
Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di Carlo Bertini contro il provvedimento di licenziamento (nella neolingua: "destituzione") con il quale la Banca d'Italia aveva proclamato che "chi sbaglia paga".
Il TAR ha stabilito che - almeno per serissimi motivi procedurali - ha sbagliato la Banca.
Ora, prima di qualsiasi commento, e prima che si compiano altri atti irreparabili, chiediamo al Governatore e al Direttore Generale della Banca d'Italia di informare immediatamente il personale, anche attraverso le Organizzazioni sindacali, di ciò che il Vertice della Banca intende fare.
Ritentare? Prendere meglio la mira? Prendere provvedimenti contro chi ha limitato il diritto di difesa del collega nel corso del procedimento?
Il TAR ha stabilito che - almeno per serissimi motivi procedurali - ha sbagliato la Banca.
Ora, prima di qualsiasi commento, e prima che si compiano altri atti irreparabili, chiediamo al Governatore e al Direttore Generale della Banca d'Italia di informare immediatamente il personale, anche attraverso le Organizzazioni sindacali, di ciò che il Vertice della Banca intende fare.
Ritentare? Prendere meglio la mira? Prendere provvedimenti contro chi ha limitato il diritto di difesa del collega nel corso del procedimento?

Il 28 febbraio, al TAR del Lazio si discute della legittimità del licenziamento di Carlo Bertini - che la neolingua della Banca chiama “destituzione”. Riteniamo sia di interesse diffuso ascoltare il collega, a oltre un anno dalla puntata di Report incriminata, fermo restando che - naturalmente - non possiamo entrare nel merito della ricostruzione dei fatti che qui viene proposta.
Pensiamo tuttavia opportuno continuare a interrogarci su cosa poteva essere gestito meglio, sul rapporto con i media, sul messaggio che la Banca ha dato con questa scelta, all'esterno e a tutto il personale. Sulle occasioni che l'Istituto ha perso, prima del licenziamento e ancora oggi.
L’alternativa a queste riflessioni è la via, comoda quanto rovinosa, della rimozione.
Pensiamo tuttavia opportuno continuare a interrogarci su cosa poteva essere gestito meglio, sul rapporto con i media, sul messaggio che la Banca ha dato con questa scelta, all'esterno e a tutto il personale. Sulle occasioni che l'Istituto ha perso, prima del licenziamento e ancora oggi.
L’alternativa a queste riflessioni è la via, comoda quanto rovinosa, della rimozione.