Intelligenza (?) artificiale: i volantini di ChatGPT
Alcune categorie del personale operativo hanno ricevuto, nei giorni scorsi, volantini con una regolare intestazione sindacale (è quella in voga a GEP, per capirci) ma che in realtà sono scritti da ChatGPT, il software di intelligenza artificiale al quale chiunque può chiedere un testo su qualsivoglia argomento, e nel 99% dei casi ottiene velocissimamente un testo sensato e redatto in buon italiano.
A giudicare dai testi, l'utente sindacale, a corto di idee proprie (capita, quando ci si abitua a fare copia incolla delle veline di GEP) ha fatto una prima richiesta: “Come raccontare ai Coadiutori che sono al centro dei nostri pensieri?”.
E ChatGPT, diligente, ha sfornato il testo, in cui dapprima ha premesso che “il futuro delle colleghe e dei colleghi coadiutori/trici è fondamentale per definire il nuovo assetto dell'Area Operativa”, e poi ha buttato lì l’idea (non particolarmente originale, ma va bene lo stesso) di “riunire questo grado al segmento di Esperto”.
Chi può dirsi contrario? Volantino spedito ai Coadiutori/trici. "Buona la prima", deve aver pensato lo/a svogliato/a utente sindacale, che quindi ha subito buttato lì un’altra richiesta:
“Come raccontare agli ultra-60enni che sono al centro dei nostri pensieri?”
E ChatGPT, volenteroso, ha concesso il bis, premettendo pure qui che “il futuro delle colleghe e dei colleghi senior, che si trovano all'apice della scala stipendiale, è importante per definire l'assetto della nuova Area Operativa” (ChatGPT ha un modo un po’ ripetitivo di vezzeggiare la categoria prescelta, ndr) e poi ha buttato lì, sapientemente, le paroline magiche sulle “eventuali opzioni d'uscita”. Mica stupida, l'intelligenza artificiale: volantino spedito a chi ha almeno 60 anni.
Ora, se queste esche gettate alla disperata fossero rimaste ai colleghi destinatari, poco male. Ma siccome lo sanno tutti, l’utente sindacale dovrà compulsare di brutto l’intelligenza artificiale per avere testi in grado di spiegare a tutti quelli che non sono Coadiutori/trici e non sono ultra-sessantenni, che quel sindacato pensa anche a loro. E quindi, giù con gli Operai, categoria per categoria, il personale di Supporto amministrativo, i Vice Assistenti, gli Assistenti, gli Assistenti superiori, i Primi assistenti, quelli superaccessoriati, i tecnici, gli amministrativi, quelli giovani, quelli giovanissimi, quelli di mezz’età, quelli di Filiale, quelli di A.C., e via chattando.
Siamo però impazienti di leggere volantini che nascono da domande meno prevedibili, in grado di sfidare maggiormente l’intelligenza artificiale, che a certi sindacati ha davvero tanto da dare. Ci aspettiamo volantini basati su queste domandine: “Come dire alla Banca che siamo d’accordo con la sua proposta, senza dirlo” O meglio ancora: “Come nascondere che le proposte che facciamo sono a uso e consumo dei nostri dirigenti nazionali”.
Noi, più modestamente, suggeriamo di utilizzare ChatGPT con domande auto-formative, come “Spiegami perché non c’è un solo collega a cui sia piaciuta la proposta della Banca”, e lì anche ChatGPT potrà sbizzarrirsi a piacere.
Il bello è che, non sapendo più come dirlo a quel sindacato (si offendono facile) abbiamo chiesto a ChatGPT “Come spiegare che solleticare le speranze di singole categorie, ognuna all’insaputa delle altre, è il modo migliore per creare un clima sfavorevole a una riforma condivisa?” E Chat GPT, brillante e saggia com’è sempre l'intelligenza, anche se artificiale, ha risposto (è tutto vero!!):
“Solleticare le speranze di singole categorie senza coinvolgere le altre può creare un clima di sospetti e ostilità perché questo tipo di approccio enfatizza le differenze tra le diverse categorie di persone e crea una competizione tra di loro per ottenere il massimo beneficio dalla riforma.
Inoltre, questo approccio può essere visto come ingiusto da coloro che non sono stati coinvolti, poiché si sentono esclusi dalle decisioni che li riguardano direttamente. Questo può portare a sentimenti di frustrazione, disillusione e mancanza di fiducia nel processo decisionale.
Per creare un clima favorevole a una riforma condivisa, è importante coinvolgere tutte le parti interessate e lavorare per trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e priorità. Ciò richiede un dialogo aperto e trasparente tra le diverse parti e un impegno a lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune”.
Come in tutte le cose: il problema è sempre fare le domande giuste. A quel punto le risposte, immancabilmente, arrivano.