Logo o immagine
Questo sito utilizza i cookie necessari e cookie di performance per migliorare la tua esperienza di navigazione. Non raccogliamo tramite i cookie nessun dato personale o di tracciabilità. Puoi rifiutare l'uso dei cookie di performance cliccando "Rifiuta". Se accetti condividi la nostra privacy policy, che rispetta il GDPR.

Leggi la nostra Privacy Policy
Vai ai contenuti

Comitato Direttivo Nazionale del SIBC - Documento Finale

Sindacato Indipendente Banca Centrale
Salta menù

Comitato Direttivo Nazionale del SIBC - Documento Finale

sibc_raccolta comunicazioni
Pubblicato in attività interna - direttivo · Lunedì 31 Mar 2025 · Tempo di lettura 8:00
Comitato Direttivo Nazionale del SIBC
Documento Finale

   1. In premessa...    
Il Comitato Direttivo Nazionale SIBC, riunito a Roma il 27 e 28 marzo, ha affrontato temi di stretta attualità per tutto il personale: dal rinnovo della polizza sanitaria al riassetto delle Filiali, ma anche del livello deficitario della piattaforma welfare e della ventilata integrazione dell’IVASS in Banca d’Italia.

E’ stato approvato il bilancio consuntivo, che evidenzia la netta prevalenza, rispetto alle spese di funzionamento, dei costi sostenuti direttamente in favore degli iscritti: dalle erogazioni a fine anno e nel corso dello stesso, alle polizze assicurative gratuite per gli iscritti, dall’organizzazione di corsi di eccellenza nella formazione per i concorsi, alle spese per le consulenze legali.

   2. POLIZZA SANITARIA    
E’ stata ribadita l’importanza assoluta della copertura assicurativa delle spese sanitarie del personale e dei nuclei familiari e approvata la linea del primo tavolo SIBC e FALBI. Nello stigmatizzare decenni di continui tagli pubblici alle spese sanitarie, che hanno condotto all’esplosione della domanda verso il settore privato, e dei relativi costi, il Direttivo Nazionale ha giudicato inaccettabile la proposta della Banca di ridurre il proprio intervento di contribuzione dal 94% al 90% del costo della polizza.

Al contrario, va sollecitata la Banca a non accettare supinamente le indicazioni del fantomatico "broker" e a definire condizioni contrattuali migliori, e più coerenti con i precedenti accordi negoziali, di fatto disattesi non solo per quanto concerne il diritto di proroga del contratto, rivelatosi un’arma spuntata, ma anche in merito all’estensione e alla capillarità della rete convenzionata (non così per le spese dentistiche, né in linea generale in molte realtà periferiche).

   3. RIASSETTO DELLE FILIALI    
Il Direttivo ha espresso la massima condivisione per le azioni intraprese dalla Segreteria Nazionale per contrastare il progetto di sotto-sviluppo della Rete Territoriale, e una grande soddisfazione per la larga partecipazione allo sciopero del 28 febbraio, indetto dal SIBC insieme alla FALBI.  Il sostegno forte del 61% dei colleghi delle realtà toccate dal Piano di riorganizzazione rappresenta un mandato chiaro a contrastare il progetto della Banca al fine di ottenerne modifiche nel rispetto delle tante colleghe e dei tanti colleghi che con la loro abnegazione fanno funzionare la Rete Territoriale, nonostante le difficoltà poste dall’Amministrazione.

A differenza di quanto sostenuto dal Vertice aziendale, non esiste nel quadro europeo alcun “trend”, né esistono altre realtà nazionali, come la Banca d’Italia, che ogni 5 anni mettono in campo un nuovo piano organizzativo di chiusure e rimodulazioni che preparano ulteriori chiusure future.
L’unicum della Banca d’Italia non trova quindi alcuna giustificazione: non nel supposto cambiamento del quadro operativo e normativo internazionale; non nella modifica dei sistemi dei pagamenti e della circolazione; non nel ruolo della BCE anche in tema di vigilanza. Semmai, nella dichiarata volontà di finanziare lo Stato italiano a scapito dell’efficacia dell’esercizio delle funzioni istituzionali assegnate.

Questo modo di procedere è testimone di una Banca che non solo manca del dovuto rispetto per la vita professionale dei colleghi, oltre che per quella privata, ma soprattutto è priva di una visione strategica futura e di un disegno organico in grado di delineare un quadro evolutivo solido e affidabile.
La mancanza di sanzioni agli autori di progetti di riorganizzazione falliti, e come quello attuale elaborati senza un reale confronto con i diversi stakeholder, compresi il management interessato e le organizzazioni sindacali, è a sua volta prova di una Banca dove a certi livelli non si risponde delle proprie scelte, e ci si sottrae al dovere di accountability.

Il SIBC non intende sottrarsi al dovere di rappresentare gli interessi dei lavoratori al tavolo negoziale. Ma un simile confronto può però avvenire solamente se entrambe le parti pongono al centro il rispetto per la dignità professionale e umana di tutti i colleghi interessati.

In quest’ottica, il Direttivo Nazionale rileva quanto sia stata provvidenziale l’opposizione della Segreteria Nazionale del SIBC al progetto di riforma della carriera operativa, che alla luce del piano di riassetto successivamente presentato si dimostra ideata per gestire il personale riorganizzato con la massima discrezionalità mansionistica e funzionale, senza alcun rispetto per competenze ed expertise maturati.

