Quei tagli di straordinaria follia
Pubblicato in orario di lavoro · Lunedì 15 Apr 2024 · 3:30
Quei tagli di straordinaria follia
Ognuno di noi si è sentito dire più volte, nella propria breve o lunga vita lavorativa, che “siamo tutti dipendenti” e che “tutti dobbiamo remare nella stessa direzione”.
A noi del SIBC piacerebbe credere ciecamente nel fatto di essere tutti dipendenti, tutti con uguali diritti e uguali possibilità di farli valere.
Capitano però vari fenomeni gestionali che ci lasciano molto perplessi, da ultimo la frenesia del taglio dei budget e in particolare quello indifferenziato delle prestazioni straordinarie, che ha naturalmente innescato la reazione a catena della gara a essere “più realista del re”, per far la figura della sogliola più abile ad appiattirsi sui diktat dell’Amministrazione.
Ci giungono diverse segnalazioni di Capi Divisione, Capi Ufficio, Capi Servizio, Capi Filiale che, magari per la prospettiva di un livellino economico in più al prossimo anno, avrebbero chiesto ai propri collaboratori di dimezzare lo straordinario da un giorno all’altro, andando ben oltre gli stessi desiderata di chi comanda.
Ma il problema va affrontato dalla testa, giacché indugiare sulle applicazioni più misere farebbe venir meno la questione di fondo, che all’Amministrazione va rivolta: quali misure gestionali hanno affrontato e risolto le cause che rendevano necessario lo straordinario, e che ora invece da un giorno all'altro è almeno per metà superfluo?
Non vorremmo che tutto questo si risolvesse nella consueta pretesa di “fare le stesse cose di prima (e forse qualcos’altro in più) con le stesse risorse di sempre (e magari con qualcuna in meno)”.
Il rischio, sempre più grande, è che si finisca con il “fare le stesse cose di prima, ma peggio”.
Un ingenuo si chiederebbe quanto può andare avanti una simile filosofia che colpisce alla cieca, senza che si ritorca contro chi la propugna.
Ma sarebbe, appunto, una domanda ingenua.
A certi livelli, non siamo più tutti dipendenti.
Una filosofia sbagliata si ritorce, prima o poi, contro la Banca, contro i suoi obiettivi istituzionali. Molto più difficile che si ritorca contro chi la traduce in maniera tanto ottusa, che anzi per qualche annetto potrà vantare la “riduzione dei costi” quando la sera, prima di addormentarsi, penserà ai livelli economici o ai prossimi bonus di gratifica.
Intanto, questa misura di “riduzione dei costi” – che penalizza tutti – colpisce in modo particolare le strutture dove sono più marcate le carenze di organico, più volte denunciate da SIBC, cui finora ha sopperito il sacrificio dei singoli. Sacrificio che diventerà paradossalmente vietato, con un autogol clamoroso rispetto ai bisogni dell’Istituto. Ma magari, chissà, si potrà rimediare con qualche missioncina operativa, tanto per ricordarsi che risparmiare è facile, ma sperperare molto di più.
E, per non farsi mancare nulla, vengono colpite le strutture a più elevata intensità operativa, e quelle - come le unità GSP - che richiedono la costante presenza in ufficio del dipendente, presupposto per il riconoscimento degli straordinari. Questi uffici – penalizzati dalla Banca con una minore o residuale fruibilità del delocalizzato e che pagano il prezzo più alto per i pesanti carichi di lavoro – sono adesso minacciati da un taglio lineare delle prestazioni eccedentarie che – guarda caso - colpisce maggiormente proprio i lavoratori dell’area operativa, che - come noto - non godono di alcuna forfetizzazione del plus orario.
Una riflessione importante in vista della ripresa auspicata della riforma dell’area operativa – preannunciata dall’Amministrazione per il prossimo 22 aprile. Penalizzare soprattutto chi guadagna meno nella compagine del personale non è mai un bel segnale. Tanto più se va a complicare le attività di tutti e a esacerbare gli animi nei luoghi in cui meno ce ne sarebbe bisogno.
Davanti a simili accadimenti, il SIBC è sempre dalla parte della verità e dei colleghi più deboli. Iscriviti al SIBC, dai forza all’indipendenza di pensiero e di azione!