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Sviluppo delle Filiali - osservazioni e proposte del SIBC

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Sviluppo delle Filiali - osservazioni e proposte del SIBC

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Pubblicato in rete_territoriale · Mercoledì 09 Ott 2024 ·  14:00
Sviluppo delle Filiali
Osservazioni e proposte del SIBC

Riportiamo  di seguito le osservazioni del Sindacato Indipendente sul progetto di  riorganizzazione territoriale presentato dalla Banca nei giorni scorsi.  Si tratta di un documento che non soltanto evidenzia incoerenze e contraddizioni del piano dell'Amministrazione, ma prefigura un progetto alternativo, di reale sviluppo della rete, e coinvolgimento del personale e dei portatori di interesse.
 
Come affermiamo nelle conclusioni, il Sindacato Indipendente non condivide il progetto presentato, perché avrebbe impatti ben lontani da qualunque “sviluppo” del  ruolo dell’Istituto sul territorio: sull’utenza e in generale sul  Paese; sull’Istituzione, da sempre dedicata al servizio della comunità;  sul Personale che orgogliosamente vi lavora con professionalità,  dedizione e spirito di servizio.

Ci  rivolgiamo al personale, perché contribuisca a dare forza a un progetto  serio e rispettoso dell'Istituzione e di chi ci lavora ogni giorno.
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Osservazioni  del Sindacato Indipendente Banca Centrale sul progetto della Banca  d’Italia “Sviluppo delle funzioni e adeguamento degli assetti della rete  territoriale” presentato alle Organizzazioni sindacali il 2 ottobre 2024.

Premessa
I cambiamenti degli  ultimi anni hanno notevolmente inciso sui compiti affidati alla Banca e  sul loro modo di svolgimento, determinando il progressivo accentramento  delle attività in capo all’Amministrazione Centrale e su un più ridotto  numero di Filiali.
Al contempo,  l’ampliamento del perimetro delle funzioni e dei compiti e l’evoluzione  della domanda di servizi (anche informativi) da parte di cittadini,  imprese e istituzioni, hanno ridefinito il ruolo della rete  territoriale, contraendo le attività manuali caratterizzate da un numero  elevato di operazioni a favore di attività quantitativamente meno numerose ma più complesse e richiedenti competenze più qualificate e trasversali.  La presenza diffusa delle Filiali ha consentito di rispondere con  prontezza ed efficacia alle esigenze che emergono in tutto il territorio  nazionale da parte dei diversi stakeholder istituzionali e privati.
L’adeguatezza degli  assetti attuali della rete territoriale in termini di efficienza, stante  la concentrazione e l’accentramento di diverse attività per scelte  organizzative dell’Amministrazione, è stata assicurata dalle singole  strutture periferiche, in surplus di risorse, attraverso  un’intensa collaborazione fornita a quelle in deficit e alla stessa AC,  che solo recentemente sono state oggetto di una parziale rilevazione.  Peraltro, stringenti vincoli normativi e di budget frenano le  potenzialità che le Filiali sarebbero in grado di esprimere al servizio  del Paese col proprio patrimonio di competenze.

Il progetto della Banca
L’analisi condotta dall’Amministrazione ha prodotto un progetto organizzativo che sostiene di utilizzare le risorse in modo più efficiente  e flessibile mediante il taglio delle strutture, e auspicabilmente dei  costi operativi, riducendo l’offerta di servizi al territorio e, paradossalmente, introducendo ulteriori rigidità all’adattamento della rete all’evoluzione del contesto e delle funzioni.

In particolare, la Banca con questo progetto:
- concentra le attività di rilievo strategico  con maggiori prospettive di sviluppo e quelle più consolidate - oggi  svolte dalla gran parte di Filiali - su un numero esiguo di Filiali,  toglie il presidio di delicate e rilevanti funzioni in larga parte del  Mezzogiorno d’Italia (vigilanza prudenziale, antiriciclaggio), riduce i  punti di accesso ai servizi offerti in quanto Banca Centrale  (circolazione, tutela, educazione finanziaria), nega il valore aggiunto  della prossimità (indagini economiche, rapporto coi diversi stakeholder  presenti sul territorio), per perseguire un’ipotetica maggiore  efficienza, a sicuro scapito dell’efficacia;
- introduce livelli decrescenti di responsabilità,  subordinando le Filiali provinciali e le STC alle Filiali regionali,  caratterizzate da funzioni e compiti molto differenziati; crea  disomogeneità molto accentuate tra le diverse aree del Paese,  emarginando gran parte della rete da una fruttuosa corrispondenza con le  funzioni dell’AC;
- spiazza le professionalità del personale  addetto alle strutture che ne dismettono i relativi compiti,  disperdendo competenze consolidate di spessore e frustrando il senso di  appartenenza e di utilità oltre ad ogni ambizione di crescita  professionale e personale, laddove esistano impedimenti alla mobilità  verso strutture sempre più distanti. Questo effetto penalizzerebbe  proprio l’efficienza asseritamente perseguita, rinunciando a expertise  maturate nel tempo, essenziali per il corretto svolgimento di compiti  istituzionali.

