Intelligenze non artificiali. Quanto spende la banca per risparmiare 1,20 €
Pubblicato in varie · Martedì 06 Feb 2024 · 2:30
Intelligenze non artificiali
Quanto spende la Banca per risparmiare 1,20€ ?
Abbiamo scritto più volte sugli impegni, assunti dalla Banca, volti a finanziare lo Stato - esplicitati sotto il Governatore Visco anche nel Piano strategico 2023-25 - e per conseguenza a ridurre gli investimenti e la spesa dell’Istituto, entrambi necessari a mantenere adeguata la Banca d'Italia ai molteplici e complessi compiti che le sono affidati.
Infatti, rileviamo che la sistematica riduzione dei vari budget assegnati sta comportando di fatto il contenimento o la riduzione delle attività svolte, e sta anche intaccando molti diritti acquisiti nel tempo dal Personale.
Pensiamo alla riduzione delle missioni o delle prestazioni eccedentarie l’orario di lavoro, che se non fatte non danno luogo a controprestazioni, ma che, se fatte forzatamente da remoto, determinano output di ugual valore, pur non comportando alcun onere per l’Istituto.
Ma ci riferiamo anche a tutte quelle iniziative di Capi e Capetti, spesso maldestramente avallati dal Servizio PCO, volte a ridurre compensi e rimborsi spettanti su prestazioni formalmente rese.
E così vengono “disposte” missioni con annessa imposizione del "rimborso a pié di lista", che invece rientra nella facoltà di scelta del dipendente, talvolta con amorevoli “suggerimenti” di non chiederlo nemmeno, il deprecato rimborso.
In altri casi, attraverso mirabili ricostruzioni certosine, che richiedono accertamenti accurati e indagini sui diversi percorsi autostradali non suggeriti nei siti di riferimento, l’Amministrazione ottiene il formidabile risultato di contestare il rimborso di pochi centesimi. Pensate, colleghi ingiustamente critici della conduzione dell’Istituto, a un recente caso che ha consentito alla Banca di risparmiare ben un euro e venti centesimi (1,20 €) sul pedaggio autostradale alternativo alla tratta diretta, richiedendo uno sforzo immane alla Direzione e al Servizio PCO per affermare un nuovo principio interpretativo contrastante la vigente normativa applicativa del Regolamento del Personale.
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi intrepidi risparmiatori - ma anche a chi scrive le norme e a chi dovrebbe controllarne l'applicazione, che si tengono ben lontani dall’intervenire - che tali atteggiamenti, oltre ad applicare in maniera distorsiva istruzioni applicative del semplice principio che “vanno rimborsate tutte le spese sostenute dal dipendente riconducibili all’espletamento dell’incarico nei limiti di quanto la Banca avrebbe sostenuto nel tragitto diretto”, comportano clamorose inefficienze, lungaggini, disaffezione e perdita di fiducia nei confronti di chi gestisce l’Istituto.
Ci permettiamo un suggerimento all’Alta dirigenza della Banca: pensate quanto maggiori sarebbero i risparmi conseguiti, se solo si rinunciasse a finanziare e incentivare il plus orario impiegato da questi zelanti “revisori”, attivi notte e giorno per tagliare centesimi ai compensi e rimborsi spettanti ai colleghi (quelli sui quali si può imperversare senza rischi, s'intende).