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Smart Office - La Banca ripensa gli spazi

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Smart Office - La Banca ripensa gli spazi

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Pubblicato in smartworking · Martedì 28 Mag 2024 ·  5:00
Smart office
La Banca ripensa gli spazi. Dice che è per il nostro benessere

 1. Il via-vai dei colleghi tra postazioni di lavoro, ambienti smart, ambienti di servizio (ironic mode)  

Ieri  si è tenuto un incontro né negoziale, né informativo, bensì …  “conoscitivo” sulla policy che la Banca si è data in tema di “smart  office”, ossia di riorganizzazione degli uffici nel mondo del lavoro  ibrido.

Il sistema immaginato dalla Banca per i luoghi di lavoro nel mondo del lavoro ibrido denota la volontà di tenere insieme bei concetti, il teorico benessere del lavoratore, smanie di risparmio, tic presenzialisti: mica facile, onestamente (guardare le slides per credere)

In sintesi, prendendola a ridere (e nessuno si offenda): tutto va prenotato.  Il diritto alla stanza stabile (e singola) è solo per Capi Divisione e  posizioni superiori, il vice Capo Divisione si arrangi nella stanze  comuni, dove si sistemeranno tutti previa prenotazione, districandosi tra le varie stanze da 2/3/4 posti o nelle stanze di co-working, tutti ambienti dove meglio non fare riunioni in videocall per evitare di disturbare gli altri. Certo, ci sarebbero i pannelli fonoassorbenti,  peccato che i colleghi siano costretti a rimuoverli perché oltre al  fono assorbono pure la luce e sulle scrivanie è notte pure a  mezzogiorno. Se quindi non vuoi disturbare gli altri, potrai rifugiarti in “cabine acustiche” per brevi chiamate e video-call, oppure sfruttare stanze “silent room” per  momenti (brevi, servono anche ad altri!) di elevata concentrazione. Se  però le riunioni coinvolgono più persone, si va tutti insieme in sale  riunioni ibride (per 6/8 persone massimo) oppure nelle sale riunioni  tradizionali.
Se la chiacchierata che stai per avere con  un collega non sai ancora se sarà un colloquio di lavoro e un momento  distensivo, portalo/a in un’Area Lounge (si distingue dal fatto che ha i tavolini bassi) oppure, se la confidenza è elevata, direttamente in un’Area di socializzazione (presente in ogni Servizio) chiaramente connotata per la presenza di macchine del caffè, bollitore, kitchenette, ma nessun modo per pulire quel che si sporca, in mancanza di rubinetti. .
Se l’inquinamento acustico e tutta questa socializzazione "incoraggiata" ti crea la labirintite, puoi ritirarti in un Ripostiglio o in un Armadietto numerato, ma solo chi è particolarmente :  altrimenti questi vanno usati, rispettivamente, per documentazione  comune e cancelleria, ovvero per effetti personali. Poi dice che la  gente vuole lavorare da casa.
 
 2. Il progetto presentato dalla Banca: obiettivi dichiarati, strumenti predisposti  

A parte questa rilettura ironica, quel che è  emerso dalla presentazione offerta dalla Banca è che nel periodo marzo  2023-aprile 2024 le presenze negli uffici sono state pari al 48,5% in  A.C. e al 57,5% in Filiale, e che gli obiettivi dichiarati per il progetto “smart office” sono:
  • activity based working (ogni attività ha uno spazio dedicato)
  • flessibilità e fungibilità degli spazi a livello dipartimentale, così  da poter dislocare eventuali colleghi presenti "in eccedenza" rispetto  al 95° percentile preso a riferimento;
  • sostenibilita’ ambientale (altro nome per taglio dei consumi energetici)
  • inclusione.
Ci sono 4 tipi di postazione di lavoro:
  • standard (da 2 a 4 posti da prenotare per tempo con app dedicata), altrimenti…
  • stanze di coworking, dove  dovrebbero lavorare team, ma anche ospiti e “dipendenti di altri  stabili” che non hanno trovato posto; se però hai fatto carriera
  • stanze singole (Capi Divisione e Dirigenti in staff ai Servizi, che quando assenti lascerebbero la stanza ad altri avventori)
  • stanze direzionali (per chi riveste ruoli apicali).
Ci sono 6 tipi di “ambienti smart”:
  • cabine acustiche con connessione per PC;
  • silent room per attività che richiedono concentrazione (ma non dovrebbero esserlo tutte?)
  • sale riunioni ibride;
  • sale riunioni tradizionali;
  • aree “lounge” con divanetti e tavolini bassi
  • aree di socializzazione con kitchenette, macchine per caffè, bollitori, frigo, tavoli e sedie.
Ci sono 3 “ambienti di servizio”:
  • ripostigli per la documentazione comune e la cancelleria
  • armadietti per effetti personali
  • stampanti in aree comuni.
  
  3. Motivi di perplessità: Filiali, oneri organizzativi, e il lavoro da remoto... si adatti!    

Inutile dire che molte sono le perplessità di un modello del genere. Certo, la Banca ha il diritto di organizzare gli uffici come crede.
Purché il benessere lavorativo non riguardi solo una parte della Banca (che fine hanno fatto le Filiali?, ancora una volta appese a un punto interrogativo).
Purché ciò non vada a creare complicazioni e superlavoro auto-organizzativo per i colleghi, che dovrebbero occuparsi di altro.
Purché ciò non implichi ripercussioni sui colleghi in tema di libertà con cui nelle strutture si è finora potuto organizzare il lavoro da remoto (da  questo punto di vista, la mancata sincronia con la verifica sul modello  ibrido e la brutta frase delle slides sull'esigenza di "distribuire il lavoro da remoto nell’arco della settimana" denota una voglia di rivincita che dovremo ben presidiare).
Sarebbe  singolare che un progetto pensato per il “miglioramento del benessere  lavorativo” determinasse problemi e tensioni lavorative. Verificheremo  che questo non accada.
 
  4. La slide mancante: quali risparmi intende conseguire a regime la Banca?   

Attendiamo risposta su una domanda basica che abbiamo posto durante la riunione e che “deve essere sfuggita” agli ascoltatori: quanto risparmia la Banca con la riorganizzazione degli uffici? Al di là del costo iniziale di ristrutturazione di ambienti, infatti, il progetto non nasconde la finalità di contenere i consumi (e forse gli spazi) insomma di risparmiare, solito intento ora camuffato dietro locuzioni tipo “sostenibilità ambientale”.
Attendiamo risposta, perché di sicuro nessuno elabora un progetto del genere senza stimare, a regime, costi e risparmi previsti. Condividerli per trasparenza, con il personale, pare brutto?


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