Definito l'accordo IPCA 2023
Pubblicato in Trattamento_economico · Mercoledì 04 Ott 2023 · 2:45
DEFINITO L’ACCORDO IPCA 2023
Nell’incontro odierno abbiamo
definito l’accordo sull’IPCA 2023, che comporterà un adeguamento dello
stipendio e di tutte le voci retributive pari al 6,6%, per cui con lo stipendio di novembre saranno liquidati gli
arretrati a partire dal 1° gennaio 2023.
FALBI e SIBC, per
superare le pregiudiziali frapposte dalla Banca e che avevano provocato il
blocco della contrattazione nel periodo antecedente la pausa estiva, si erano assunti la responsabilità di
proporre un percorso che riguardasse tutte le questioni di natura economica
rimaste in sospeso.
La
nostra iniziativa ci ha consentito, lo
scorso 28 settembre, di realizzare l’accordo sull’efficienza aziendale 2022
e 2023, l’aumento del ticket mensa, gli
adeguamenti (strutturali) dei crediti
welfare, ma soprattutto di sbloccare
il negoziato sul recupero inflattivo, con
una dichiarazione che impegnava la
Banca a realizzare l’accordo IPCA nel giro di pochi giorni.
Oggi, in virtù del
citato impegno ottenuto con l’accordo del 28 settembre, abbiamo definito
(la firma avverrà in settimana) gli adeguamenti tabellari previsti
dall’applicazione dell’IPCA.
La
definizione dell’IPCA per il 2022, ed ora di quella per il 2023, ha
rappresentato per la Categoria l’unico
argine per fronteggiare l’ondata anomala di inflazione che aveva decurtato
significativamente le retribuzioni.
Si
tratta di un risultato di assoluto rilievo anche considerata la circostanza che nessuna altra Categoria
dell’impiego pubblico e privato ha ancora ottenuto
il riconoscimento del recupero inflattivo sia per 2022 che per il 2023.
Ciononostante,
CGIL, CISL, UIL, FABI e DASBI hanno
avviato una campagna di attacco nei confronti di FALBI e SIBC, che, a dispetto di tante menzogne, hanno
reso possibile il raggiungimento di tali risultati.
Si
tratta di una presa di posizione da parte di quelle Organizzazioni Sindacali pretestuosa e strumentale, di
teorizzazioni prive di qualsiasi
ancoraggio con il contesto che ci troviamo a vivere.
Ora quei Sindacati sottoscriveranno
l’accordo IPCA (e ci
mancherebbe altro, direbbe un noto comico), ma omettono di dire che l’attuale accordo è stato reso possibile solo
in virtù della proposta metodologica avanzata da FALBI e SIBC.
È evidente che per CGIL, CISL, UIL, FABI e DASBI quello che
conta non è l’interesse delle Colleghe e
dei Colleghi, il rispondere ai bisogni e alle aspettative che la situazione
generale fa emergere, bensì l’esclusivo
interesse delle loro Organizzazioni per cui i contenuti vengono valutati a
seconda se siedono al tavolo di maggioranza ovvero di minoranza.
Si tratta di un
comportamento non condivisibile e, in ogni caso, estremamente pericoloso per la
salvaguardia delle condizioni dei Lavoratori della Banca d’Italia.
Per
la prossima settimana è fissato un incontro per negoziare la definizione del trattamento degli incentivi economici per il
RUP/DEC, il passaggio a ruolo dei contrattisti del Centro Sportivo e
l’introduzione dei turni presso il settore SOC del Servizio GES.