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Solo sfiorato il Dipartimento RU.BA. La maionese impazzita dei dipartimenti

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Solo sfiorato il Dipartimento RU.BA. La maionese impazzita dei dipartimenti

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Pubblicato in organizzazione · Mercoledì 16 Apr 2025 · Tempo di lettura 4:15
Solo sfiorato il Dipartimento RU.BA.
La maionese impazzita dei dipartimenti

Nel mese di dicembre 2024 la Banca aveva diviso il Dipartimento MSP in due: MPM (Mercati e Politica Monetaria) e PIM (Pagamenti e Infrastrutture di Mercato).
Oggi, ad appena quattro mesi di distanza, è già emersa la necessità di un nuovo intervento di riorganizzazione dell’A.C., evidentemente colta dal virus della riorganizzite acuta che ha colpito, come noto, dalla rete territoriale.

L’ennesimo intervento sui Dipartimenti conferma la loro intima ragion d’essere degli ultimi anni: fare da terreno di gioco al Risiko permanente di potere che è diventata la Banca d’Italia.
Per questo, pensionandosi i dirigenti preposti a un certo assetto organizzativo, viene pensionato pure lo stesso assetto, per poterne cucire uno su misura ai nuovi potenti.

Con un tratto di penna, e con il consueto “coinvolgimento zero” delle persone che nelle strutture lavorano senza scaldare poltrone voluminose, verrà eliminato lo storico Dipartimento Circolazione Monetaria, funzione che questa Banca ritiene quindi marginale.

Ma il vero coniglio dal cilindro è l’ingresso del Servizio Banconote dentro le Risorse Umane (chi non ne vede l’evidente coerenza di attività?), mentre il Servizio Circolazione migrerebbe in PIM.

Soluzioni che lasciano alquanto perplessi, per almeno due ragioni:
  • l’insensatezza di inserire Banconote nel Dipartimento Risorse umane, salvo ricercarne le ragioni in quelle di un bilancino degno del manuale Cencelli, di rapporti di potere che significa anche equilibrio di numeri di sottoposti, piuttosto che coerenza delle funzioni aziendali;
  • lo smembramento di funzioni relative alla gestione del contante, da sempre legate per affinità logica e operativa, smembramento coerente con la guerra al contante che la Banca conduce, a dispetto delle politiche della Commissione europea, e con la guerra alla rete territoriale, che alla complessa gestione del circolante offre servizi essenziali.

A ciò si aggiunge quello prodotto alle vittime sacrificali di questa ennesima riforma: le Segreterie. Quelle a cui un tempo hanno fatto credere che, a fronte dei sacrifici iniziali, avrebbero poi avuto un loro Servizio di riferimento, che avrebbe operato per aree geografiche o per processi.
Le Segreterie lavorano da tempo in una condizione di fortissimo stress con grandi carichi di lavoro. In alcuni casi gestiscono anche più di un Dipartimento con pesanti ricadute sul personale impegnato, costantemente deficitario. I riconoscimenti, a tutti i livelli, sono inversamente proporzionali al carico imposto, essendo valutati come skills di secondo livello, nonostante non sia abilità di poco conto quella di far funzionare la struttura sul piano amministrativo , davanti a modifiche normative e organizzative a ciclo continuo.

Per dare il senso dell’impazzimento della maionese, questo nuovo progetto prevede che il Servizio Banconote venga gestito dalla Segreteria di Risorse Umane a cui dovrebbe confluire anche alcuni addetti di quelle esistenti; che tutto il Dipartimento POB venga gestito dalla Segreteria di SPA; le divisioni Segreteria dei Servizi GCM e RFP vengono sostituite da un’unica divisione Segreteria collocata presso il Servizio GCM, che supporterà entrambi i Dipartimenti PIM e Mercati.
Più che un disegno organizzativo, un rebus: alla velocità con cui cambiano, nessuno ricorda più cosa c’è dietro le varie sigle.
Di una cosa c’è da star sicuri: quel che maggiormente avrà assorbito il prezioso tempo dei piani alti sarà stata la scelta dell’acronimo per le nuove realtà operative. Pensate: Risorse Umane con BAnconote, offriva naturalmente un acronimo (RU.BA) perfetto per una confessione a sorpresa.
Quando poi hanno ribattezzato il Dipartimento “Risorse umane, Informazione e Produzione banconote” sarebbe venuto spontaneo, e sincero, l’acronimo RIP. Hanno invece scaramanticamente optato per RIB.

§§§

Più in generale, interventi frammetari, raffazzonati e ravvicinati nel tempo sono la riprova dell’assenza una visione strategica dell’Istituto, e di una confusione interamente scaricata in termini sui colleghi, coinvolti in nuove configurazioni che comportano ricadute su funzione informatica, sul personale, sull’adattamento delle procedure interne, sulla normativa.

Singolare quanto sia difficile da capire che disegni capaci di razionalizzare davvero le strutture possano nascere non dal moltiplicarsi parossistico di riorganizzazioni, accorpamenti e scorporamenti, ma da una revisione delle norme e dei processi di lavoro. Coinvolgendo - se non è troppo ardire - le persone che lavorano.
Un’ultima domanda sorge spontanea: se il Regolamento Generale della Banca cambia a ogni stormir di fronde, e lo stesso numero dei Dipartimenti è cangiante (ora passano da 10 a 9), non sarà che tutta questa operazione servirà (anche) a preparare l’avvento di qualche nuovo e improvvido Dipartimento (es. quello delle Assicurazioni-IVASS) tanto caldeggiato dagli altri Sindacati e dalla Banca, in nome di un unico obiettivo: il potere?


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