Logo o immagine
Questo sito utilizza i cookie necessari e cookie di performance per migliorare la tua esperienza di navigazione. Non raccogliamo tramite i cookie nessun dato personale o di tracciabilità. Puoi rifiutare l'uso dei cookie di performance cliccando "Rifiuta". Se accetti condividi la nostra privacy policy, che rispetta il GDPR.

Leggi la nostra Privacy Policy
Vai ai contenuti

La newsletter aziendale, Orwell e la verità deformata

Sindacato Indipendente Banca Centrale
Salta menù

La newsletter aziendale, Orwell e la verità deformata

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in riflessioni · Lunedì 03 Feb 2025 · Tempo di lettura 2:45
La newsletter aziendale, Orwell e la verità deformata

Per chi non l’avesse letto, in “1984” Orwell descrive uno degli strumenti fondamentali di controllo della popolazione da parte di un  potere pervasivo: la neolingua. Senza voler alludere a situazioni tanto estreme, tutti sanno che la comunicazione può controllare il modo in cui le persone percepiscono la realtà, a volte con il fine di rendere inconcepibile il dissenso.

Questo ci è venuto in mente leggendo venerdì scorso la newsletter aziendale, che nel dare notizia della firma sull’adeguamento degli stipendi all’IPCA, butta lì che come di consueto, contestualmente è stato firmato l’accordo sull’efficienza aziendale.

Perché ci è venuto in mente Orwell? Primo, perché non è vero che “di consueto” questi accordi siano firmati contestualmente. Secondo, perché quando questo è capitato, è stato per coincidenza temporale, e non per effetto di un sostanziale “ricatto negoziale come quello inscenato per mesi dall’Amministrazione.

Per merito del tavolo di maggioranza, questa forma di condizionamento non ha raggiunto lo scopo, tanto che la Delegazione aziendale ha dovuto accettare un condizionamento uguale e contrario, impegnando il Vertice al riconoscimento immediato, nella busta paga di luglio, dell’IPCA che sarà stabilita a giugno dall’Istat e del conguaglio triennale IPCA che pure deriverà dai dati diffusi a giugno da Istat.

Perché scrivere una frase del genere, quindi?

Per raccontare a se stessi, consolatoriamente, di aver raggiunto l’obiettivo? O più probabilmente, in modalità orwelliana, per creare una narrativa che in futuro (ma non nel 2025) legittimi nuovi do ut des? O per condizionare il pensiero delle persone e far passare il sacrosanto “stop” sindacale al ricatto come la bizzarria di “un sindacato che non fa bene il suo lavoro (cit. un esponente della Delegazione aziendale, frustrato dalla disobbedienza del SIBC ai ripetuti inviti a rifilarvi fregature).

Quale che sia il motivo, ci preme mettere a verbale che la realtà dei fatti è, “come di consueto”, diversa da quella che l’Amministrazione racconta.

Non è un caso che - a dispetto del profluvio di “iniziative di comunicazione interna” che la Banca promette a destra e a manca, ogni volta che la combina grossa ma vuol mettere la maschera buona - la newsletter del venerdì, elemento chiave della comunicazione interna, sia stata sottratta alla competenza del Servizio Comunicazione.

Più prudentemente, la newsletter è infatti passata sotto la gestione del Servizio Sviluppo del Personale, dove magari saranno un po’ meno abili nella comunicazione ma sicuramente hanno una più spiccata inclinazione ad assorbire il Verbo (la neolingua) che promana dall’Alto.

Anche questa piccola storia racconta tanto di quel che sta diventando la Banca, l’Istituzione per decenni punto di riferimento per l’intera comunità nazionale, dove ora la fedeltà prevale sulla competenza (e sulla verità).
Torneremo a ragionare su questo, molto presto!



Sindacato Indipendente Banca Centrale
siamo in Via Panisperna, 32 - 00184 Roma

telefono 0647923071

mail - segreteria@sibc.it
PEC - segreteria.sibc@actaliscertymail.it
Torna ai contenuti