Il dogma dell'infallibilità delle scelte (mal) organizzate
Pubblicato in Filiali · Giovedì 24 Ott 2024 · 3:15
Il dogma dell'infallibilità delle scelte (mal) organizzate
Tra le tante lacunose risposte che la Banca ha dato alle nostre osservazioni sul progetto di (sotto)sviluppo della Rete Territoriale, ce ne sono alcune che ci lasciano davvero senza parole. Si tratta di considerazioni da cui traspare la scarsa conoscenza del lavoro di Filiale da parte di settori fondamentali dell'Amministrazione.
Citiamone una. Nel promuovere le "logiche" che la indurrebbero a sopprimere Divisioni Segreteria in 16 Filiali provinciali, nelle Filiali STC e in 6 Filiali Regionali, la Banca afferma testualmente di
“…considerare le esperienze, sinora peraltro positive, delle Filiali ove tale unificazione è già in atto …”
Per il Servizio (dis)Organizzazione l’esperienza attuale delle 5 Filiali dove sono attualmente accorpate le Divisioni Segreteria e GSP risulta “positiva”.
Ma il Servizio (dis)Organizzazione ha idea della complessità introdotta in queste realtà, per gestire correttamente le attività demandate, per fronteggiare quotidianamente problemi di abilitazioni informatiche, di gestione di funzioni tanto eterogenee tra loro, per garantire il pieno rispetto delle normative sulla safety o il presidio adeguato dei profili di security?
Per non parlare dei rischi operativi, soprattutto quelli legati alla gestione del contante, in un contesto operativo-gestionale afflitto da complessità causate da scelte organizzative portate avanti senza l’avallo di chi effettivamente opera in questi contesti? Non a caso il Servizio GCM abbia sempre storto il muso di fronte a questo modello.
Sono tutti problemi rilevanti che vengono in parte superati unicamente con il sacrificio dei colleghi e degli stessi Titolari/Direzioni che compensano modelli gestionali creati dietro comode, ignare scrivanie romane.
Il fatto è che l'Amministrazione non si occupa di conoscere la realtà che intende normare e organizzare. Non se ne occupa, come non se ne occupava quando creava le STC, contro l’opinione di tutti gli operatori del settore.
Risultato: un fallimento!
Solo che a quei livelli la parola fallimento non esiste!
Il Vertice e la nostra Amministrazione sono infallibili per definizione!
La loro infallibilità andrebbe inserita come norma assoluta nelle pieghe del Regolamento Generale della Banca d’Italia.
E certo è più probabile che qualcuno pensi davvero di far questo, anziché prendere atto dei tanti sbagli organizzativo-gestionali creati dal 2008 ad oggi sulla Rete Territoriale, ripristinando le Divisioni soppresse laddove non funzionano di fatto quelle unificate; potenziando i compiti delle abbandonate Divisioni di Vigilanza, oggi destinate alla soppressione; ripensando un nuovo modello di Divisione GSP, non ripiegato sulla sola gestione del contante, per valorizzare le competenze dei tanti colleghi specializzati che operano in queste Divisioni (invece di discriminarli sul piano del lavoro da remoto).
Il piano che l’infallibile Servizio (dis)Organizzazione ha presentato pone di fatto una pietra tombale sulle sorti della Rete Territoriale, del suo ruolo nell’Istituto, sul tanto “caro” buon clima del lavoro e sul senso di appartenenza di una intera generazione che dovrà convivere con questa catastrofe organizzativa per i prossimi 20 anni.
Un tempo, per il Vertice della Banca d’Italia, diffondere l’orgoglio e il senso di appartenenza a questa prestigiosa Istituzione era fondamentale, unitamente all’impegno di gratificare e tenere unita tutta la compagine lavorativa. Erano, un tempo, valori aggiuntivi da non disperdere.
Oggi la Banca segue altri valori.
E quello che ha perso non è solo la credibilità delle scelte organizzative compiute. Sta perdendo il valore più importante per un'organizzazione: il sostegno del personale, sempre più disincantato e disaffezionato a fronte di scelte incomprensibili e ingiustificate.