Il nuovo assetto  poggerebbe su 21 Filiali regionali fortemente differenziate tra loro su  tre livelli, 6 STC e 9 provinciali. Queste ultime focalizzate sulla  gestione del contante, oltre che i servizi al cittadino e il supporto  all’educazione finanziaria e all’analisi economica. Verrebbero chiuse le  Filiali di Livorno e Brescia, cessando nelle aree di competenza (nel  caso di Livorno, un territorio esteso per più di 5 province, e senza il  quale rimarrebbe ancor più sguarnita l’intera costa tirrenica; nel caso  di Brescia, un territorio con un'economia ad elevata intensità e un PIL  più alto di interi Stati che siedono nel Consiglio Europeo) ogni  servizio all’utenza non erogabile a distanza tramite le Filiali  regionali, come quelli legati alla distribuzione, cambio e ritiro del  contante, quelli informativi e di contatto, i PCTO in modalità ibrida o  in presenza.
Il progetto prevede  di raggiungere gradualmente l’equilibrio tra le attività da svolgere e  le risorse professionali necessarie nel tempo, calibrando  l’accentramento (e il decentramento) dei compiti che si concluderebbe  entro i primi mesi del 2026 con interventi volti al riutilizzo delle  risorse già presenti, all’acquisizione di nuove risorse, allo sviluppo  del lavoro a distanza (la cui fruizione è peraltro normativamente  rimessa alla volontarietà del singolo), che richiedono tempi di  riconversione, reclutamento e sviluppo di anni per la messa a regime e  rischi sostenibili.

I livelli di operatività e le prospettive evolutive
L’evoluzione del contesto esterno, ma ancor più i  ripetuti interventi organizzativi e gestionali realizzati dalla Banca  hanno determinato, con l’adozione del modello regionale e della  specializzazione funzionale, disallineamenti tra gli assetti e i compiti  svolti.
Se, da un lato,  rilevano fattori di riduzione esterni come il minor numero di  intermediari vigilati, il calo nei flussi di banconote (peraltro  arrestatosi), la digitalizzazione di vari servizi al pubblico della  Banca e della Tesoreria statale, dall’altro rileva una domanda crescente di servizi che riguardano la circolazione monetaria  (cambio di banconote e monete) per la c.d. desertificazione degli  sportelli bancari e per la disintermediazione che banche e poste stanno  perseguendo riguardo al contante, l’aumento della domanda di tutela proveniente  dai clienti dei servizi bancari e finanziari nelle diverse forme in cui  si esprime (informazioni, spiegazioni, esposti, ricorsi all’ABF,  educazione finanziaria), la fondamentale necessità di rafforzare le attività di antiriciclaggio e le attività ICAS per la valutazione del merito di credito delle imprese non finanziarie.
La rilevazione  dell’operatività effettivamente svolta è compromessa da sistemi di  rilevazione incapaci di misurarne i livelli di complessità (come nel  caso dei presidi antiriciclaggio nelle operazioni di Banca e della CSR o  nell’assistenza alle PP.AA. e alla clientela della CSR) e persino  l’ampio contributo fornito dalle Filiali “minori” a quelle “più grandi” e  all’A.C. attraverso le numerose, diffuse e informali collaborazioni a  distanza.

Un diverso assetto della rete è possibile
Rispetto ad altri  Paesi dell’Eurosistema, l’Italia ha peculiarità che richiedono un  impegno della nostra Istituzione ancora più forte da profondere in modo  omogeneo e diffuso sul territorio nazionale. Le funzioni esercitate  incidono sulle scelte delle imprese e dei cittadini, sulla competitività  delle nostre aziende, del nostro Paese.  Ridurre la presenza e le funzioni della Banca per contenere gli oneri  sopportati, sarebbe una scelta ampiamente irragionevole in un’ottica  istituzionale ed estranea a una visione strategica di sistema.

