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Prima il Personale. Dalle Filiali all'IPCA, dalle carriere all'IVASS, ai nuovi compiti della Banca (e dei colleghi)

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Prima il Personale. Dalle Filiali all'IPCA, dalle carriere all'IVASS, ai nuovi compiti della Banca (e dei colleghi)

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Pubblicato in negoziati · Lunedì 29 Lug 2024 · Tempo di lettura 3:45
Prima il personale
Dalle Filiali all'IPCA, dalle carriere all'IVASS,
ai nuovi compiti della Banca (e dei colleghi)
Quando l'Amministrazione agisce nel silenzio, non è un bel segnale

Saremmo non poco sorpresi se la Banca interrompesse il negoziato che sta trascinando alle calende greche (la riforma della carriera operativa), ne rimandasse un altro per il quale dal 7 giugno scorso sarebbero bastati cinque minuti di buona volontà (IPCA) e rimandasse pure il negoziato juke box, quello dell’efficienza aziendale che  - a comando del Vertice - un anno si calcola a inizio giugno, un anno  resta misteriosa fino a dicembre… saremmo non poco sorpresi, dicevamo,  se ora la Banca mettesse improvvisamente sul tavolo un negoziato di  altra natura, peraltro ingombrante come pochi altri: la rimodulazione della rete territoriale.

Saremmo sorpresi non perché la Banca non ci abbia abituato a questi “cambi di copione”,  in base al quale i negoziati più importanti per i colleghi vengono  sempre subordinati a quelli più importanti per il Vertice (“togliamo dal tavolo questo negoziato, così ci possiamo dedicare alla riforma degli inquadramenti” è la bugia più inflazionata della storia patria…).

Saremmo sorpresi perché la Banca si presenterebbe all’appuntamento senza le carte in regola. Ad esempio, nell’applicazione degli accordi passati, la tutela del personale è stata variamente interpretata (vedi il pendolarismo in anni Covid) e variamente disattesa, come per il telelavoro, per il quale i rinnovi sono sempre più complicati e soggetti a pressioni estranee alla normativa. Da ultimo, ci viene segnalato che la “possibilità di rinnovo per ulteriori bienni”, esplicitamente prevista dagli accordi negoziali, viene contrastata da gestori zelanti o improvvidamente imbeccati, che spingono i colleghi a chiedere solo rinnovi annuali, contravvenendo così alla disciplina normativa.

Saremmo pure sorpresi perché la Banca dovrebbe sempre pensare, prima di ogni altra cosa, a far bene i lavori che ha da fare, piuttosto che a tagliare in vista di (dubitabili) risparmi.
E’ notizia recente che un nuovo compito sta per essere assegnato alla Banca d’Italia nell’ambito della Vigilanza, relativo al c.d. mercato secondario dei crediti in sofferenza.
L’UE ha emanato nel  2021 una direttiva per armonizzare il mercato. Il governo, finalmente,  sta per emanare il decreto che modifica ed integra il TUB, istituendo  tra l’altro la figura del gestore dei crediti, sottoposto a una  vigilanza specifica, affidata alla Banca d’Italia.

Essendo un compito nuovo, che si aggiunge a quelli esistenti, ci attendiamo innanzitutto risorse aggiuntive, per far fronte alle decine di soggetti che chiederanno di iscriversi al nuovo albo tenuto dalla Banca d’Italia, e per conseguenza vigilate.
Questi nuovi compiti potranno impattare su diverse strutture: dalla Divisione Costituzioni, competente per l’ingresso di nuovi soggetti, al Servizio SIF  che già segue tutti i soggetti diversi dalle banche (SGR, Intermediari  finanziari 106, ecc.). Ma potrebbero utilmente impattare anche su strutture periferiche che, come per le finanziarie iscritte all’albo 106, potrebbero assolvere numerose funzioni qualificanti, compresa la vigilanza di tutela per i debitori ceduti.

Saremmo infine sorpresi perché, tra mille voci che girano, c'è anche quella dell'imminente ingresso dell’IVASS in Banca, con il relativo personale.
Questo evento avrebbe un impatto rilevantissimo sui compiti che possono essere efficacemente svolti a livello decentrato, ma soprattutto sul personale oggi in servizio in Banca, che - a differenza di altri - ha sistemi di avanzamento bloccati da anni, a ogni livello del personale.

Il punto, in sintesi, è questo: non è ammissibile che si giochi con i colleghi, ogni volta occupandosi di altro (e altri) e ogni volta facendo credere che 'dopo' si penserà a loro.
C’è bisogno di chiarezza e trasparenza, su tutto.
In un quadro trasparente, il SIBC ha dimostrato di essere attore indispensabile per la realizzazione di riforme innovative e utili a tutti. Ma di certo, il  Sindacato Indipendente contrasterà ogni tentativo della Banca di  evitare le vere priorità e ignorare per l'ennesima volta gli interessi  del personale della Banca d’Italia.


Sindacato Indipendente Banca Centrale
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