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Scoperto a chi piace tanto questo welfare: Alla Banca

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Scoperto a chi piace tanto questo welfare: Alla Banca

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Pubblicato in welfare · Mercoledì 02 Lug 2025 · Tempo di lettura 3:00
Scoperto a chi piace tanto questo welfare: Alla Banca

Il “question time” con la Banca sullo stato del contratto welfare ha avuto contenuti a dir poco stupefacenti.
A partire dall’atteggiamento dell’Amministrazione, tutta concentrata a magnificare il contratto (segreto, come vedremo), a minimizzare i problemi e a vezzeggiare chi si è aggiudicato la gara, a fronte di notevoli evidenze di segno opposto, emerse anche nel corso dell’incontro stesso.

Tra di esse:
X in sei mesi è stato utilizzato appena il 29% dei crediti disponibili. Anche non considerando i cospicui residui trascinati dal vecchio contratto, saremmo comunque sotto al 40% in metà dell’anno e con sacche di non utilizzo molto rilevanti (es. tra i pensionati): se questo è un successo…
X il 37% degli operatori che chiede il convenzionamento, una volta scoperta la policy di Edenred sulle commissioni e i ricarichi, si rende irreperibile (non è uno scherzo!) o comunque non dà seguito al convenzionamento;
X  i dipendenti della Banca dovranno continuare a pagare le commissioni (salate) sulle convenzioni preesistenti (non su quelle nuove, ma questo non è un problema per Edenred: quelle nuove sono poche, essendo così sconvenienti per i fornitori di servizi) oltre a pagare ricarichi abnormi rispetto ai prezzi di mercato "senza welfare"
X il tempo medio di risposta alle richieste di assistenza dei colleghi è di 1,6 giorni. Tempo tutt’altro che breve, per una società che fa questo di mestiere e non come passatempo;
X quel che è peggio: le risposte ricevute sono spesso tra loro contrastanti, generando un caos normativo e incentivando la riproposizione iterativa delle stesse domande (e richieste di rimborso) in attesa di trovare l’operatore che a parità di normativa sia meglio disposto a concedere quanto richiesto;
X  i grandi player, a dispetto degli impegni assunti dalla Banca in sede di contratto, restano assenti dal ventaglio delle offerte (vedi sempre alla voce condizioni di Edenred);
X anziché semplificarsi, molte procedure si sono complicate: la Edenred sta creando restrizioni nuove...

-- nell’accettazione di strumenti di pagamento tracciati (!), che per loro natura non producono estratti conto mensili (come la prepagata CSR). Atteggiamento inconcepibile, privo di qualsiasi fondamento normativo, che la Banca ha accarezzato qualificandolo alla voce "prudenza" (!!);
--  nell’accoglimento di spese relative a situazioni di disabilità, che il contratto prevedeva molto più ampie, ma che a Edenred deve essere stato tradotto in qualche idioma sconosciuto;
--  nell’ammissione di operatori non provvisti di Partita IVA, come tanta parte delle associazioni a carattere sportivo e culturale, che guarda caso proprio nel battito di ciglia del cambio di contratto sono diventate fuorilegge e, quindi, bandite.

Rispetto a quanto esposto dalla Banca, la nostra prima richiesta è stata quella di rendere pubblico, nero su bianco, il testo del contratto tra Banca d’Italia e Eudaimon. Quanto si discosti dall'accordo tra Sindacati e Banca d’Italia. Quali siano le condizioni normative e applicative assunte come base di partenza. Quali sono le penali per eventuali violazioni contrattuali (e se siano mai state applicate, ad es. per i malfunzionamenti del sito).

A fronte di questa richiesta, la risposta in pieno "panic-mode" della Banca è stata la solita: tergiversare, con l'eterna solfa del vedremo-faremo-controlleremo-approfondiremo, una solfa che, con sei mesi di contratto già andati in gloria, comincia a diventare un po’ stucchevole e alquanto irritante.


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