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Principi di riforma per l'Area Operativa

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Principi di riforma per l'Area Operativa

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Pubblicato in carriera_operativa · Mercoledì 16 Lug 2025 · Tempo di lettura 2:45
Principi di riforma per l'Area Operativa

I ritardi della Banca nell’affrontare con approccio concludente il tema del riassetto delle Filiali non danneggiano solo i colleghi della rete territoriale, costretti a una situazione di perdurante incertezza.
Danneggiano tutti coloro che - dal confronto con l’Amministrazione - attendono da molto tempo soluzioni a tematiche che meritano massima attenzione da parte del Vertice: la riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa, la revisione del sistema dell’Area Manageriale, l’orario di lavoro - tema sul quale si è pure rimasti colpevolmente arretrati. Nel frattempo, en passant, ci sarebbe anche da trattare riconoscimento della maggiore efficienza aziendale.

La riforma delle carriere operative - tema ormai trentennale - va di certo affrontata con assoluta urgenza, unita alla consapevolezza che:
  1. rispetto all’origine del quadro normativo vigente (1980 d.C.) è cambiato il mondo, e con esso il grado di scolarità del personale neo assunto a qualunque livello. I tempi di avanzamento, legati a un’epoca in cui vi era anche chi entrava con la terza media, sono oggi privi di ragionevolezza
  2. al personale dei Coadiutori vanno aperte nuove strade professionali, e al tempo stesso il grado va ricollocato, sul piano economico e del contenuto professionale, a un livello intermedio tra l’Esperto e il Consigliere, così da dare effettivamente un valore e un’attrattiva alla scelta della carriera interna all’Area Operativa
  3. diversamente, per qualunque neoassunto (Assistente o Vice Assistente che sia) l’unico obiettivo possibile rimarrebbe quello di “passare all’Area manageriale”. Ma questa legittima aspirazione - finché rimarrà un obiettivo-miraggio - non fa che alimentare a sua volta scontento e demotivazione all’interno dell’Area
  4. la formazione non deve essere una condanna trentennale, ma uno strumento focalizzato per la crescita e la diversificazione professionale e per la selezione ai fini dell’avanzamento di carriera, all’interno dell’Area e verso l’Area Manageriale, sul modello della storica scuola superiore della pubblica amministrazione in Francia
  5. i meccanismi di reinquadramento iniziale, e i flussi di avanzamento successivi, devono essere coerenti con la rilevanza del background di studi richiesti oggi per quei gradi e con il bagaglio di esperienza maturata.
  6. la Banca deve investire nell’Area Operativa, non esistono riforme a costo zero: in particolare occorre coprire la forbice creatasi con l’Area Manageriale per effetto dei meccanismi di reinquadramento di questi ultimi
  7. lo sviluppo del personale operativo non può avvenire attribuendo ai Capi discrezionalità nella retribuzione individuale, come avviene nell’Area Manageriale; al contrario, deve nascere da una ritrovata motivazione di ognuno, dalla fame di sapere e di saper fare.

Esistono mille modi diversi per tradurre in pratica questi principi, come mille costruzioni possibili dai mattoncini del Lego, ma qualunque di essi sarebbe sufficiente a dare certezza di una grande riforma che guarda al futuro, e rende giustizia al passato.

L’alternativa è una Banca che ufficializza di non sapersi distaccare da modelli antiquati, o che - al di là delle chiacchiere - non crede affatto alla necessità di far crescere il proprio personale operativo.
Quale messaggio darebbe ai tanti colleghi giovanissimi di Banca, e ai tanti che proprio in queste settimane stanno per cominciare la loro avventura lavorativa nell’Istituto?



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