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SIBC e FALBI scioperano contro la Banca (...ma la CGIL si indigna)

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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SIBC e FALBI scioperano contro la Banca (...ma la CGIL si indigna)

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Pubblicato in Filiali · Lunedì 17 Feb 2025 ·  3:30
SIBC e FALBI scioperano contro la Banca
(...ma la CGIL si indigna)

Il 14 febbraio, insieme alla FALBI abbiamo pubblicato un volantino dal titolo inequivocabile “Uno sciopero di coscienza e di opposizione”.

SCIOPERO, perché occorre reagire con forza e con azioni concrete chiamando le lavoratrici e i lavoratori della Rete periferica a protestare in modo compatto e solidale.
COSCIENZA, perché la coscienza impone di non voltare le spalle ai colleghi colpiti, oggi e domani, dal comportamento di questa nuova Banca. Dal Sindacato ci si aspetta la capacità di costruire un ponte fatto di uomini e donne pronte a ribellarsi alla prepotenza sempre crescente.
OPPOSIZIONE, perché dobbiamo arginare queste azioni arbitrarie e rovinose per il personale di questa Banca, che si manifestano in ogni campo (le carriere, i negoziati economici che non esistono fuori dall'IPCA, il welfare, la polizza sanitaria e moltissimo altro).

L'OPPOSIZIONE, A CUI CHIAMIAMO TUTTI I
COLLEGHI DELLA RETE PERIFERICA, È ALLA BANCA.
Il volantino non lascia dubbi su chi sia il nostro avversario e l’avversario dei lavoratori.
Stupisce, quindi, vedere la CGIL attaccare in modo veemente e frontale FALBI e SIBC. Non lo fanno altre OO.SS., che pure avevano scelto fin da subito di non scioperare, ma lo fa l’unico sindacato, che per tradizione “esterna” sciopera tutti i venerdì.

Ci attacca il Sindacato che ha avviato una procedura di raffreddamento lamentando di tutto e di più contro la Banca (a ragione, s’intende!) per poi ripiegare al primo incontro di raffreddamento in cambio di non si capisce cosa. E concludendo che “Il dialogo con l'amministrazione è solo l'inizio”.
E così, il “raffreddamento” della CGIL si è rivelato solo un banalissimo “colpo d’aria”, dopo il quale è prontamente rientrata nei ranghi, come nulla fosse.

Tutto legittimo, purché ci si risparmino le giaculatorie sulla coerenza e l’impegno. Ma dove? Sia chiaro: ognuno sceglie liberamente di essere e fare quel che vuole. Ma è grave se la CGIL attacca i sindacati che scioperano contro la Banca, non contro gli altri sindacati.

Se quella Sigla non avesse inteso, a causa del forte raffreddamento patito, vogliamo ricordale che Falbi e SIBC stanno scioperando contro il progetto di sotto-sviluppo della rete periferica della Banca, che anche dopo il supplemento di "confronto" non ha prodotto nessuna miglioria per le Filiali di Brescia e Livorno né per le Filiali Provinciali, né per le STC.

NESSUNO DEI LAVORATORI DI QUELLE FILIALI
HA VISTO MODIFICARE DI UNA VIRGOLA IL SUO DESTINO PERSONALE E PROFESSIONALE !

Un riconoscimento va dato invece ad un'altra sigla confederale, la UILCA che ha dato una lezione di civiltà e correttezza sindacale alla CGIL (e non solo), ritirando la partecipazione agli incontri negoziali dal momento che altre OO.SS. su quei temi hanno proclamato lo sciopero. Una scelta che le fa onore, di rispetto verso tutti i colleghi della rete territoriale.

SIBC e Falbi scioperano non perché cercano lo scontro a tutti i costi (anzi), non perché non tengono al negoziato sulle misure di accompagnamento (rappresentando la maggioranza assoluta di una delle due carriere, con noi bisognerà negoziare), ma perché è giunto il momento di farsi sentire, di dire basta ad una Banca miope che non mostra alcuna sensibilità verso colleghe e colleghi che hanno affrontato per decenni sacrifici professionali, familiari e personali, e come riconoscimento finale - al posto della riforma degli inquadramenti, promessa da 30 anni! - si trovano questo “regalino”.

È giunto il momento di far sentire quanta parte di questa Banca è contraria alle scelte della funzione (dis)Organizzazione e del Vertice, quanta parte dei colleghi è stanca di subire scelte gestionali sempre più irragionevoli e incoerenti.

SCIOPERARE SIGNIFICA FARSI SENTIRE,
PARTECIPARE A UNA SCELTA E NON SUBIRLA PASSIVAMENTE
QUESTA E’ COERENZA, QUESTO E’ IMPEGNO


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