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Welfare, "con Eudaimon era possibile"

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Welfare, "con Eudaimon era possibile"

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Pubblicato in welfare · Lunedì 17 Feb 2025 ·  6:30
Welfare, "con Eudaimon era possibile"

Come sapete, nei giorni scorsi, vi abbiamo lasciato la parola con un questionario dedicato al tema welfare.
Innanzitutto, grazie per aver trovato il tempo di risponderci.

In poche settimane di attivazione (il termine “funzionamento” ci sembrava troppo) del portale gestito da Edenred, la nuova società che si occupa di fornirci i servizi di welfare, ci sono state presentate talmente tante segnalazioni di problemi, disservizi, malfunzionamenti che ci è sembrato naturale utilizzare una delle risposte al questionario come titolo di questo comunicato. Sembra incredibile come punti di vista possano cambiare rapidamente ma al momento tant'è: Eudaimon funzionava meglio di Edenred, e questo è oggettivamente un problema!
Abbiamo lasciato il vecchio fornitore con l'idea di fare un salto di qualità (anche perché l’accordo alla base della gara questo risultato implicava) ma a giudicare dalle vostre risposte e dalla nostra esperienza di confronto quotidiano con voi, dobbiamo constatare il fatto che, al momento, è un disastro.

Ma procediamo per gradi, anzitutto la parola a voi con un sunto delle principali segnalazioni pervenute.

PRIMO ACCESSO: Tantissime sono le segnalazioni riguardo le infinite autenticazioni si va dai captcha infiniti alla caccia della bicicletta, del bus o del tombino, a problemi con OTP o mail. Colpisce molti (ma non tutti, per fortuna), soprattutto sui computer di Banca.

NAVIGAZIONE E RICERCA SERVIZI: parola d'ordine “LENTEZZA”, frase di ordinanza “NON INTUITIVO”. Un tripudio di segnalazioni riguardo l'esiguità dei contenuti, la difficoltà nella ricerca dei convenzionati, i continui malfunzionamenti sia dell'app che della pagina che rendono la navigazione alquanto accidentata.
Replicata anche, senza che nessuno la rimpiangesse, la struttura a "scatola cinese" già vista in Eudaimon, con la ricerca del servizio convenzionato che deve superare vari ostacoli interposti, senza che la ricerca diretta sulla barra di ricerca abbia effetto alcuno.

QUALITA’ E QUANTITA’ DEI SERVIZI: potremmo scrivere “leggi sopra” ma lo ribadiamo: centinaia di colleghi segnalano la scarsità dell'offerta. La qual cosa è grave: negli appalti sull'assistenza sanitaria, si pongono dei precisi paletti sulla presenza capillare di convenzioni sul territorio, in modo da non retrocedere rispetto al gestore precedente. Qui, invece, sembra che questo presidio di garanzia manchi del tutto, nonostante le assicurazioni ricevute in sede negoziale.
Anche a livello di grandi player in settori importanti, come le tv a pagamento e i portali dei viaggi, si registra un arretramento, che impatta come ovvio sulla spendibilità del credito.

CONVENZIONAMENTI: Molti colleghi segnalano che gli stessi convenzionati che utilizzavano con Eudaimon offrono i medesimi servizi ad un costo più elevato.
Altri, più semplicemente, che la convenzione che esisteva con Eudaimon non esiste più.  
Altri ancora, hanno avviato la procedura di convenzionamento, ma vengono imposti requisiti legali ancora più stringenti rispetto a Eudaimon, con il risultato dell'esclusione di piccoli operatori.
E infine “l'elefante nella stanza”: moltissimi colleghi riferiscono che strutture non vogliono convezionarsi in quanto Edenred chiederebbe una commissione in pagamento (ne parliamo di seguito, intanto continuate a leggere).

SPENDIBILITÀ DEL CREDITO: il problema principale risulta essere il fatto che la società abbia unilateralmente (?) deciso di attribuire ad alcune voci a rimborso il solo credito libero (es. baby sitting, alcune spese per figli disabili, alcune spese per istruzione ed università, ecc…).
Problema che sembra (sembra) sulla via di soluzione, dopo aver segnalato la questione ai colleghi che si occupano dei rapporti con Edenred.
Vale però anche quanto detto sul tema della qualità e quantità dei servizi, oltre che dei convenzionamenti: il credito welfare è spendibile nella misura in cui esistono servizi appetibili offerti. In mancanza, i colleghi di Vigilanza lo classificherebbero come un incaglio, o una sofferenza. Sofferenza è la parola giusta, in effetti.

