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Previdenza Complementare: fatti, trucchetti e...smemorati

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Previdenza Complementare: fatti, trucchetti e...smemorati

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Pubblicato in trattamento pensionistico, Post93 · Lunedì 23 Set 2024 · Tempo di lettura 2:30
Previdenza Complementare:
fatti, trucchetti e ....smemorati

Della previdenza complementare dei post 93 si parla oggettivamente troppo poco, anzi quasi nulla.
Distinguiamo sinteticamente fatti, trucchetti e "fatti dimenticati".

I fatti:
1 - la Lump Sum rappresenta una piccola liquidazione che i post 93 (e solo quelli aderenti al Fondo) riceveranno al momento del pensionamento, pari a circa un'annualità di stipendio in base alla formula matematica alla base dell'accordo (gli ante 93 avranno tre annualità dell'ultimo stipendio, ndr);
2 - per assicurare i fondi necessari, il personale (tutto, anche quello ante 93, salvo i post non aderenti al fondo) versa ogni anno lo 0,2% annuo della massa salariale, detraendolo dall'efficienza aziendale. La Banca versa altrettanto.

I trucchetti:
quando  l'efficienza aziendale lascia a desiderare (piuttosto spesso,  ultimamente, grazie alle mirabolanti riorganizzazioni della Banca), una  scappatoia retorica dell'Amministrazione per chiudere il negoziato è "vi  offriamo di aggiungere noi altri fondi alla Lump Sum". Anche stamattina  c'è stata questa mossa negoziale.
Attenzione, però: questi "soldi in più" non vanno a incrementare la pensione dei post 93 di un solo centesimo (essendo la Lump Sum legata a una formula matematica fissa) ma - al limite - a garantire capienza del fondo.

I fatti dimenticati e ... gli "smemorati"
Il Cida propone oggi, per far avanzare positivamente il negoziato economico in corso, di modificare il coefficiente che determina il valore finale della Lump Sum (da 0,3 a 0,4), per assicurare ai post 93 un piccolo ma tangibile miglioramento.
Propone, il Cida, che tutti appoggino la "loro proposta".
Ovvio che tutti la appoggeremo: segnaliamo infatti al Cida che questa proposta esiste già ed è stata formalizzata anche da SIBC, CGIL, CISL, DASBI, FABI e UIL  (sì, anche i due sindacati che oggi disturbano tanto i dirigenti che  non si possono accroccare la maggioranza a loro immagine e somiglianza)  con una dichiarazione a verbale dell'accordo negoziale del 3 dicembre 2020, e già rilanciata dal SIBC più di un anno fa (volantino SIBC di maggio 2023).  
(NB: di  quella proposta non fa parte, anzi!, la clausola oggi escogitata dal  Cida: aumentare in cambio il contributo al Fondo...).

Ciò detto, siccome la proposta di base è buona, confermiamo al Cida che l'apprezziamo oggi come l'apprezzammo, firmandola, nel 2020:
I Sindacati firmatari ... nel prosieguo dei negoziati intendono pertanto:
- incrementare il coefficiente di trasformazione (attualmente fissato allo 0.03) al fine di garantire trattamenti almeno pari a quelli previsti dall’art. 20 R.T.Q. all’atto della cessazione;
- ridefinire il meccanismo di finanziamento della lump sum prevedendo interventi a completo carico della Banca per garantire equità, sostenibilità e certezza economica e finanziaria nel lungo periodo”.


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