Gestione Cookie

Per l''IVASS scioperano, per le filiali no

Sindacato Indipendente Banca Centrale
Vai ai contenuti

Per l''IVASS scioperano, per le filiali no

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in Filiali · Lunedì 24 Feb 2025 ·  4:30
Per l''IVASS scioperano, per le filiali no

Nessuno sciopera con leggerezza. Chi sciopera rinuncia a una parte dello stipendio. Chi indice uno sciopero si rende sgradito al Vertice (e vabbè), ai sindacati che lo fiancheggiano (idem), e quindi a Bechis & Dagospia (capito il livello?).
Se si sciopera, è perché ci sono ragioni gravi che non possono essere taciute, e scelte aziendali contro le quali è doverosa una protesta al massimo livello.

Tutti dobbiamo prendere atto che ci siano organizzazioni sindacali che non ritengono ragioni gravi la chiusura immediata di due Filiali, e quella preannunciata di un’altra decina per effetto di un piano organizzativo illogico. Al contrario, hanno esplicitamente apprezzato il c.d. “metodo nuovo” della Banca.
E’ però incredibile constatare che oggi, 24 febbraio, quegli stessi sindacati che non scioperano in Banca d’Italia, scioperano in IVASS (!) di fatto contro la Banca d’Italia che li dirige (!!) e contro Governo e Parlamento, solo per lo scorno di non essere ancora confluiti in Banca, per prendere gli stessi stipendi e gli stessi gradi dei dipendenti di Banca (oltre che per il contratto scaduto: ma qualcuno li informi che qui in Banca ne manca il rinnovo addirittura da 10 anni!): QUI la notizia, QUI il comunicato di uno dei sindacati promotori, QUI addirittura un'interrogazione parlamentare: mica mezze misure!

Impariamo questa massima: scioperare contro Governo e Parlamento fa curriculum, scioperare contro il Governatore e il Direttorio, in Banca, fa “periculum”.

Per questo qui si dedicano unicamente e alacremente a cercare di indorare la pillola, giocando sulla contrapposizione tra il personale delle Filiali, con il malcelato obiettivo di sabotare lo sciopero di chi ha la schiena dritta.

Contrapposizione tra il personale sul piano dei diritti: subdolamente, venerdì la CISL ha fatto intendere che un domani in Filiale la Banca potrebbe concedere i “12 giorni” in qualche Divisione Vigilanza (quelle che sopravvivono, ndr), ma solo se si “cambia paradigma”, ossia se ci si mostra accondiscendenti verso le scorribande organizzative del “nuovo” vertice. Si accenna a maglie larghe sul telelavoro, fintamente ignari delle pressioni che poi subiscono i colleghi per rinunciarvi alle prime scadenze. Si arriva a suggerire che decenni di gestione penalizzante delle Filiali e del personale non dipendano dalle scelte dell’Amministrazione e del Vertice (come sempre esenti da critiche, si noti), ma dal fantomatico “paradigma” che non prevedeva “coraggio, studio e attenzione”. Ah, saperlo prima!
Lo scalpo dei colleghi colpiti direttamente o indirettamente dal piano di sotto-sviluppo è già lì, servito da certi sindacati su un piatto d’argento: il Direttorio passi a prenderlo quando è comodo.

Contrapposizione tra il personale (tutto) sul piano generazionale: è evidente l’obiettivo di allargare il perimetro degli scivoli e tutelare la generazione ultrasessantenne. Benissimo. Ma gli altri? Gli altri colleghi della rete sarebbero i primi sacrificati (ma non gli unici), ma secondo la CISL potrebbero contare nientemeno che su “lo smantellamento delle differenze strutturali e ingiustificate tra rete e A.C.”.
Promessa che la Banca non avrà difficoltà a esaudire, visto che ha già cominciato a farlo a modo suo: smantellando direttamente la rete periferica. Un vero “cambio di paradigma”, non c’è che dire.

Tirando le somme: per alcuni sindacati, i dipendenti dell’IVASS vanno tutelati anche con una protesta forte. I dipendenti della Banca d’Italia no.
Per questi ultimi resta al massimo l’ascolto “psicoterapeutico” congiunto Banca-Sindacati. Roba che al confronto Freud e Jung sono dei dilettanti. Leggere per credere:

  • Ha iniziato la Banca, che lo scorso 20 gennaio, con un comunicato pubblicato nell’intranet, preannunciava l’avvio di “una fase di dialogo e ascolto con le persone interessate” (dal progetto di sotto-sviluppo territoriale, ndr).
  • A ruota, come sempre, la CISL annunciava l’avvio di una “… consultazione capillare dei colleghi e delle colleghe” peraltro sul perimetro circoscritto delle “Misure attuative del progetto (evidentemente già condiviso, ndr) della Banca”.
  • La CGIL arrivava dopo, come spesso avviene, ma per darsi un tono ci titolava lo stesso volantino “…una fase di ascolto per tutelare i lavoratori”.
  • Poi il CIDA che come la CISL parla sempre e solo di “misure attuative”, e nel solco della Banca  riflette zuccherosa sulla “centrale importanza" di "ascolto e attenzione riservate alle aspettative dei colleghi”.

Davanti a questi “ascoltatori” senza pudore, che prima ti sacrificano e poi ti “ascoltano”, la risposta migliore da parte dei colleghi è il silenzio (ricordiamo anche una seconda massima: "Silenzio, il nemico ti ascolta")
Ma sia un silenzio attivo. Quello dello sciopero, quello della compattezza che non cade nel tranello delle contrapposizioni, quello della partecipazione all’assemblea di domani pomeriggio per tutte le Filiali indetta da FALBI e SIBC, quello della partecipazione sindacale.

Facciamo che sia un silenzio fragorosissimo.
Vediamo se lo ascolteranno.
Domani, martedì 25 febbraio, assemblea per tutto il personale delle Filiali


Sindacato Indipendente Banca Centrale
siamo in Via Panisperna, 32 - 00184 Roma

telefono 0647923071

mail - segreteria@sibc.it
PEC - segreteria.sibc@actaliscertymail.it
Torna ai contenuti