Carriere & Formazione - Perchè diffidare delle false verità della Banca

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Carriere & Formazione - Perchè diffidare delle false verità della Banca

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Pubblicato in carriera operativa · Martedì 14 Mar 2023
Tags: carrieraoperativa
Carriere & Formazione
Perché diffidare delle false verità della Banca

Quando la Banca lamentò che la valutazione dei suoi progetti risente di un “problema di fiducia” (subito rilanciata dal “sindacato di GEP”: “Chi vede … una minaccia alla propria professionalità non ha un problema di comprensione, ma ha un problema di fiducia. Un grande problema di fiducia”), ebbene Martiello & la Cisl hanno ragione. C’è un problema di fiducia. Per quanto bassa sia la fiducia riposta  in questa Amministrazione, è spesso troppa.
Non diciamo questo, sia chiaro, perché apprendiamo ancora una volta del rinvio ad altra settimana dell’incontro promesso il 16 marzo (ma promettono comunque di terminare la tiritera entro il 4 aprile). Fosse questo il problema, tanto più che basterebbe leggersi una qualunque chat tra colleghi, farsi un giretto su Yammer o origliare le conversazioni in mensa per capire che nemmeno gli speleologi più accaniti saprebbero rinvenire un solo esemplare di dipendente della Banca che apprezza le proposte arrivate, dopo trent’anni di attesa della riforma.
Lo diciamo perché la posizione della Banca tradisce una clamorosa bugia di fondo.
Ci dicono: facciamo questa riforma delle carriere perché il personale dell’Area Operativa ha bisogno di formazione, altrimenti rischia l’obsolescenza. Trascuriamo per un attimo che tutto questo non è vero. Trascuriamo pure che chi dovrebbe essere formato, sul piano digitale, tecnologico e relazionale sono spesso gli alti dirigenti, ma sono troppo occupati a giudicare gli altri e a contare soldi e gratifiche.
Più semplicemente: davvero la Banca è così preoccupata della formazione del personale operativo che “va rieducato”? Benissimo, ci facesse finalmente fare formazione! Chi glielo impedisce? A noi risulta che per moltissimi colleghi dell’Area la formazione sia una chimera, e non perché non vogliano loro. A noi risulta che a molti colleghi viene chiesto di rinviare ogni volta la formazione perché c’è da lavorare. A noi risulta che le missioni formative previste in diverse realtà territoriali non vengano effettuate per risparmiare. A noi risulta che la formazione si riduca spesso nella visione di modestissimi corsi online, e finita lì. Se la Banca fosse davvero preoccupata di sviluppare la nostra professionalità, davvero: l’unico ostacolo che ha è se stessa.
Ma ovviamente, l'obiettivo della Banca non è affatto quello di formare meglio il proprio personale, cosa che le aziende normali considerano un proprio interesse e un proprio dovere.
L’obiettivo è un altro: usare la formazione come un “cavallo di Troia” per attribuire ai Capi il potere di una valutazione discrezionale che impatta direttamente sulle nostre buste paga. In altre parole: imporre al personale Operativo la stessa soggezione che i colleghi dell’Area Manageriale hanno rispetto alle scelte dei Capi, senza però averne né i vantaggi economici, né la base di partenza retributiva.
Nel momento in cui lo sviluppo della nostra retribuzione fosse in mano agli “alti dirigenti”, in un contesto in cui il Segretario Generale afferma che “il personale operativo gode di retribuzioni superiori a quelle di chi svolge mansioni simili in altre aziende, in un contesto in cui il risparmio viene prima di tutto (ci sono ben due trienni contrattuali non conclusi perché la Banca rifiuta di fare negoziazione economica, e attendiamo ancora una proposta seria per l’efficienza aziendale del 2021!) cosa pensate che avverrebbe?
Che il monte salari salirebbe a dismisura, come per i dirigenti dell’Area Manageriale dopo la riforma 2016? Figuriamoci!
E’ per questo che è urgente rispondere a chi governa la Banca nel modo che le crea più fastidio (ad esempio, iscriversi al SIBC) e formulare pubblicamente la proposta di riforma che il tavolo di maggioranza ha condiviso. Dobbiamo dirlo forte: esiste un altro modo di essere Banca, un altro senso del rispetto di chi lavora, un altro futuro per tutti noi!


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