Un pachiderma da scuotere. Latitanza, anche basta
Pubblicato in relazioni sindacali · Lunedì 08 Gen 2024 · 3:00
Un pachiderma da scuotere
Latitanza, anche basta
L’Amministrazione ha iniziato il 2024 esattamente come aveva concluso il 2023: latitante.
Nessuna sorpresa: la latitanza è ormai la cifra stilistica di questa Amministrazione, che va da aspetti di dettaglio ai grandi temi irrisolti.
Siamo riusciti ad arrivare ultimi nell’attuazione della sentenza che ha cassato le fasce di reperibilità extra-large per i pubblici dipendenti, e che invitava ciascuna Amministrazione ad adeguarsi a quelle vigenti nel settore privato (10-12, 17-19). Messaggio arrivato in CAD, col fiatone, il 29 dicembre, ultimo giorno lavorativo dell’anno.
Non risultiamo ancora compliant con le indicazioni del Ministro della Salute, che prevede “la necessità di garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile”, una direttiva che il Ministero chiedeva a ciascuna amministrazione di “rendere concreta e immediatamente applicata”. Garanzia che in Banca a tutt'oggi resta solo una “concessione discrezionale”, addirittura preclusa se la persona da garantire è addetta in GSP o altri settori dove la Banca prevede la stringente prevalenza della presenza.
Di fatto, una violazione delle disposizioni del Ministero della Salute.
E’ ormai notorio che sul tema della riforma degli inquadramenti, la presentazione formale di una proposta da parte di SIBC e FALBI (il 4 aprile scorso) ha determinato la fuga della Delegazione aziendale dal tavolo delle trattative, senza che qualcuno abbia sentito il dovere di fornire la minima spiegazione.
Fuga come sempre coperta da promesse di “riavvio di negoziati” con incontri mai convocati, da annunci di “controproposte” mai viste né sentite. Che tristezza.
Per non parlare della rete territoriale, sulla quale - nel corso della presentazione ufficiale del piano strategico 2023-25 - la Banca aveva preannunciato parole chiare “entro la primavera” 2023, passata invano nell’attesa che qualcuno rispettasse gli impegni. Evidentemente anche in Banca d’Italia non esistono più le mezze stagioni. Con buona pace delle preoccupazioni legittime di tutto il personale della rete territoriale, che attende da anni parole chiare e attendibili.
La realtà è che per molti mesi, di qualunque questione proponessimo di discutere, la risposta è stata “Aspettiamo Panetta” (abbiamo sentito questa espressione tante di quelle volte che ci è sorto il dubbio che il nome di battesimo del nuovo Governatore sia proprio Aspettiamo, e non Fabio come scrivono i giornali).
Fatto sta che il Governatore Panetta ormai è arrivato da un po’. Non ha ancora incontrato i diversi rappresentanti del personale, manco fosse rimasto già invischiato anche lui nella modalità latitanza che va così per la maggiore.
E tuttavia, il segnale dato con la nomina di una Vice Direttrice del tutto esterna ed estranea alle logiche di questa Amministrazione fa supporre che anche lui percepisca la necessità di una scossa a questo pachiderma addormentato, aprendolo al mondo che cambia.
Però, le illazioni lasciano il tempo che trovano. E’ il 2024 per tutti, e il personale dell’Istituto ha diritto di capire cosa pensa il Vertice dell’Istituto sia sulle questioni generali che su quelle particolari, tutte identicamente rilevanti per il futuro di ciascuno.