PROBLEMI CON PROCEDURE RIMBORSI: decine sono le segnalazioni dei colleghi che si vedono rifiutati rimborsi precedentemente accolti da Eudaimon per servizi offerti da associazioni sportive o comunque soggetti non detentori di partita IVA.
Casi di particolare gravità segnalati sono quelli legati alla riabilitazione di ragazzi disabili.

VARIE ED EVENTUALI: manca la sezione CASC (anche se prevista per gli accordi negoziali!), la cassa sanitaria non c'è ancora, e non ne sono chiare le condizioni di utilizzo, degli interessi passivi sui mutui nessuno ha sentito parlare e via così….

Ora, anche risolvendo queste criticità... torneremmo ai livelli di servizi offerti dal precedente gestore (!!). La domanda che “sorge spontanea” a questo punto è: ma la Banca ha avuto un confronto nel dettaglio col fornitore? Sono stati illustrati i servizi, le pratiche poste in essere fino a ieri o abbiamo “fatto a fidasse?

Non siamo quelli che, al primo post che leggono su Facebook a 4 giorni dall'avvio del portale, si strappano i capelli se qualcosa non funziona: il welfare è un meccanismo complesso, e alcuni aspetti possono essere risolti in breve, lavorandoci su.
Ma dopo un mese è necessario ed urgente mettere in chiaro alcuni punti.

QUESTIONE COMMISSIONI RICHIESTE AI CONVENZIONATI:
Negli accordi è scritto chiarissimo: “senza costi diretti e/o indiretti a carico dei soggetti convenzionati.”
Per cui è la Banca che deve chiarire questo punto alla società fornitrice e questa deve con immediatezza emanare un'informativa per specificare il fatto che i servizi offerti ai dipendenti di Banca d'Italia non sono soggetti a commissioni.

CASC:
La società deve anche tempestivamente adempiere a quanto previsto dall'accordo con “l’inserimento nel portale di un’apposita sezione dedicata al C.A.S.C.-B.I., attraverso la quale l’Associazione potrà promuovere tutte le proprie iniziative e le proprie convenzioni”

UTILIZZO CREDITI VINCOLATI:
I servizi di educazione e istruzione nonché i servizi integrativi le mense, le ludoteche, i centri estivi ed invernali, il trasporto scolastico, gite, baby sitter, e tutto quanto previsto dagli orientamenti dell'Agenzia delle Entrate devono ricadere prioritariamente sul credito vincolato.
Non lo diciamo noi, lo dice la legge.
Aggiungiamo: bisogna rettificare le richieste di rimborso di tutti i colleghi che sono finite a valere sul credito libero!

DISPOSITIVI INFORMATICI:
Tante sono le segnalazioni dei colleghi che si sono sentiti stoppare dal call center secondo cui, per accedere a questa tipologia di rimborso, è indispensabile che la didattica a distanza sia inserita nel piano dell'offerta formativa.
Non è così!
L'accordo prevede una definizione volutamente generica: “laddove l’istituto scolastico o universitario mantenga forme di DAD o elabori un’offerta formativa che imponga agli studenti di dotarsi di strumenti informatici.”
Per cui deve essere sufficiente una semplice comunicazione della segreteria scolastica/universitaria o del docente.

CREDITI PREGRESSI:
Pare li abbiano visti aggirarsi nelle campagne dell'astigiano. Al momento non se ne ha notizia, chiederemo a “Chi l'ha Visto”.

§§§

Potremmo continuare ancora a lungo perché le casistiche segnalate sono tantissime. Lo faremo, a breve e ancora.
Intanto riteniamo opportuno che la Banca, come previsto dagli accordi, convochi con urgenza le OO.SS. per  relazionare “sull’andamento del contratto di gestione del portale” e provare a rimettere sui binari questo treno.

Come guida al lavoro da fare, ci basta richiamare le parole chiave usate dalla Banca, nella dichiarazione a verbale finale:
...Ampiezza e diversificazione dei convenzionamenti...
...Semplificazione del processo di convenzionamento...
...Miglioramenti tecnici al fine dell'utilizzo del portale...
A dimostrazione che, come dire?, sognare non è proibito….


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