. Impegno e dignità dei lavoratori
Pubblicato in attività · Giovedì 18 Mag 2023
Impegno e dignità
dei lavoratori
Dalla Csr ai 120 gg, storie di lotte e risultati
1. Chi siamo, chi sei chi ammattisce.
Il Sindacato Indipendente non ha bisogno di farsi bello.Il Sindacato Indipendente agisce esclusivamente nell’interesse del personale.Questa cosa manda ai matti quelli che non sopportano il personale (ricambiati) e quelli che vorrebbero plasmarlo a propria immagine e somiglianza.Per questo, per il SIBC è fondamentale comprendere i bisogni e le aspettative delle persone: per questo ascoltiamo con grande attenzione quello che ci dite nei webinar, o che ci scrivete nelle mail.E da lì partiamo, ogni giorno, per cercare sempre di fare la cosa giusta: quel che i colleghi vorrebbero fare da soli, ma che da soli non hanno il potere di fare.Per questo nascono i sindacati, e anche se alcuni ne hanno il nome ma non la sostanza, non ci dobbiamo vergognare di essere quello che siamo: un’associazione libera di persone libere che vogliono rispetto e riconoscimento per il loro lavoro, per la loro dignità, per le norme che ne regolano il rapporto di impiego.2. CSR, I Soci vengono prima (per la sesta volta)
Giorni fa, un collega si è congratulato con noi per la sesta vittoria consecutiva del SIBC nelle votazioni dei Soci della CSR: una serie che può apparire clamorosa, inaugurata esattamente 10 anni fa bocciando le modifiche statutarie dei soliti noti che volevano cambiare la governance della Cassa introducendo il “sistema duale” (poi fallito malamente in tutte le banche italiane, ndr), passando per quattro elezioni consecutive del CdA, con la ciliegina della bocciatura di altre modifiche statutarie, sempre proposte dai soliti noti, utili a soddisfare interessi totalmente estranei a quelli dei Soci.Chi fosse interessato a comprendere il personale, non avrebbe che da leggere e ascoltare, con attenzione, quello che diciamo.Ma al collega abbiamo risposto che non siamo noi che "vinciamo". Sono i soci che vincono e, attraverso chi li ascolta e lavora ogni giorno per i loro interessi, hanno vinto per sei volte di fila.Il Sindacato Indipendente è lo strumento attraverso il quale il personale della Banca d’Italia afferma la propria volontà. Noi non abbiamo legami familiari, né interessi che possono deviarci dalla nostra natura. Per questo le persone, anche più di quel che dicono i numeri, si fidano di noi.3. Modello Ibrido, lotta di un giorno.. e di due anniLo stesso si sta verificando nell’applicazione dell’accordo del modello ibrido di lavoro.Di chi è il merito del passaggio di 1.600 colleghi allo schema 12/120?La verità è che, innanzi tutto, il merito principale va all’accordo negoziale del 2021 e a chi lo ha ottenuto, con una battaglia di quasi un anno. Senza quell’accordo, chi oggi fa il cacadubbi e il sofista non avrebbe nulla da dire, perché non esisterebbe nessun modello ibrido.Detto questo, non abbiamo bisogno di rivendicare alcunché.Tutti sanno già perfettamente chi sta spingendo, da un anno e mezzo, perché l’accordo venga attuato; e tutti sanno anche chi se ne è disinteressato, o lo ha addirittura osteggiato.Tutti sanno già qual è l’unico sindacato preso di mira dalla lettera anonima che sedicenti “colleghi di Gep” hanno trovato il modo di pubblicare sulla intranet aziendale, a fronte delle nostre denunce sul mancato rispetto dello spirito degli accordi negoziali.Tutti sanno già chi spinge da mesi per una più uniforme estensione di un accordo che troviamo monco di una parte essenziale, per esclusiva volontà della Banca: la pari opportunità dei colleghi alla scelta della modalità di lavoro, bloccata dall’inadeguatezza degli organici, dall’arretratezza delle procedure e da un deficit di conoscenza del lavoro effettivo svolto dalle persone.E tutti sanno già (lo ha scritto la Banca) che la grande maggioranza delle Strutture ha trovato beneficio, in termini di efficienza, di efficacia, di clima interno, dall’applicazione del lavoro da remoto.Ma tutti sanno anche che l’atteggiamento succube/rinunciatario di Direttori e Capi Servizio e soprattutto il freno imposto dal Vertice (attraverso i Capi Dipartimento) ha paralizzato per mesi decisioni già assunte per il sistema di passaggio ai 12/120 gg. Ciò è dimostrato, se mai servisse, dal fatto che si poi si sono improvvisamente “svegliati” tutti insieme, con comunicazioni stampone: curiosa dimostrazione del “principio di autonomia decisionale dei capi”, di cui cianciava ieri la Cisl!Per sbloccare l’impasse, c’era quindi bisogno di un “incidente critico” che rendesse insostenibile la prosecuzione del blocco, e questo è arrivato (il fastidio di qualche decina di Direttori che chiede ai responsabili della funzione del personale “come rispondere al Sibc”) con buona pace di tutti quelli che fingono di non sapere che il pesce, anche stavolta, puzzava dalla testa.4. La dignità di ognuno è nell'impegno!Ma quanto avvenuto, ancora una volta, non è una vittoria nostra (anche perché mancano all’appello, incredibilmente, numerosissime strutture di cui non si coglie la differenza con quelle già passate a 12/120: per questo, come promesso, abbiamo già scritto formalmente al Segretario Generale per chiedere spiegazioni dei ritardi e delle incomprensibili titubanze).E’ invece una vittoria del personale, e in particolare, uno ad uno, di tutti coloro che hanno capito che mettere insieme le proprie forze individuali, attraverso un’associazione che nasce e vive esclusivamente per tutelare i loro interessi, è l’unico modo per affermare la dignità di ciascuno sul posto di lavoro.Lo sappiamo bene che non è mai la battaglia estemporanea di un giorno a produrre risultati. E’ l’impegno costante, serio, costruttivo e intransigente di mesi e mesi (anni, in realtà).Sostenere questo impegno, per tanti colleghi, è parte integrante della propria dignità sul lavoro. A maggior ragione, lo è per noi.