La Banca assalta filiali, carriere e orari di lavoro? Il sindacato c'è

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La Banca assalta filiali, carriere e orari di lavoro? Il sindacato c'è

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Pubblicato in relazioni sindacali · Lunedì 07 Ott 2024 ·  6:00
La Banca assalta Filiali, carriere e orari di lavoro?
Il Sindacato c'è

Troppo spesso, negli anni, i colleghi si sono sentiti soli.
Accade  sempre, quando non ci si riconosce nelle scelte della Banca. Quando si è  soggetti a discriminazioni gestionali. Quando si guarda al futuro con  angoscia, perché in Banca nessuno di quelli che prendono decisioni ci  mette la faccia e assume impegni con il personale.
Questi colleghi devono sapere che il Sindacato c’è.

Il Sindacato c’è, dice quello che pensa e agisce di conseguenza.
Lo facciamo sempre, e non ci sottraiamo certo sulla vicenda delle Filiali.
Il progetto della Banca non guarda al futuro, ma è solo il frutto di una cultura vecchia e rinunciataria, è in contraddizione con gli obiettivi dichiarati di sviluppo e  rilancio della rete territoriale, realizzando e creando i presupposti  per una rilevantissima contrazione della presenza della Banca.
Questo progetto fa pagare al personale gli errori strategici compiuti in passato.
Con questo progetto,  la Banca colpisce, insieme alla rete territoriale, il personale  operativo, la parte bassa dell’Area manageriale, le prospettive di  modernizzare l’orario di lavoro.

Questo progetto deve essere quindi contrastato. Con i fatti.

Primo fatto. Gli atti formali di contestazione.
Nei prossimi giorni invieremo alla Banca la lettera formale con la quale formuliamo le nostre osservazioni, chiediamo chiarimenti ed esprimiamo totale contrarietà rispetto alla “logica” di un piano che accelera la fine della rete territoriale in Banca.
E’  la procedura prevista dalle norme quando la Banca compie interventi di  questo tipo, e la seguiremo. Non ci aspettiamo però risposte concrete,  considerata l’evanescenza di quelle verbali, ascoltate in riunione,  dagli estensori del progetto in propria difesa.

Secondo fatto. Raffreddamento e, in assenza di fatti nuovi, sciopero.
E’ tempo che al personale sia restituita la possibilità di dire “basta”.
Siamo naturalmente  pronti anche ad agire da soli, ma riteniamo che il Sindacato c’è se sa  anteporre l’interesse dei colleghi a ogni considerazione. Mostrare unità  alla Banca, su temi come questi, è interesse dei colleghi.
Unità,  sia ben chiaro, nella chiarezza della finalità: rilanciare la rete  territoriale, non trovare modi meno dolorosi per dismetterla.
Proponiamo quindi, a tutte le Organizzazioni sindacali in Banca, insieme a noi di avviare la procedura di raffreddamento che, in assenza di fatti nuovi,  potrà condurre alla proclamazione di uno o più scioperi, a partire dalle Filiali colpite dalla riorganizzazione.
Un'azione di  contrasto per contestare la chiusura di due strutture, colpevoli con il  lavoro che svolgono di evidenziare gli errori strategici e la  limitatezza gestionale della Banca. Sciopero per contestare l’anticamera  della chiusura, che si determina su Filiali che saranno private di  funzioni essenziali. Sciopero per contestare un progetto che aggrava criticità gestionali che da tempo denunciamo, di cui ai punti seguenti.

Terzo fatto. Rilancio vero, contro la deriva mascherata.
Le Filiali hanno un ruolo nella comunità nazionale,  occupano quasi 2.000 colleghi validissimi, sono perfettamente in grado  di svolgere funzioni essenziali nelle quali la Banca può e deve fare di  più, non di meno. La Banca può avere un futuro anche  sul territorio nazionale, ma per farlo c’è bisogno di dare alle Filiali  stabilità di funzioni e attività, per tornare a radicarsi nel  territorio e sviluppare le proprie potenzialità.
La costante ritirata dell’Amministrazione dal territorio avrà  come conseguenza la trasformazione della Banca d’Italia in un’Authority  priva di una reale articolazione territoriale, spogliando l’Istituto  della sua funzione e riconoscibilità presso i cittadini e le imprese.
Questa deriva va contrastata con una visione di alto profilo e di rilancio della Banca, nelle sue funzioni centrali e nella sua articolazione nelle regioni e province italiane.
Il SIBC è disponibile al confronto su questi temi, cui contribuirà con precise proposte.

Quarto fatto. Contrasto al progetto, coerente alla penalizzazione dell'Area Operativa.
La sottrazione di qualificanti compiti di Vigilanza e l'accorpamento delle Segreterie in GSP è parte integrante di una strategia che mira a penalizzare il personale operativo,  riconducendolo sempre più a mansioni esecutive e di secondo piano, in  linea con il nuovo modello di inquadramento proposto dalla Banca -  modello che va quindi immediatamente modificato.
Si tratta di un tema che riguarda tutti, personale anziano, giovane e anche i futuri neoassunti. Sia  ben chiaro a tutti, quindi: per tutto il personale andrà quindi  affrontato, guardando al futuro dell’Istituto e senza mercanteggiare  sottobanco salvacondotti per alcuni e - come nel 2016 - l’impoverimento  del futuro per tutti gli altri colleghi. Sarebbe un modo subdolo di  essere pienamente accondiscendente con i desideri dell’Amministrazione.
Intendiamo  contrastare la pretesa della Banca di “non mettere in discussione il  modello proposto”, o accontentarsi di “nessuna riforma”.

Quinto fatto. Contrasto al progetto, che penalizza Consiglieri ed Esperti.
Il  progetto elimina numerose posizioni funzionali in Filiale, con la  conseguente, ulteriore riduzione delle opportunità di crescita al  personale manageriale (Consiglieri e a cascata Esperti), che vedranno chiuse le porte di sviluppo all’interno della rete.
Ciò si aggiunge al sacrificio di rilevanti expertise maturate in  settori di alto profilo, oggetto di una riorganizzazione che  contraddice interventi recenti, evidentemente errati ma sui quali  nessuno è mai stato chiamato a rispondere.
Anche questi elementi travalicano il solo tema “Filiali”, per abbracciare le prospettive professionali di una rilevante quota del personale.
Il SIBC intende  contrastare l’ulteriore separazione dei destini all’interno dell’Area  manageriale, ancora una volta a discapito di Esperti e Consiglieri.

Sesto fatto. Rivedere il modello ibrido per migliorare il lavoro di tutti.
La gestione accentrata, unilaterale e dispotica dei budget di lavoro da  remoto da parte del Servizio Organizzazione, budget che già oggi  penalizza tutte le Filiali, richiede una immediata e decisa correzione.  Non è un caso che gran parte dei Sindacati firmatari dell’accordo sul  lavoro ibrido abbiano chiesto che la verifica affronti anche, e in  particolare, il tema delle divisioni GSP e dei correttivi e  compensazioni da assicurare. Per tutta risposta, la  verifica non è mai partita, e ora - vedrete - la si vorrà condizionare  con l’esigenza di limitare i danni di questo incredibile “piano di  sviluppo”.
Il  SIBC non ammette confusioni tra argomenti completamente diversi, e  chiede che sia immediatamente convocata la verifica prevista, perché  rendere migliore il modello di lavoro ibrido va a beneficio dei colleghi  e della stessa Banca.

Quando diciamo che il Sindacato c’è, non pronunciamo uno slogan. Proclamiamo una verità, ora e sempre. Se il Sindacato c’è, difende gli interessi di tutti, e non lascia nessuno solo. Mai.


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