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Rete territoriale - il negazionismo della Banca sulle emergenze

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Rete territoriale - il negazionismo della Banca sulle emergenze

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Pubblicato in Filiali · Mercoledì 19 Mar 2025 · Tempo di lettura 2:30
Rete territoriale  
il negazionismo della Banca sulle emergenze

Tra i molti limiti del piano di sotto-sviluppo delle Filiali approvato dal Consiglio Superiore di fine gennaio, il denominatore comune è il progressivo abbandono della rete territoriale senza una reale consapevolezza dei danni che si produrranno a quei territori e, fra gli altri comparti, alla gestione della circolazione monetaria.

Già oggi, in molte realtà regionali la Banca è presente con una sola struttura nel capoluogo di Regione.
In quelle dove resisteranno più Filiali, ha deciso di rimodularle in vista - come evidente - di una prossima chiusura.

Cosa accadrà, in situazioni di emergenza, quando ogni Regione avrà una sola Filiale "ad ampia operatività" della Banca d'Italia? Sperando che ce ne sia almeno una per Regione, e che Filiali come Potenza, Campobasso, Aosta, ecc. non seguano la sorte scritta per le provinciali rimodulate!

In questi giorni, l’area napoletana dei Campi Flegrei è stata interessata da uno sciame sismico molto importante. Gli esperti hanno riferito che si attendono scosse telluriche future di magnitudo superiore.
Cosa accadrebbe se la Filiale di Napoli dovesse chiudere per una situazione di emergenza, come ad esempio avvenuto ieri a Potenza, che per una forte scossa di terremoto è stata costretta ad evacuare lo stabile? Come sarebbe gestito il flusso rilevantissimo di contante e tutti gli altri servizi della Banca d’Italia in un’intera regione, se non fosse più presente un'altra struttura in grado di sopperire alle attività della Sede regionale?
E questo vale anche per tutte le  Regioni. Basti pensare alle emergenze per le recenti alluvioni in Emilia Romagna, in Toscana e nelle Marche. Ricordiamo che domenica scorsa a Foggia c’è stata un’altra forte scossa di terremoto, per fortuna a Filiale chiusa.

Le situazioni di emergenza legate a fenomeni climatici estremi, oltre che a criticità endogene del nostro territorio sono sempre più evidenti, e avrebbero dovuto spingere un Vertice lungimirante a prevedere strutture con più ampia flessibilità operativa, laddove ancora esistenti, con organici adeguati e funzioni non caducate, in grado di intervenire nelle diverse attività in ogni caso di necessità.

Un progetto di sviluppo vero avrebbe previsto in ogni Regione, oltre alla sede regionale, almeno una Filiale in grado di operare in recovery su tutte le funzioni principali. Al contrario, il progetto sagacemente approvato dal Consiglio Superiore rimodula le poche rimaste in strutture dai compiti “virtuali”, preparandole ad una futura chiusura.
Tutto questo denota scarsa lungimiranza e una disattenta analisi sotto il profilo di Risk Management: tutto per lasciar spazio a una becera, e ridicola, logica di “cassa”.



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