L’incontro di raffreddamento, richiesto da FALBI e SIBC a seguito dell’esito fortemente negativo della discussione della scorsa settimana sui temi dell’efficienza aziendale e dell’IPCA, ha rappresentato un momento di acceso confronto tra due visioni distanti, se non opposte, del rispetto delle norme, del rispetto di chi lavora, del rispetto della logica.
L’Amministrazione ha ribadito la pregiudiziale, già esposta durante l’incontro, di seguire un “ordine logico e cronologico” in base al quale intenderebbe procedere prima alla firma dell’efficienza aziendale 2022 e 2023 e, solo successivamente, avviare il negoziato sull’IPCA 2023.
La ragione addotta è il rischio che la coincidenza temporale di più accordi (sia pure terribilmente tardivi come quello dell’efficienza 2022) produca un ammontare percentuale eccessivo (??) tale da essere facile bersaglio di critiche esterne.
L’Amministrazione ha ribadito la pregiudiziale, già esposta durante l’incontro, di seguire un “ordine logico e cronologico” in base al quale intenderebbe procedere prima alla firma dell’efficienza aziendale 2022 e 2023 e, solo successivamente, avviare il negoziato sull’IPCA 2023.
La ragione addotta è il rischio che la coincidenza temporale di più accordi (sia pure terribilmente tardivi come quello dell’efficienza 2022) produca un ammontare percentuale eccessivo (??) tale da essere facile bersaglio di critiche esterne.
Nell’incontro del 20 luglio 2023, a oltre un mese dalla formalizzazione da parte dell’Istat del dato IPCA previsionale 2023, al netto dei prezzi dei beni energetici importati, la Banca si è sottratta al confronto con il Sindacato, previsto dal modello contrattuale vigente per l’adeguamento delle tabelle stipendiali di tutto il personale.
Ha fatto in realtà ancor di peggio: ha esplicitamente condizionato il riconoscimento dell’IPCA all’accettazione da parte del Sindacato delle sue condizioni in merito ad ammontare e modalità di erogazione dell’efficienza aziendale 2022 e 2023. Un condizionamento che non ha precedenti nella storia degli adeguamenti (parziali) all’andamento del costo della vita, e non trova riscontro possibile nelle norme del modello contrattuale che tutte le parti sono tenute a rispettare.
Ha fatto in realtà ancor di peggio: ha esplicitamente condizionato il riconoscimento dell’IPCA all’accettazione da parte del Sindacato delle sue condizioni in merito ad ammontare e modalità di erogazione dell’efficienza aziendale 2022 e 2023. Un condizionamento che non ha precedenti nella storia degli adeguamenti (parziali) all’andamento del costo della vita, e non trova riscontro possibile nelle norme del modello contrattuale che tutte le parti sono tenute a rispettare.
Si è tenuto in data odierna l’incontro sul piano triennale della Banca 2023/2025. Il documento presentato - sicuramente di elevato livello - era in buona parte scontato: ci saremmo meravigliati se i progetti della Banca non fossero rivolti alla modernizzazione, alla tecnologia, all’efficienza e all’internazionalizzazione.
Al contrario, carente ed omissivo è apparso il documento presentato circa le concrete azioni che la Banca intende adottare, gli strumenti da predisporre per raggiungere gli obiettivi indicati e, di conseguenza, le condizioni di vita e di lavoro prospettiche dei Dipendenti.
Presupposto del piano, come affermato in sede di confronto, è quello di ottenere una qualità elevata a costi minimi. Un ossimoro che ribadisce le più volte dichiarate indisponibilità a considerare seriamente il tema della valorizzazione delle risorse umane, non foss’altro che per
tenere conto del particolare momento e delle conseguenze devastanti che sta avendo sulle retribuzioni delle Colleghe e dei Colleghi
Al contrario, carente ed omissivo è apparso il documento presentato circa le concrete azioni che la Banca intende adottare, gli strumenti da predisporre per raggiungere gli obiettivi indicati e, di conseguenza, le condizioni di vita e di lavoro prospettiche dei Dipendenti.
Presupposto del piano, come affermato in sede di confronto, è quello di ottenere una qualità elevata a costi minimi. Un ossimoro che ribadisce le più volte dichiarate indisponibilità a considerare seriamente il tema della valorizzazione delle risorse umane, non foss’altro che per
tenere conto del particolare momento e delle conseguenze devastanti che sta avendo sulle retribuzioni delle Colleghe e dei Colleghi