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Pubblicato in Fringe Benefit, tassazione · Venerdì 16 Giu 2023 ·  3:30
Pinocchio, la CSR e i fringe benefit

Non vorremmo sembrare il grillo parlante che rovina i sogni di Pinocchio, sostenendo che non esiste "l'albero degli zecchini d'oro": tanto più che faremmo arrabbiare Pinocchio e pure il gatto e la volpe, ma siccome in Italia tutti sono Pinocchio o Gatto o Volpe, tutti si guardano bene dal dire le cose come stanno.
Visto che però nessuno vi rispetta quel poco che basta a parlare il linguaggio della verità, ci prendiamo noi l’incarico di dirvi che la “proposta concreta” sui Fringe Benefit diffusa ieri da un’altra sigla sindacale deve essere frutto di un’allucinazione pesante.
A partire dall’idea che un giochetto come quello proposto (cedo i mutui a un terzo e il fisco non mi tassa più perché li ho venduti!!!) possa funzionare, e non mettere invece in difficoltà ancora più serie i soci della Cassa.
Senza volontà di “umiliazione”, ma con la volontà di rendere un servizio a tutti i Soci della Cassa, alcune considerazioni sparse.
Quella proposta non è una cartolarizzazione ma una banale cessione di crediti.
I crediti/mutui da cedere hanno rendimenti modesti (1% in media? 1,5% per eccezione? Ma anche 0,4%, come scrivono loro) rispetto ai prezzi di mercato attuali (4% tasso fisso per la prima casa) – Perché mai una banca commerciale che oggi può praticare comodamente tassi del 4% per la prima casa dovrebbe utilizzare provvista (per la quale  oggi  si
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pagano bei denari, anche il 3% sulle scadenze vincolate) per comprare mutui che rendono magari l’1% fisso? Questo taglia ogni altra discussione; cominciassero subito la ricerca delle banca X guidata da gonzi e ci facessero sapere quando l’hanno trovata!
La CSR sarebbe verosimilmente costretta a vendere in perdita, pur di vendere ed eludere i fringe: la banca X non è gonza) e su un portafoglio, diciamo di 500 milioni, sarebbe un tal bagno di sangue per il capitale della Cassa che il giorno dopo dovremmo portare i libri in tribunale (dettaglio trascurabile, come le percentuali di aderenti al sindacato in questione)
La proposta non considera tutti i costi amministrativi connessi alla gestione dei mutui (rinnovi ipotecari, cancellazione tempestiva di quelle che cessano, restrizioni ipotecarie, gestione delle assicurazioni incendio e scoppio, monitoraggio continuo e rivalutazione – costosa - delle garanzie immobiliari, valutazione periodica del merito creditizio dei soggetti finanziati and so on); incredibile come tanto ciarlare di educazione finanziaria non abbia portato il minimo benefit in certi ambienti;
Tasso di default basso dei mutui ceduti? Le banche acquistano di solito portafogli sani, quindi non farebbero quell’affare “speciale” prendendo il nostro. Sono le società specializzate a prendere i crediti ammalorati, i “non-performing loans”, per i quali occorrono competenze specializzate nella gestione. Il basso tasso di default – e il risparmio di capitale che ne consegue (invero assai modesto) – non coprirebbe certo il pesante differenziale negativo fra prezzi di mercato e rendimento dei mutui acquistati; e nemmeno coprirebbe i costi di gestione.
Non considera l’impatto delle nuove linee guida europee sui crediti: perché una banca dovrebbe prendere mutui (dei figli dei soci) la cui rimborsabilità è dimostrata solo in parte? Ci sarebbero impatti sul valore di bilancio degli stessi
Senza considerare, infine, che la furbata UIL potrebbe essere facilmente (o fatalmente?) tacciata di elusione fiscale (art. 10-bis L.212/00 - disciplina dell'abuso del diritto o elusione fiscale), essendo priva di sostanza economica e finalizzata alla sola elusione di regole fiscali cogenti.
Insomma: più che una proposta concreta, un’occasione concreta per sparare sciocchezze.
Cari colleghi: sui Fringe benefit, come sapete, dopo l’esito non soddisfacente del ricorso all’Agenzia delle Entrate, siamo impegnati sul duplice fronte del giudice amministrativo e di quello tributario.
E in generale, noi puntiamo a tutelarvi, mettendovi sempre a conoscenza di tutto. Altri puntano sul fatto che ne sappiate poco quanto loro.


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