Le  Filiali continuano a rappresentare un presidio imprescindibile per  l’offerta di servizi sul territorio. Ad avviso dell’ampia platea di  Personale che il Sindacato Indipendente rappresenta, il progetto  dovrebbe:
- rafforzare maggiormente il ruolo istituzionale della Banca nel territorio  attraverso l’esercizio delle funzioni a valore aggiunto per i  cittadini, le imprese e le istituzioni locali, con assetti flessibili e  coordinati, capaci di garantire in contesti mutevoli l’efficace ed  efficiente presidio delle attività affidate;
- assicurare il rapporto tra la Banca e il territorio  coniugando indirizzi e coordinamento delle Funzioni dell’AC e delle  Filiali regionali con maggiori responsabilità e autonomia dei Direttori  nelle attività che comportano un’interlocuzione con le istituzioni, le  imprese e i cittadini (formazione e aggiornamento agli operatori  professionali pubblici e privati in materia di circolazione monetaria e  sistema dei pagamenti, tutela, educazione finanziaria, antiriciclaggio,  vigilanza, analisi economica e del merito creditizio);
-  valorizzare le professionalità presenti nella rete, perfettamente in  grado di sostenere qualsiasi progetto di reale sviluppo delle Filiali,  garantendo percorsi adeguati alle professionalità presenti a ogni  livello gerarchico, e realizzando investimenti nello sviluppo di  competenze trasversali e specialistiche nelle diverse funzioni  espletate, assicurando nuove risorse e percorsi di crescita  professionale comparabili all’AC.

Gli  obiettivi di rafforzamento e consolidamento dell’efficacia nelle  funzioni espletate richiedono un assetto della rete flessibile ed  efficiente, articolato in:
- le 21 Filiali regionali,  che svolgerebbero tutte o gran parte delle funzioni (vigilanza  prudenziale, antiriciclaggio, vigilanza di tutela, esposti, educazione  finanziaria, ABF, ICAS, analisi e ricerca economica, servizi all’utenza e  trattamento del contante con operatori professionali), con le minori  più focalizzate nei servizi all’utenza e nel trattamento del contante  con operatori professionali, nelle attività di analisi e ricerca  economica, educazione finanziaria, tutela della clientela;
- le 6 STC  esistenti, già focalizzate sul trattamento del contante, dovrebbero  anche svolgere attività di monitoraggio e analisi dei flussi di contante  nelle aree di interesse, ispettiva in materia di ricircolo delle  banconote, di formazione e aggiornamento agli operatori professionali in  materia di circolazione monetaria e coinvolte dalla Filiale regionale  nelle indagini economiche e nelle iniziative di educazione finanziaria;
- 11 Filiali provinciali  (Brescia, Verona, Forlì, Pescara, Livorno, Salerno, Lecce, Reggio  Calabria, Catania, Agrigento e Sassari) impegnate nei servizi  all’utenza, nelle attività relative alla circolazione e alla gestione  del contante (con l’utenza privata e istituzionale) e nei servizi  informativi, in raccordo con la Filiale regionale di riferimento anche  nell’educazione finanziaria e nel supporto all’analisi economica. Il  raccordo con la Filiale regionale e con i Servizi dell’AC assicurerebbe  alle professionalità con expertise in ambito di vigilanza e di  antiriciclaggio la prosecuzione del percorso professionale tramite collaborazioni in modalità estese di lavoro da remoto.

In particolare, le  Filiali di Brescia e Livorno verrebbero trasformate in unità  mono-divisionali con attribuzione dei compiti delle Filiali provinciali,  ma con limitazioni al trattamento del contante:
- Livorno  assicurerebbe per le provincie costiere toscane i servizi all’utenza e  informativi, in stretto raccordo con la Filiale regionale di Firenze  opererebbe nel supporto all’analisi economica e alle attività ICAS e  nell’educazione finanziaria. Potrebbe provvedere, dotata di  apparecchiature, al trattamento del contante con gli operatori  professionali limitatamente ad alcuni tagli e/o al confezionamento a  norma delle monete stivate nei caveau della rete;
- a Brescia,  tenuto conto dell’esigenza della Banca di rafforzare i flussi diretti  verso la STC di Bergamo e per limitare gli impatti negativi sugli  operatori professionali, dovrebbe continuare l’attività nel contante con  l’utenza istituzionale rafforzandone la collaborazione, al fine di  indirizzare parte dei flussi di banconote nei tagli medi verso l’STC e  mantenere i tagli piccoli e alti su Brescia. Inoltre, svolgerebbe i  servizi all’utenza e informativi e, in raccordo con la Sede di Milano,  opererebbe nel supporto all’analisi economica e nell’educazione  finanziaria.

