. Incontro del 10 gennaio - Piano Strategico 2023-2025

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Pubblicato in relazioni sindacali, volantini_congiunti · Martedì 10 Gen 2023
INCONTRO DEL 10 GENNAIO
PIANO STRATEGICO 2023-2025

 
Si è tenuto in data odierna l’incontro sul piano triennale della Banca 2023/2025. Il documento presentato - sicuramente di elevato livello - era in buona parte scontato: ci saremmo meravigliati se i progetti della Banca non fossero rivolti alla modernizzazione,  alla tecnologia, all’efficienza e all’internazionalizzazione.
Al contrario, carente ed omissivo è apparso il documento presentato circa le concrete azioni che la Banca intende adottare, gli strumenti da predisporre per raggiungere gli  obiettivi indicati e, di conseguenza, le condizioni di vita e di lavoro prospettiche dei Dipendenti.
Presupposto del piano, come affermato in sede di confronto, è quello di ottenere una qualità elevata a costi minimi. Un ossimoro che ribadisce le più volte dichiarate indisponibilità  a considerare seriamente il tema della valorizzazione delle risorse umane, non foss’altro che per tenere conto del particolare momento e delle conseguenze devastanti che sta avendo sulle retribuzioni delle Colleghe e dei Colleghi.
Inoltre, abbiamo notato la particolare “accezione” con cui viene considerato il lavoro da remoto e le nuove modalità di lavoro definite come leva strategica dell’Istituto. L’accento posto sul “risparmio dei viaggi di lavoro” e sulla possibilità di fare rete con altre strutture risparmiando su trasferimenti e trasferte appaiono pienamente coerenti con le azioni del responsabile della funzione della gestione del Personale, quotidianamente impegnato a emanare

“istruzioni” informali tese a restringere il ricorso al lavoro agile da parte dei Dipendenti.
Nulla è stato risposto alla sollecitazione di individuare misure compensative per il personale addetto alle divisioni con più limitata fruizione del lavoro da remoto,  mentre addirittura, in merito al mancato allargamento a 12 giornate al mese, pur non potendo negare  che si tratta di previsione pattizia, si è spudoratamente confermata l’esistenza di una “moral suasion” su tutte le strutture a non dare atto alla previsione normativa, in attesa di valutazioni sulla scorta di “come sono andate le cose nel periodo di prima applicazione”.
Soprattutto, ci aspettavamo di conoscere la posizione della Banca sulla Rete territoriale che, a partire dal 2008, quando si realizzò la prima massiccia chiusura delle Filiali, vive in uno stato di incertezza e precarietà permanente.
Abbiamo incalzato la Delegazione aziendale per ottenere rassicurazioni e certezze, ma le risposte che sono arrivate sono state imbarazzate, parziali ed omissive; in particolare è stato affermato che:
 
    • la Banca vuole “completare la riorganizzazione” della Rete Territoriale, avendo, a presupposto, il mantenimento della presenza in tutte le Regioni considerate  dall’Istituto  quali “antenne” sul territorio;
    • non viene garantita la permanenza di tutte le Filiali che non siano nel capoluogo regionale; la risposta paradossale “non saranno dimezzate le Filiali sul territorio” sottintende la chiara volontà di ridurre ulteriormente la rete esistente;
    • non tutte le Filiali, comprese quelle regionali, manterranno le medesime funzioni. Queste saranno differenziate da Filiale a Filiale, e dovranno interagire direttamente con le funzioni centrali di riferimento (modello ARET);
    • si avvierà una riflessione sulla distribuzione dei centri di contazione, peraltro senza denotare un particolare impegno e approfondimento per rendere efficiente la circolazione del contante sul territorio.
 
Affermazioni che sono suonate, più che come rassicurazioni, come velate minacce, che si concretizzeranno nell’emanazione del piano di completamento della riorganizzazione per la prossima primavera. Un comportamento poco apprezzabile, che mantiene in uno stato di indeterminatezza e demotivazione tutto il Personale addetto alla Rete.
                  
Abbiamo inteso ribadire la più assoluta indisponibilità a condividere iniziative che comportino sia contrazioni numeriche delle strutture sia ridimensionamento delle attività dalle stesse attualmente svolte.
L’incontro odierno ha rappresentato, di fatto, un ulteriore deterioramento delle relazioni tra Sindacato e Banca.
In assenza di assicurazioni sul futuro lavorativo e di vita delle Colleghe e dei Colleghi, in assenza di un concreto avvio del confronto negoziale sulla riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa, in assenza di risposte immediate e significative sul piano retributivo, sempre più sotto attacco dall’inflazione, non potrà che determinarsi un aspro conflitto tra le parti.

Roma, 10 gennaio 2023

LA SEGRETERIA GENERALE                                                                     LA SEGRETERIA NAZIONALE       
                 FALBI                                                                                                                   SIBC
 
   
 
     
 
 
 
 


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