità professionali, attitudini lavorative sono state così omogenee all’interno del personale.
La riforma dell'Area Operativa, che se fatta bene potrebbe avere anche un “potere attrattivo” verso il personale dell’Area Manageriale, sempre meno soddisfatto della struttura creata nel 2016, è in uno stato di “limbo”.
La Banca ha impiegato 6 mesi per esporre oralmente il proprio progetto, peraltro non particolarmente complicato, essendo basato su tre principi basic:
♦ indifferenziazione mansionistica all’interno dell’area operativa;
♦ abolizione degli scatti “automatici” annuali;
♦ incidenza della valutazione discrezionale sulla busta paga di tutti i colleghi operativi.
Con l’incontro odierno la Banca ha proseguito l’illustrazione della propria proposta per la riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa.

La proposta si è arricchita di ulteriori dettagli che nella sostanza confermano l’impianto “immaginato” dalla Banca e la “pericolosità” per i Lavoratori di una proposta che mira a destrutturare le garanzie che l’attuale sistema offre e a ridimensionare in termini significativi la progressione economica attualmente in vigore.
Due fatti sono assodati in merito alla proposta dell’Amministrazione sull’Area Operativa:

- il primo è che, incontro dopo incontro, riesce a raccogliere dissensi sempre crescenti;

- il secondo è che l’Amministrazione vive in una torre d’avorio, per cui non si accorge del malessere del personale, e continua con un'esposizione in slow-motion che si concluderà, come ogni Via Crucis che si rispetti, la Settimana Santa (il 4 aprile).



Piuttosto che correre dietro alla Banca e raccontare passo passo una proposta che difficilmente potrà invertire la rotta dei consensi, è il momento di esplicitare proposte alternative, che guardano alla realtà in modo trasparente. Insieme alla Falbi riproporremo infatti una piattaforma che terrà conto anche di quanto ascoltato in questi mesi. Intanto, vogliamo confrontarci con tutti voi, lunedì della prossima settimana, 27 marzo dalle 13 alle 14,30 sul canale Webex del SIBC. in una riunione aperta a tutti, alla quale invitiamo caldamente a partecipare (segnate la data sul calendario!).
Quando la Banca lamentò che la valutazione dei suoi progetti risente di un “problema di fiducia” (subito rilanciata dal “sindacato di GEP”: “Chi vede … una minaccia alla propria professionalità non ha un problema di comprensione, ma ha un problema di fiducia. Un grande problema di fiducia”), ebbene Martiello & la Cisl hanno ragione. C’è un problema di fiducia. Per quanto bassa sia la fiducia riposta in
questa Amministrazione, è spesso troppa.
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