In merito ad alcune specifiche funzioni, sottolineiamo che:
- la Circolazione monetaria  dovrebbe essere interessata da interventi che non riducano l’offerta  del servizio sul territorio, piuttosto che portare le Strutture  impegnate nell’attività di trattamento da 35 a 29 (-17% di punti di  accesso per gli operatori). Il duplice obiettivo di garantire la  necessaria capillarità del servizio sul territorio e volumi minimi  necessari a massimizzare i benefici dell’automazione nel trattamento del  contante può conseguirsi con la collaborazione degli operatori  professionali o introducendo limitazioni;
- negli altri servizi all’utenza,  le attività di cassa con l’utenza privata dovrebbero essere confermate  in tutte le Filiali non STC fintanto che la collaborazione con gli  operatori del settore non superi il rifiuto degli stessi a intermediare  in modo sistematico le monete e le banconote non idonee ad essere  erogate tramite ATM, tenendo altresì conto che in regioni come la  Lombardia e la Toscana rimarrebbe 1 solo sportello aperto al pubblico e,  in caso di temporanea indisponibilità, non sarebbe assicurata la  continuità operativa della Banca;
- la Vigilanza antiriciclaggio dovrebbe essere incardinata nelle 21 Filiali regionali e avvalersi delle professionalità presenti nelle altre Filiali;
- per l’ICAS  è apprezzabile, ma del tutto insufficiente, l’ampliamento delle  attività alla Sede di Bari. Attraverso appositi nuclei e collaborazioni  strutturate sarà possibile dare maggiore sviluppo all’attività e al  contempo utilizzare le professionalità maturate nella rete;
- le attività di segreteria,  vanno mantenute distinte da altre funzioni, anche al fine di evitare  pericolose commistioni di compiti e attività che il quadro regolamentare  attuale non permette. Ciò vale in modo ancor più forte nelle Filiali  STC nelle quali, data la loro peculiare attività e conformazione  logistica, è necessaria un’apposita Divisione di Segreteria, sia per  l'intensità dei processi che richiedono la presenza contemporanea di  titolare e sostituto GSP, sia per garantire separate responsabilità in  materia di safety e security in un contesto industriale ad elevata  automazione di trattamento di ingenti quantità di valori.

L’impatto sugli organici e i riflessi gestionali
L’attuazione della riforma predisposta dalle funzioni aziendali renderebbe necessario gestire il disallineamento geografico e di competenze  delle risorse per un numero rilevante di colleghi, al fine di  conciliare deficit e surplus di personale con le attività da svolgere, e  destinare cospicue risorse nel riorientamento delle professionalità e  nello sviluppo professionale. Le leve gestionali attualmente disponibili  alla Banca non sono sufficienti a gestire l’attuazione del progetto e,  pertanto, richiedono necessariamente modifiche agli accordi negoziali da  concordare con le Organizzazioni sindacali.

L’introduzione  delle misure che permettano la transizione verso nuovi assetti, non  potrà prescindere dal recepimento e dalla condivisione di significativi  miglioramenti del progetto aziendale qui indicati, e dalla gradualità nell’attuazione di qualsivoglia intervento gestionale e organizzativo.
Una diversa  articolazione della Rete, che andrà quindi condivisa negli assetti  finali con le Organizzazioni sindacali, si dovrà realizzare in modo  progressivo, graduale, in relazione al determinarsi delle condizioni  funzionali e gestionali necessarie. Gli interventi a maggior impatto  dovranno essere realizzati alla fine di un arco temporale ampio di tre  anni, che consenta all’utenza di riadattare i propri assetti e al  personale della Banca scelte professionali e private consapevoli.

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Conclusioni.
Nel merito del complessivo disegno elaborato dalla Banca va chiaramente affermato che il  Sindacato Indipendente non condivide il progetto per gli impatti che  avrebbe, ben lontani da qualunque “sviluppo” del ruolo dell’Istituto sul  territorio: sull’utenza e in generale sul Paese;  sull’Istituzione, da sempre dedicata al servizio della comunità; sul  Personale che orgogliosamente vi lavora con professionalità, dedizione e  spirito di servizio.

Certamente la rete  periferica richiede un’attenta analisi per individuare soluzioni  condivise volte a rafforzarne il ruolo, l’efficacia e l’efficienza. Il Sindacato Indipendente – attraverso il patrimonio di conoscenze di chi rappresenta - è disponibile a fornire contributi costruttivi per una riforma di “Sviluppo delle funzioni e adeguamento degli assetti della rete territoriale”.
Non  è tuttavia disponibile a favorire misure che agevolino l’attuazione di  un piano che riteniamo poggiare su assunzioni errate, perseguire  obiettivi non condivisibili, penalizzare fortemente il personale che  lavora nella rete territoriale.
Ancor  meno intendiamo agevolare, con ulteriori misure, le mire di chi già  oggi, con il progetto presentato, determina le condizioni per una certa,  ancor più rilevante contrazione della presenza della Banca sul  territorio nei prossimi anni.

Roma, 8 ottobre 2024
                                                                     LA SEGRETERIA NAZIONALE
                                                                                 SIBC-CISAL


Sindacato Indipendente Banca Centrale
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