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Filiali - I demolitori si portano avanti col lavoro

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Filiali - I demolitori si portano avanti col lavoro

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Pubblicato in Filiali · Venerdì 08 Nov 2024 · Tempo di lettura 4:00
Filiali - I demolitori si portano avanti col lavoro

C’era una volta…
...in un tempo  lontano, un'Istituzione che svolgeva funzioni importanti, era d’esempio  per l’intera Nazione, era da tutti riconosciuta al servizio della  collettività. I suoi dipendenti erano testimonianza di senso del dovere e  spirito di servizio, e ad essi l’Istituzione assicurava il proprio rispetto e  quello dell’intera comunità, che ne apprezzava la serietà e l’ottimo  lavoro svolto. Nei momenti di difficoltà del Paese, sapeva sobbarcarsi  l’impegno di trainare i diversi interlocutori verso traguardi ambiziosi.  Aveva un metodo vincente, si analizzavano i problemi,  le criticità, i vincoli, le opportunità, si individuavano soluzioni  nell’esclusivo interesse della comunità. Era il metodo della Banca  d’Italia, la banca centrale italiana. Faceva scuola.
Poi le cose  cambiarono, progressivamente. Per tante ragioni, alcune buone, altre  molto meno buone. Quello che era un punto d’arrivo di altissimo  prestigio, poi diventò un trampolino di lancio per  altre carriere, probabilmente più attrattive. Quello che era un metodo  efficacissimo lasciò il posto a decisioni prese non si sa dove, né da  chi, né per quale interesse.
Si iniziò col demolire un pezzo di banca. Poi - verso la metà del decennio scorso - venne introdotta una riforma che tacitò il dissenso col favore di chi ambiva a un po' di denari in più,  sia pur a prezzo della dignità. Intanto, in nome della specializzazione  funzionale, si demoliva un altro pezzo di rete territoriale.
Ora siamo talmente vicini a un’ulteriore smantellamento delle Filiali -  di cui il progetto presentato è un modesto antipasto - che già si portano avanti col lavoro, con la solita opacità, nonostante debba ancora svolgersi un incontro tra tutte le Organizzazione sindacali della Banca e il Governatore al riguardo, e nonostante il Consiglio Superiore  non abbia ancora esaminato il progetto, né tantomeno le osservazioni  sindacali che ne contestano alla radice presupposti e soluzioni  adottate.  
Trasmettiamo la lettera inviata al Segretario Generale.

Al Segretario Generale della Banca d’Italia

Per  discutere il progetto denominato “Sviluppo delle funzioni e adeguamento  degli assetti della rete territoriale”, recentemente presentato alle  OO.SS., è in calendario, tra due settimane, un incontro tra tutte le  Organizzazioni sindacali e il Governatore della Banca d’Italia.
Riguardo al medesimo progetto, il Consiglio Superiore non è stato ancora  chiamato a esaminarne e valutarne i contenuti, e tantomeno le  osservazioni sindacali che ne contestano alla radice presupposti e  soluzioni adottate, osservazioni che evidenziano i danni per l'Istituto, per il personale e per l'intera comunità nazionale.  
Il rispetto per il Personale dell’Istituto e per le Organizzazioni  sindacali che lo rappresentano imporrebbe comportamenti gestionali  conseguenti, massima trasparenza e pari opportunità, anche informativa.
Al contrario, registriamo insopportabili fughe in avanti da parte delle diverse funzioni dell’A.C. e di alcune Direzioni di Filiale interessate.
In particolare, apprendiamo da fonti esterne che sarebbero state già determinate le date di dismissione delle Filiali di Livorno (1° giugno 2025) e di Brescia (1° settembre 2025), e già assunte iniziative conseguenti, con tempi non compatibili  con una ordinata riprogrammazione delle scelte di vita familiare e  professionale dei colleghi coinvolti oltre che - a nostro avviso - con  una efficiente gestione temporale nel complesso passaggio di compiti e  attività svolte.

Apprendiamo inoltre che le Direzioni di Firenze e di Livorno sarebbero già attivamente impegnate in un’opera opaca di reclutamento selettivo,  mirato a coprire posizioni libere presso la stessa Filiale regionale,  nella totale assenza di regole negoziate, trasparenti e rese accessibili  a tutti i colleghi coinvolti.

Una serie di determinazioni unilaterali che mirano a svilire ulteriormente il senso di un qualsiasi confronto negoziale,  che in linea di principio dovrebbe invece offrire al Personale  interessato trasparenti e pari opportunità in termini di ricollocazione  professionale.
Per quanto sopra, si chiede l’immediato abbandono di ogni iniziativa  organizzativa tesa ad applicare un “progetto” di ritiro dal territorio  non ancora ufficialmente approvato dal Consiglio Superiore e  radicalmente contestato dalla generalità delle Organizzazioni sindacali,  e si diffida codesto Istituto dal proseguire ogni  attività gestionale impropriamente svolta e tesa ad anticipare fasi che  prevedono il preventivo coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali  dell’Istituto.
Il Sindacato Indipendente tutelerà gli interessi del Personale rappresentato in ogni sede sia necessario.

Roma, 7 novembre 2024                      La Segreteria Nazionale


Sindacato Indipendente Banca Centrale
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