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Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Per molti anni, la Banca è andata incontro alle esigenze abitative del personale attraverso lo strumento delle c.d. “case di Banca”, appartamenti di proprietà dell’Istituto (ora di Sidief, controllata sempre dalla Banca che ne detiene il capitale sociale) diffusi in diverse grandi città, e in modo preponderante nella Capitale.

Come in tutte le cose, pur tenendosi stretto il buono che ci arriva dal passato, occorrerebbe porsi qualche interrogativo.
♣ Ad esempio: è equo questo sistema, nei confronti del personale che viene assegnato in città dove la Banca non possiede praticamente nemmeno uno sgabuzzino?
♣ Inoltre: siamo sicuri che l’attuale sistema incontri in modo efficace le esigenze del personale neoassunto, che senza “casa di Banca”, in tempi di caro-affitti in tutt’Italia (specie nelle città d’arte e in quelle universitarie) deve fronteggiare un’esplosione di costi abitativi che si avvicinano pericolosamente al netto in busta paga?

L'efficienza aziendale “chiama” gli inquadramenti

Categoria Trattamento_economico Data 30 Ott 2025 Tempo di lettura 2:45
Mercoledì della prossima settimana si avvierà il negoziato per il riconoscimento della maggiore efficienza aziendale, a favore di tutto il personale.

Il cospicuo ritardo con cui quest'anno la Banca avvia il confronto impone a tutti di muoversi verso una rapida ed efficace conclusione, se si uole erogare gli importi nella busta paga di dicembre.
Naturalmente, una richiesta-chiave per il SIBC sarà la possibilità di definire tale riconoscimento in via “strutturale” e non una tantum, andando così ad aumentare in via permanente la retribuzione annua di ciascuno di noi, anche negli anni a venire.

Il tema economico è uno dei nodi più delicati dei rapporti tra la Banca e il personale. Non è un caso che l’ultimo triennio contrattuale concluso risalga ormai a dieci anni fa, a causa del reiterato rifiuto dell’Amministrazione di discutere questioni retributive, demandando la risoluzione di qualsiasi istanza a meccanismi semi-automatici, come il riconoscimento dell’IPCA e quello dell’efficienza aziendale (entrambi imposti dal modello contrattuale, ndr).
Lo scorso 16 ottobre, dopo oltre un anno di trattative, abbiamo portato al traguardo un accordo frutto di un percorso complesso, combattuto in diverse fasi non su uno ma su due fronti:

a) con la Banca, per limitare i danni di un progetto che rischiava di svilire funzioni e ruolo della rete territoriale;
b) con alcuni sindacati che fin da subito hanno scelto di non opporsi, boicottando lo sciopero e chi lo aveva proclamato, pur di assecondare le richieste aziendali in base al mantra: “Il progetto non si può fermare, i diritti non si possono difendere: si possono solo negoziare le migliori misure di accompagnamento.” Tradotto: la Banca può fare ciò che vuole, purché a qualcuno dia qualche euro in più, anche a scapito dei diritti e della qualità di vita della maggioranza dei colleghi.

Il fatto che - alla fine - tutte le Organizzazioni abbiano firmato il testo conclusivo (per la prima volta nella storia della Banca su questo tipo di interventi sulla rete, ndr) è un'attestazione della validità del percorso negoziale che abbiamo condotto, in modo trasparente, a dispetto di polemiche del tutto pretestuose.

Affrontare al meglio le sfide in arrivo Un anno perso... o forse no

Categoria negoziati Data 27 Ott 2025 Tempo di lettura 3:45
La chiusura dell’accordo sulle Filiali è una buona notizia anche per i colleghi che non erano toccati direttamente dalla questione.
Si potrà tornare a parlare anche di tanti temi prioritari che riguardano tutti, dall’efficienza aziendale alla Lump Sum, dall’orario di lavoro alle carriere operative a quella manageriale.

Temi già urgenti un anno fa (a volte decenni fa...), e che il trascorrere del tempo ha acuito nei loro aspetti problematici, in termini di opportunità professionali che sfumano, di benessere che resta incompiuto, di divari retributivi che crescono invece di ridursi.

Vogliamo però essere ottimisti, e sottolineare alcune opportunità nuove che il nostro lavoro di questo anno potrebbe aver fatto emergere.

L’atteggiamento dell’Amministrazione, a un certo punto del negoziato, è cambiato: dall’ascolto infastidito, che mirava solo a cercare il consenso alla firma del numero indispensabile di sindacati, all’ascolto concreto per migliorare il progetto, modificare gli aspetti più problematici, arricchirlo con idee nuove ed elementi di equità sinora non contemplati.

WELFARE Pasticci & Pasticcini

Categoria welfare Data 23 Ott 2025 Tempo di lettura 3:15
Le cose belle della Banca vivono tradizionalmente un'evoluzione particolare, articolata in poche fasi:
➡️ gestazione negoziale con i sindacati, spesso di durata più lunga di quella degli elefanti (intorno ai 22 mesi, ndr), fino all’accordo finale;
➡️ complicata fase interna di svezzamento, ossia di scrittura, diramazione circolari e normativa secondaria per rendere l’accordo applicabile nel concreto;
➡️ crescita e sviluppo della “cosa bella”, con road show spumeggianti all’insegna del “quanto siamo bravi - quanto siamo moderni noi”, con webinar per i colleghi come se piovesse; conseguente diffusione tra i colleghi dell’utilizzo o fruizione di questa cosa bella;
➡️ subentra poi, già in tenera età, una patologia seria, una vera e propria dissociazione mentale, nella quale:

Filiali: raggiunto l’accordo - Ora l’efficienza aziendale

Categoria Filiali Data 17 Ott 2025 Tempo di lettura 3:00
Si è concluso nella serata inoltrata di ieri il negoziato sul riassetto delle Filiali, con l’accordo raggiunto su un testo che alleghiamo alla presente comunicazione, comprensivo del calendario degli atti gestionali previsti.

