Cala lo straordinario, aumenta la pressione lavorativa (tranne ai piani alti)
Pubblicato in orario di lavoro · Giovedì 14 Dic 2023 · 3:15
Cala lo straordinario,
aumenta la pressione lavorativa
(tranne ai piani alti)
Ha destato scalpore il messaggio urbi et orbi dell’Amministrazione per contenere gli straordinari e i plus orari del personale.
Premessa: gli straordinari e i plus orari (dimezzati rispetto all'era ante-Covid, perché a chi lavora da casa non vengono proprio riconosciuti) sono un onere che grava su chi si trova a dover rimediare, con lavoro eccedente, a organici paurosamente carenti, a un’organizzazione deficitaria, a una cattiva gestione e programmazione del lavoro delle strutture.
Giustamente, non pochi si sono chiesti se non si rischi così, in nome del risparmio a tutti i costi, di penalizzare la Banca d’Italia nello svolgimento dei suoi innumerevoli compiti.
Interrogativo superfluo. Pur di risparmiare, da anni la Banca sta rinunciando a svolgere i propri compiti nel rispetto della collettività nazionale, dell’utenza esterna e del personale dell’Istituto.
Non c’è scalpore in questo messaggio, peraltro tardivo. Il messaggio che prescrive di contenere il già contenuto straordinario è già applicato da tempo in settori chiave della Banca.
Nelle Divisioni GSP di alcune Filiali, rischiando di far schiantare il personale per fare in meno tempo, con meno persone e quindi meno lucidità, più lavoro di prima.
Ma è applicato persino ai "piani alti" dell’Amministrazione, dove però la possono vivere con filosofia. Di qui, infatti, l’inesistenza di una risposta alla proposta di SIBC e FALBI per la riforma degli inquadramenti, materia forse troppo complessa per poter essere affrontata nelle ore ordinarie. Da 8 mesi attendiamo un argomento, una riflessione, un’osservazione qualunque sul nostro testo, consegnato nero su bianco, a differenza delle c.d. “proposte” della Banca, sempre rigidamente offerte in forma orale (non c’è tempo per scrivere, o manca il coraggio?).
Materia troppo complessa deve essere pure quella del welfare aziendale, la cui gara d’appalto va varata entro breve, ma di cui non si può ancora discutere. Stesso schema: appena i sindacati mettono nero su bianco le proprie proposte, l’Amministrazione sparisce.
(In effetti, il contenimento del lavoro non risparmia nemmeno il Vertice, pure quello a organico limitato, mancando un membro del Direttorio, tanto che il neo Governatore non ha ancora avuto modo di incontrare il personale, attraverso i suoi rappresentanti.)
Insomma, queste giornate accorciate a forza sono un problemuccio mica da ridere, se da parecchio i negoziati non affrontano temi più complessi della polizza vita, tanto che - firmata quella, e in mancanza di nanoaccordi facili facili all’orizzonte - sono sparite le convocazioni negoziali. Ci manca solo che cerchino di scavallare le vacanze di Natale.
Se ai piani alti del personale il blocco del plus orario fa questo effetto, sarebbe legittimo se in Vigilanza bucassero le scadenze perché vincolati al contenimento di plus orari e straordinari, se gestissimo il portafoglio titoli in modo casuale perché impegnati a timbrare in tempo, se le operazioni sospette di riciclaggio o terrorismo le lasciassimo nei cassetti per far contento chi tiene i cordoni della borsa, se smettessimo di contare banconote perché “s’è fatta 'na certa”, se Target lo chiudessimo con calma il giorno dopo, anche se ci sono problemi, e così via.
Ma ai piani alti, tutto questo importa pochino. Chi guida la Banca si occupa solo dell’auto-amministrazione (e dell’auto-disorganizzazione), e poco o nulla conosce delle funzioni e dei compiti istituzionali.
Certo, se qualcuno pensa di scaricare il problema sul personale imponendo ritmi impossibili, o favorendo un grado di approfondimento delle pratiche a dir poco impalpabile, pur di fare numero, protocolli, e non far emergere arretrati, si accomodi pure.
Si accomodi a lavorare, non a dare ordini scellerati.