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Efficientamento a colpi di doppie copie

Sindacato Indipendente Banca Centrale
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Efficientamento a colpi di doppie copie

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Pubblicato in organizzazione amministrativa · Lunedì 07 Apr 2025 · Tempo di lettura 3:15
Efficientamento a colpi di doppie copie

Noi abbiamo ancora ben impresse in mente le parole del Governatore della Banca d’Italia quando, nell’unico incontro tenuto davanti a tutti i sindacati, proclamò che una priorità gestionale della Banca è la lotta all’auto-amministrazione, fonte di inefficienza.

A un anno e mezzo dal suo insediamento, il Governatore dovrebbe cominciare a porsi qualche domanda su quanto il suo verbo sia recepito all’interno della Banca e delle strutture a lui più care.


Vede, dottor Panetta: sul fatto che la Banca risparmi su spese inutili, siamo tutti d’accordo.
Non risultano però iniziative in questo senso, anzi: basti pensare alle costose iniziative di cablaggio in corso presso Filiali che - stando ai programmi - dovrebbero chiudere nel giro di pochissimi mesi.

Non siamo d’accordo invece con il Piano strategico (peraltro formulato prima del suo arrivo), quando teorizza che il principio di economicità dell'azione amministrativa (che è sacrosanto, niente sprechi) viene eletto a FINE ULTIMO dell'attività amministrativa o come minimo a OBIETTIVO equiparato alle finalità istituzionali della Banca (tutela del risparmio, stabilità del sistema e degli intermediari, gestione dei pagamenti e così via).

Ma facciamo finta di essere nel campo della differenza di opinioni.

La Banca da Lei governata sta facendo l'esatto contrario al ridurre l’auto-amministrazione: ha consacrato e dato preminenza assoluta al mostro distopico della burocrazia auto-organizzativa che pretende di governare tutto.
Legga il documento inviato via mail, riguardante la procedura Primis di gestione delle spese.

Nell’ottica di un efficientamento della fase di consegna e archiviazione delle ricevute originali di spesa, e per evitare eventuali disguidi, vi preghiamo d’ora in avanti di:
  - consegnare le ricevute di spesa, complete in ogni loro parte e in regola con la normativa fiscale vigente, esclusivamente nelle mani di un addetto, avendo cura di riporle in una busta con apposto nominativo e numero di nota spese;

  - allegare, in doppia copia, una fotocopia, leggibile e siglata, possibilmente su unico foglio o comunque sul minor numero possibile di facciate, di tutte le ricevute consegnate. Un addetto verificherà in vostra presenza la corrispondenza con il contenuto della busta e vi restituirà una copia siglata e datata”.

In che direzione vada una simile comunicazione ce lo dica lei. La doppia copia, le pagine siglate, le buste punzonate, il rilascio di ricevute, l’addetto che - previo appuntamento - verifica in presenza e fa la spunta, davanti al volto imperlato di sudore del collega… Insomma, la meglio burocrazia ottocentesca. A quando la richiesta di testimoni? O l’intervento di un notaio? O i timbri con la ceralacca?

Che dire poi della ridicola ipocrisia ecologica (“il minor numero possibile di facciate”) quando la soluzione ideale sarebbe accettare le scansioni?
Che dire di un simile baraccone di procedura, quando ci sono colleghi che attendono la liquidazione di spese di missione per mesi e anche per un anno, mentre la Banca si concentra a inventare regole da manicomio per segreterie già ingolfate?
Che dire di arzigogoli sempre più complessi che sembrano rivolti - più che al corretto svolgimento dell’attività - a ostacolare il rimborso di spese sostenute nell’interesse della Banca?
Che pensare del clima di perpetuo sospetto? O dei veri e propri processi alle intenzioni a fronte di un treno spostato o della richiesta di un albergo non convenzionato?

Un fallimento culturale, salvo ammettere che il modello di riferimento è “1984” di Orwell. Al motto “La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”, il “2025” della Banca d’Italia ha ora aggiunto “l’obbligo di presenza evita disguidi, la moltiplicazione delle doppie copie genera efficientamento”.


Sindacato Indipendente Banca Centrale
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