Chi crea i problemi non risponde alle domande
Pubblicato in carriera manageriale · Lunedì 06 Mag 2024
Esperti e Consiglieri: perché il percorso di carriera si è allungato?
Chi crea i problemi non risponde alle domande
1. La carriera di Esperti e Consiglieri è rallentata, ma "è tutta colpa di quota 100"
Abbiamo letto nelle scorse settimane il volantino del Cida, di commento all’incontro con il Governatore, nel quale :
- riconosce finalmente che il percorso di carriera del personale dell’Area Manageriale si è “allungato considerevolmente negli ultimi anni” (sic)
- addebita la responsabilità di questo fatto increscioso non alla riforma del 2016 (che asseritamente doveva “velocizzare i percorsi di carriera”, cit.) ma a “Quota 100”, che, come tutti sappiamo, nella formula più drastica (62 anni di età + 38 anni di contributi), ha avuto vigore fra il 2019 e il 2021. Lo dicono o perché ci credono veramente, o per cercare un motivo, diverso dall'accordo tanto propagandato, per spiegare il fallimento di uno dei principali obiettivi della riforma 2016.
2. Logica e numeri che smentiscono il Cida
Al di là di elementari cortocircuiti logici (l’uscita anticipata del “tappo” di personale anziano avrebbe dovuto velocizzare la crescita, non rallentarla), il Cida viene smentito da fatti concreti e misurabili da chiunque: fra il 2016 e il 2018 – quindi prima di quota 100 – ci sono state in Banca 988 cessazioni, a fronte di 645 assunzioni; nel periodo di vigenza di quota 100, sempre 3 anni, invece, ci sono state 757 cessazioni a fronte di 697 assunzioni.
Soprattutto, poi, va tenuto conto che delle 1.745 cessazioni intervenute fra il 2016 e il 2021 ben 1.211 (il 70%) sono legate al “piano degli incentivi all’uscita che ha accompagnato il riassetto della rete territoriale e la riforma degli inquadramenti del personale” (fonte: bilanci della Banca d’Italia).
Il Cida attribuisce la causa del rallentamento della progressione di carriera nell’Area Manageriale alla strettoia causata da ingenti assunzioni per compensare i pensionamenti, ma è ben più corretto ricondurre certi effetti non a “quota 100”, ma a politiche sul personale avviate e perfettamente note già PRIMA della riforma del 2016, dalla chiusura della rete territoriale ai connessi incentivi al pre-pensionamento con lauti “zainetti” omaggio: tutte misure condivise e controfirmate dai sindacati maggioritari dell’Area Manageriale (CIDA-DASBI-CISL), che avrebbero dovuto ben conoscerne gli effetti a scapito dei neo-assunti venturi.
3. Il tappo del passaggio a Direttore e la bufala della "Dual ladder"
Bisogna quindi guardare in altra direzione, se non si vuole continuare a essere presi in giro.
Ad esempio, cominciando col collo di bottiglia del passaggio a Direttore, strettoia legata al dogma per il quale si fa carriera essenzialmente attraverso la posizione funzionale (l’80% dei passaggi a direttore nel 2023 riguarda soggetti con incarico organizzativo). Sarà per caso questo che impedisce ogni significativa crescita ai “professional” Consiglieri e a cascata Esperti, alla faccia della sbandierata dual ladder, altro specchietto per le allodole di cui si vantavano Cida-Dasbi-Cisl?
Sarà forse che per le promozioni al grado più alto l’unico criterio è “reggere uffici” - al punto da inventare poltrone e poltroncine, all’occorrenza, per gli amici - in un sistema di valutazione miope e facilmente manipolabile ex ante ed ex post, che premia tuttavia l’unico criterio “oggettivo” (la poltrona)?
Oltre a ridere di gusto quando il sindacato dei dirigenti vi prende in giro con la storiella della “sovra-alimentazione di neoassunti Expert rispetto a quello che si poteva precedentemente immaginare”, chiedetegli: serviva Nostradamus a immaginare che la Banca avrebbe assunto soprattutto nel grado neocostituito di Esperto, avendo peraltro abolito le assunzioni per laureati al grado di Coadiutore?
4. Chi crea i problemi in genere non risponde alle domande. Provare per credere
Davanti a tutto ciò, ci fa piacere che chi fino a pochi mesi fa si scagliava contro la nostra “indagine sulla carriera manageriale” si accorge adesso che occorre “una incisiva manutenzione del sistema delle carriere, dove da tempo non si aprono sedi di verifica”.
La verifica era prevista dalla stessa riforma entro il 2019, mica ieri: disgraziatamente gli autori di quell’accordo non ne hanno mai preteso il rispetto.
E adesso, amici e amiche, se ancora credete che “è tutta colpa di quota 100”, il SIBC non fa per voi… almeno non ancora!
Se invece trovate incredibile che su proposte fattuali e concrete (leggi qui, le 7 facili domande-proposte) il CIDA, il DASBI, la CISL non vogliano neppure pronunciarsi e farvi sapere se sono d’accordo o no, siamo qui per voi e per ricevere forza e sostegno per portare avanti proposte che nascono dalla verità dei fatti. Iscrivetevi subito al SIBC, indipendente e leale per costituzione!