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SIDIEF Gli strani casi del caro-affitti

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SIDIEF Gli strani casi del caro-affitti

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Pubblicato in Sidief · Giovedì 27 Feb 2025 ·  2:45
SIDIEF Gli strani casi del caro-affitti

Il tema degli alloggi Sidief è da tempo fonte di inquietudine tra i colleghi/inquilini, e di preoccupazione tra le organizzazioni sindacali, che non trovano in Sidief alcuna volontà di interlocuzione, in virtù dello schermo della "società esterna".

Da ultimo, i riflettori si sono accesi anche sulla crescita improvvisa dei costi.
Dapprima, con il più recente bando di gara, sono stati offerti appartamenti a canoni “inconsueti”, spiegati per il fatto che gli alloggi erano stati ristrutturati secondo criteri moderni (financo) e rimuovendo ogni barriera architettonica (lusso sfrenato, insomma).

Ci vengono però segnalati casi molto più ordinari in cui la lievitazione dei conguagli e dei canoni fatica a trovare anche giustificazioni "zoppicanti".

Il SIBC ha già denunciato il raddoppio delle spese accessorie in diversi stabili, raddoppio di origine oscuro data la presentazione di conti e preventivi secondo "macro-aggregati" di voci contabili.

Spicca ora l’aumento degli oneri per i servizi di portierato.
In uno stabile romano, che non nominiamo perché è solo uno degli esempi concreti qui pervenuti, nel 2022 il costo del servizio di portierato (per l’intera giornata lavorativa), era di 23.300€. Nel 2023, il servizio veniva ridotto a part-time, e il costo scendeva a 20.180€. Nel 2025 il preventivo per un servizio sempre part-time è di 25.791€, quindi ampiamente superiore al precedente costo full-time e soprattutto del 28% superiore a due anni prima.

Sidief, interpellata in merito dagli inquilini, ha sostenuto che l’aumento sarebbe legato al rinnovo dei CCNL applicati al "servizio di portierato".
La cosa ci ha incuriosito molto, non avendo riscontri di un rinnovo recente del CCNL per servizi di portierato.
Delle due, l’una: o Sidief mente, oppure effettivamente il CCNL dei portieri Sidief prevede un aumento delle retribuzioni che sfiora il 30% nel giro di due anni.

In entrambi i casi, riteniamo sarebbe opportuno un chiarimento direttamente dall’Amministrazione della Banca, che non riteniamo possa disinteressarsi di quel che succede in Sidief, e delle modalità con cui vengono fissati i canoni che gravano su tanti colleghi.

E poi, pensate il divertimento, se Bechis si trovasse davanti la casta privilegiata dei portieri di tutt’Italia (mica solo della Banca, il CCNL è lo stesso per tutti): per qualche mese sarebbe costretto a distrarsi rispetto a chi - come noi - a malapena recupera l’inflazione e ha il contratto scaduto da 10 anni (dieci!!).

Per non dire, nell'altro caso, del divertimento che deriverebbe dal misurare con mano la credibilità di chi - appena un paio di anni fa - pretendeva di accedere ai finanziamenti dalla CSR come tutti noi, in forza di una supposta “attrazione funzionale” tra Banca d'Italia e Sidief.
Fu solo grazie al SIBC (e alla FALBI), che quelle sventurate modifiche statutarie della Cassa (che guarda caso comprendevano anche IVASS, ndr) vennero bocciate dalla maggioranza dei soci.
Tanto perché nessuno dimentichi chi si occupa dei colleghi (e chi di tutt'altro).



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