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Filiali - Sordità e doppiezza organizzativa: la Banca ignora la BCE e fa la guerra al contante

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Filiali - Sordità e doppiezza organizzativa: la Banca ignora la BCE e fa la guerra al contante

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Pubblicato in Filiali · Venerdì 07 Mar 2025 ·  3:45
Filiali
Sordità e doppiezza organizzativa:
la Banca ignora la BCE e fa la guerra al  contante

Taluni Sindacati, insieme alla Banca, hanno contestato al SIBC (e alla FALBI) di non avere legittimità a chiedere modifiche organizzative da una istituzione pubblica come la Banca d'Italia. Curiosamente, quei sindacati non ricordano che, in occasione della prima fase di tagli alla rete periferica ispirata a esigenze di razionalizzazione (la Banca, allora, era guidata da Mario Draghi), si avviò un aspro ma serrato confronto tra le parti che portò ad un significativo "riorientamento" del progetto iniziale.

Le Organizzazioni Sindacali hanno la funzione primaria di tutelare i lavoratori, ma non solo. Rappresentano anche un canale affidabile attraverso il quale chi ha la responsabilità di guidare l’Istituto nelle sue fondamentali funzioni pubbliche può trarre qualificati contributi al miglioramento funzionale e organizzativo dei propri progetti.
Speravamo che la partecipazione al SEBC avrebbe permeato anche la nostra classe dirigente alla cultura del confronto, dell'ascolto attivo e della trasparenza degli atti, ma sembra si sia rimasti ancorati livelli puramente formali e retorici.

Il percorso di progressivo smantellamento delle funzioni e dei compiti, a partire dalle strutture periferiche, risponde all’obiettivo di snaturare la Banca centrale italiana a favore di attività ancillari o di servizio alla Bce nel campo della vigilanza bancaria, delle statistiche, dell’analisi economica e delle infrastrutture del sistema dei pagamenti.
Se le funzioni e i compiti (e la necessaria organizzazione) della Banca non fossero anche di pertinenza dei Sindacati, allora ci si potrebbe chiedere sulla base di quale sacra investitura siano di pertinenza esclusiva di soggetti che, avendo in gestione pro-tempore l’Istituto, assumono decisioni che ne mortificano l’articolazione, andando in senso opposto agli orientamenti prevalenti in BCE e in altre BCN che perseguono obiettivi di ben diversa natura.

Un esempio eclatante: la BCE adotta la “cash strategy 2030” che ribadisce la neutralità rispetto all’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento, compreso il contante, di cui garantisce la disponibilità, l'accesso e l’accettazione.
Invece, la Banca d’Italia continua la guerra non dichiarata al contante anche attraverso la rarefazione dei punti di accesso al contante offerti sia all’utenza privata che a quella istituzionale. L’ha fatto togliendo il servizio (Livorno, Venezia), lasciando apparecchiature obsolete che obbligano gli operatori altrove (Aosta), con la moral suasion (ma siamo sicuri che funzioni??) e ora con l'ennesimo taglio alle Filiali (Brescia e Livorno) e ai compiti (Filiali private del trattamento del contante con operatori professionali, votate all'eutanasia: Aosta, Trento, L’Aquila, Campobasso e Potenza).
Allo stesso modo, si allontana dai cittadini e dalle comunità locali privando della vigilanza realtà fondamentali (Palermo, Bari, Trento, Genova, Ancona, Cagliari, Catanzaro, Trieste, L'Aquila, Perugia, Aosta, Campobasso, Potenza, Verona, Forlì, Salerno e Catana) e lo stesso dicasi per la funzione AML, tanto in Italia mica serve (via l’AML a Trento, Genova, Ancona, Cagliari, Trieste, L'Aquila, Perugia, Aosta, Campobasso, Potenza, Verona, Forlì, Salerno e Catana).

Vale la pena di segnalare che nel workshop di ottobre con i Capi GSP e loro Sostituti, il temerario Servizio Gestione Circolazione Monetaria, tenuto fuori dal progetto dei tagli alle strutture, ha candidamente prospettato 3 possibili scenari futuri dell’assetto organizzativo della funzione:
  • tutto immutato (scenario subito archiviato dalla presentazione del progetto);
  • tutto esternalizzato (produzione banconote, distribuzione, ritiro e trattamento delle banconote, loro custodia e ricircolo) tranne le scorte strategiche;
  • limitare a 3 soli poli distribuzione e ritiro: 1 al nord; 1 al centro; 1 al sud (si accettano scommesse).

Tanto per chiarire anche alle anime belle quanto la Banca stessa crede alla durata della struttura che ci sta propinando ora.

Ci spiace per coloro che vogliono trattare solo e subito le misure di accompagnamento, ma va evidenziata la ferma contrarietà a questa involuzione, soprattutto in un contesto dove “Fare previsioni precise su ciò che accadrà nei prossimi anni è impossibile” (Chiara Scotti, Vicedirettrice Generale della Banca d’Italia, Congresso ASSIOM FOREX, febbraio 2025) e Bankitalia persevera con un progetto di dismissioni vecchio del secolo scorso, e che punta non solo a chiudere Brescia e Livorno, ma ad archiviare l’esistenza della Banca sul territorio.


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