BANCA, CSR, FRINGE BENEFIT: TUTELARE IL PERSONALE

L’interpretazione che l’Amministrazione ha dato delle norme sui fringe benefit rischia di penalizzare in misura pesante migliaia di soci della CSR, che a questa si sono rivolti negli anni per acquisire mutui e finanziamenti.

Si tratta di un tema di grande urgenza e rilevanza sociale, che non dovrebbe evidenziare diversità di opinioni tra Organizzazioni sindacali, considerata l'evidente forzatura della Banca a danno delle colleghe e dei colleghi. Per questo, responsabilità impone di fare tutto il possibile per affrontare la vicenda in modo unitario.

Speriamo sia questo l’obiettivo primario di tutti: esplorare ogni strada percorribile per tutelare il personale, non ultima quella legata alla mancanza di trasparenza informativa non solo da parte dell’Amministrazione della Banca, ma anche dal Consiglio della Cassa.

Per parte nostra, intendiamo perseguire convintamente la strada unitaria, sviluppando con tutti gli altri sindacati una strategia progressiva che metta in luce la prevalenza del rapporto sociale con la Cassa, rispetto a quello di lavoro con la Banca, ai fini dell’ottenimento di condizioni presuntivamente agevolate, nonché gli ulteriori, rilevanti errori interpretativi e applicativi della Banca, già messi in luce in queste settimane.

Spiace che né la Cassa, né la Banca vogliano rendere noti i pareri legali che le hanno condotte ad applicare la norma, e a farlo nel modo più penalizzante per le colleghe e per i colleghi. FALBI e SIBC, già da diversi giorni, hanno messo a disposizione dei colleghi il modulo per poter accedere agli atti della Banca, anche al fine di conoscere conteggi individuali che neppure le FAQ pubblicate ieri sono stati in grado di chiarire.

Roma, 31 gennaio 2023