Lassù qualcuno non ci ama (ma preferisce il gioco delle tre carte)
Pubblicato in Trattamento_economico · Martedì 29 Ott 2024 · 3:00
Lassù qualcuno non ci ama
(ma preferisce il gioco delle tre carte)
Tanti volantini sindacali portano a non leggerli, ma fermiamoci un attimo a riflettere: che qualcosa stia succedendo in Banca, lo capiscono pure i muri.
Sul fronte retributivo, in una nota inviata a Cgil-Cisl-Uil, il Segretario Generale afferma che il riconoscimento dell’IPCA non costituisce il “mero recepimento di un dato percentuale” ma va negoziato.
Ribadisce che per riconoscere l’IPCA la Banca pretende di “concludere contestualmente l’accordo” sull’efficienza aziendale, altrimenti proseguirebbe lo “stallo”.
Sul fronte della riforma dell’Area Operativa, la Banca ha avanzato una proposta “pro domo sua”, particolarmente penalizzante per l’intero personale, del quale non vengono riconosciute competenze e percorsi professionali.
Farebbe ridere, se non fosse serissima, la questione del “mero recepimento”: la tesi del “mero recepimento” era stata autorevolmente sostenuta dallo stesso Segretario Generale quando, pochissimi anni fa, l’indice IPCA languiva appena sopra lo zero.
In qual caso, il “mero recepimento” costituiva un dogma assoluto.
Altrettanto assoluto risultava il dogma anche quando, a fronte di prezzi energetici galoppanti, l’IPCA (essendo al netto dei beni energetici) era un numero assai poverello, col risultato di tagliare pesantemente il potere d’acquisto del personale.
Cos'è cambiato, caro Segretario Generale? (a parte il Governatore, intendiamo, ndr)
Cos'è cambiato rispetto a quanto sempre fatto negli ultimi 14 anni?
E che dire dell’improvvisa necessità di “concludere contestualmente” il negoziato IPCA (che come detto non è mai esistito) con l’accettazione dello zero di efficienza aziendale?
Purtroppo, Lassù c’è chi pensa che nel mondo sindacale ci sia più di qualcuno con l’anello al naso, per cui - ad esempio - si possa cadere nel tranello della “liberalità” aggiuntiva sulla lump sum, liberalità che, se anche fosse 100 volte maggiore di quella offerta, non sposterebbe di un solo centesimo la mini liquidazione dei colleghi post 93 aderenti al Fondo.
Occorre, per raggiungere quell’obiettivo, cambiare il coefficiente di conversione della formula che determina l’importo finale della lump sum.
Anche sul fronte delle carriere operative, Lassù qualcuno si è convinto che nel mondo sindacale ci sia una certa credulità. La Banca da tempo ha imparato il giochetto di avviare i negoziati con proposte indecenti.
A paragone delle quali, una proposta appena meno indecente viene spacciata per “un passo avanti”.
Questa tesi ha caratterizzato l’esposizione dialettica della Delegazione aziendale negli ultimi incontri, e purtroppo la vediamo recepita anche in altri comunicati sindacali.
E’ il caso, ad esempio, della volontà di stipare l’intero personale operativo in due soli Segmenti, determinando il demansionamento almeno di una parte di essi.
Viene sostenuto che si tratti di "un passo avanti" rispetto al Segmento unico che la Banca aveva ventilato a inizio negoziato.
Ma pensate se domani proponessero inizialmente di non pagarci più lo stipendio. Offrendoci poi di pagarcene la metà, sarebbe “un passo avanti”? Speriamo la risposta possa essere considerata superflua.
Sta ora ai sindacati, al di là di un confronto civile che è il benvenuto, verificare l’esistenza di possibili linee di azione comuni, sempre che lo siano anche gli obiettivi, da rendere trasparenti ai colleghi.
In pratica, il contrario dei funamboli delle tre carte che abbiamo sempre di fronte.