Un negoziato nato per mettere quante più toppe possibili a un progetto non condiviso, suscettibile di creare problemi alla rete e di svilire le funzioni della Banca sul territorio.

Siamo fieri di aver raggiunto, ancora nell’ultima giornata, ulteriori punti di avanzamento rispetto al negoziato finora condotto (che già aveva significativamente spostato il tono dell’accordo, rispetto alla situazione iniziale).

Fra di essi:
1️⃣la garanzia del mantenimento degli organici della Rete per tutto il prossimo triennio, oltre alla garanzia per cui non ci sarà alcuna chiusura per i prossimi 5 anni;
2️⃣varo di nuovi concorsi entro il I semestre 2026 per la rete territoriale;

Il territorio e l'impegno: il giorno della verità

Categoria Filiali Data 16 Ott 2025 Tempo di lettura 2:15
Oggi tutti i sindacati sono stati convocati in via Otricoli per un incontro importante, che può segnare la chiusura di un confronto in apparenza lunghissimo, ma per lunghi tratti improduttivo, sul progetto della Banca di riassetto territoriale.

Abbiamo dimostrato a tutti la volontà e la capacità di formulare e argomentare proposte equilibrate, in grado di tenere insieme interessi che ci piaceva credere convergenti (la valorizzazione del personale, l’efficiente organizzazione della Banca sul territorio, il miglioramento dei servizi resi alla comunità nazionale) e che invece abbiamo scoperto essere in radicale contrasto, nel “magico mondo Bankitalia”.

La fine di un percorso così lungo non è per nulla scontata.
L’incontro di oggi, mirato a definire il negoziato sul riassetto della rete territoriale, ha evidenziato l’esigenza di accelerare la soluzione di nodi che impediscono la chiusura rapida che tutti auspichiamo, anche per dare certezze ai colleghi e tempi certi agli atti gestionali conseguenti.

Permangono distanze connesse alla stabilità della rete e alle condizioni di lavoro dei colleghi:

la continuità professionale dei compiti svolti dal personale,
la compensazione per il disagio del personale addetto in strutture tuttora escluse dalla fruizione del lavoro da remoto,
la stabilità della rete non solo in termini di chiusure ulteriori ma anche di eventuali nuove rimodulazioni nei prossimi anni,

sono temi di rilevanza oggettiva rispetto ai quali l'Amministrazione si è impegnata a dare una risposta nei primissimi giorni della prossima settimana.
Le statistiche a volte mentono, a volte ci prendono, talvolta non servono.

Che la Banca d’Italia stia vivendo un declino di immagine e di capacità di dare piena soddisfazione al suo personale, lo sappiamo e lo denunciamo da tempo. Ora lo dice anche una statistica sui “migliori datori di lavoro in Italia” pubblicata ieri dal Corriere della Sera, che ci vede al 159° posto.

Il fenomeno è legato sia a fattori stranoti e di interesse generale (il sistema di inquadramento dell’Area Operativa risale al 1980, quello dell’Area Manageriale è privo di trasparenza e fonte di potenziali ricatti, l’esclusione gestionale di una parte del personale dalla fruizione del lavoro da remoto, le riorganizzazioni cervellotiche di questi anni), sia ad altri elementi poco considerati nella pubblicistica sindacale.

Ad esempio lo stato di “detenzione” che vivono diversi colleghi di alcune strutture della Banca, ai quali la mobilità in uscita è nei fatti impedita dai Direttori locali, con meccanismi che ricordano il trattenimento di ostaggi.

FILIALI DAVANTI AL BIVIO: IL MOMENTO DELLE SCELTE

Categoria Filiali, volantini congiunti Data 07 Ott 2025 Tempo di lettura 2:00
Il progetto di riassetto territoriale della Banca vide la luce un anno fa, dopo una minimale interlocuzione con i Direttori e i colleghi che lavorano nella rete periferica, dopo nessuna consultazione con le forze sindacali.
Un progetto che in tanti hanno reputato privo di un’adeguata visione strategica, e rispetto al quale, per tutelare i colleghi e il ruolo della Banca Centrale italiana presso la comunità nazionale, FALBI e SIBC hanno ritenuto necessario chiedere modifiche, integrazioni, miglioramenti.

Sarebbe stato bello poter contare sulla collaborazione di tutte le forze sindacali, ma troppe e blasonate sono state le defezioni, gli attacchi ai sindacati che realizzavano lo sciopero più partecipato degli ultimi anni in Banca, i rilanci di pura demagogia rispetto ai puntuali emendamenti proposti da FALBI e SIBC al testo proposto dalla Banca.
Sindacato Indipendente Banca Centrale
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