Il Comitato Direttivo ha dato mandato alla Segreteria Nazionale di continuare a tenere alto il livello della battaglia di idee e valori del SIBC a tutela del Personale rappresentato, e in particolare a:

  • proseguire nelle azioni di lotta, anche con forme nuove in grado di catturare l’attenzione dei mass media, per indurre la Banca a riconsiderare le scelte organizzative del progetto di sotto-sviluppo della Rete Territoriale;
  • portare avanti essenziali proposte di civiltà, intervenendo su aspetti di natura organizzativa che impattano sul “dove” e sul “come” i colleghi debbano fornire la prestazione lavorativa, quali:

  • prevedere per le Filiali in chiusura di Brescia e Livorno l’attuazione degli interventi alla fine del primo semestre 2026 e contestualmente la costituzione di sub strutture locali (UST/Divisioni delocalizzate), anche temporanee, per assicurare alcune attività in presenza sul territorio e così gestire tutte le situazioni di complessità delle colleghe e dei colleghi impossibilitati ad affrontare le conseguenze della chiusura;
  • conferma delle Divisioni Segreteria nelle realtà dove il progetto ne prevede la soppressione (STC, Filiali Regionali e Filiali Provinciali), o in alternativa prevedere Nuclei segretariali in staff alla Direzione locale e dipendenti dalla Divisione Segreteria regionale;
  • prevedere la facoltà, almeno per un arco temporale triennale, in alternativa al trasferimento, di svolgere in collaborazione compiti di vigilanza, tutela, educazione finanziaria, analisi e ricerca economica nonché di collaborare con la Filiale regionale e con i Servizi dell’AC, creando una sorta di “borsino” delle collaborazioni, per matchare la domanda e l’offerta interna di tali attività;
  • rinforzare l’organico delle Filiali, e in particolare delle Divisioni GSP ormai al collasso;
  • introdurre forme adeguate e certe di lavoro da remoto anche per le Divisioni GSP, con una diversa articolazione su base pomeridiana, con carichi di lavoro coerenti.

  • ottenere, successivamente, misure di accompagnamento al progetto di dismissione di compiti e strutture della rete, idonee a salvaguardare le diversificate esigenze del personale delle Filiali, a cominciare dalla rinuncia da parte della Banca all’esclusione del telelavoro in alternativa al “delocalizzato-spinto-discrezionale”.

Le condizioni preliminari proposte non richiedono la drastica modifica del progetto approvato dal Consiglio Superiore, ma servono a dare certezze ai colleghi, rispetto delle professionalità e cura della loro vita privata, nonché a dare garanzie di sostenibilità per il futuro della Rete Territoriale.

Solo insieme a Organizzazioni sindacali per le quali ha valore prioritario l’interesse del personale, piuttosto che l’obbedienza ai diktat delle Confederazioni esterne o di poteri interni, sarà possibile ottenere risultati validi.

   4. WELFARE AZIENDALE    
A un mese dal “question time” sul welfare aziendale, che era servito a stilare un lungo elenco di aspetti problematici, malfunzionamenti e criticità interpretative della norma fiscale da parte di Edenred, la situazione non appare migliorata e, anzi, si moltiplicano le segnalazioni relative all’impossibilità di accedere al portale, a interpretazioni restrittive della normativa fiscale in relazione a rimborsi e voucher, nonché alla gestione dei convenzionamenti, largamente peggiorativa rispetto al precedente gestore con il rifiuto di molte strutture a convenzionarsi con Edenred.

L’Amministrazione andrà quindi impegnata a dare risposte concrete, non ulteriormente dilatorie rispetto a una situazione che - a mesi di distanza dall’avvio del nuovo contratto - risulta un passo indietro di notevole portata rispetto alla precedente gestione, fatto inquietante a fronte di accordi negoziali, tra Banca e Sindacati, nettamente migliorativi rispetto al contratto precedente.

   5. INTEGRAZIONE IVASS    
Il Direttivo Nazionale del Sindacato Indipendente non ravvisa alcuna logica nelle reiterate pressioni miranti all’integrazione dell’IVASS all’interno della Banca d’Italia, ignorando istanze assai più razionali di riassetto delle diverse Authority di cui IVASS fa parte, ed escludendo sinergie più evidenti sul piano funzionale con Consob e Antitrust.

In ogni caso, il Sindacato Indipendente ritiene che - prima di qualsivoglia integrazione - vadano individuate misure certe di tutela, oltre che dei dipendenti IVASS, del Personale della Banca d’Italia, che si troverebbe in massima parte scavalcato da personale esterno assunto e avanzato a gradi estremamente elevati con criteri difformi da quelli applicati in Banca d’Italia.

Il Direttivo Nazionale ritiene del tutto prematuro e inappropriato che si estendano al Personale IVASS trattamenti e condizioni della CSR riservati al Personale dipendente della Banca e socio della Cassa.
Previsione, peraltro, estranea al programma elettorale della lista vincitrice delle elezioni per la CSR.

   6. In conclusione...    
Il Comitato Direttivo Nazionale, nel salutare con favore e gratitudine il nuovo traguardo storico degli 800 iscritti, ha programmato il nuovo Congresso nazionale del SIBC per il secondo semestre del 2026.

Un congresso per un sindacato sempre più aperto alle forze nuove, alle intelligenze non conformiste, al pensiero originale, alle donne, ai giovani, a chiunque non si senta pienamente rappresentato nell’atmosfera opprimente di una Banca dal pensiero unico.
A queste forze, ci rivolgiamo già oggi per dare il proprio contributo nella costruzione del futuro di tutti!


Sindacato Indipendente Banca Centrale
siamo in Via Panisperna, 32 - 00184 Roma

telefono 0647923071

mail - segreteria@sibc.it
PEC - segreteria.sibc@actaliscertymail.it
Torna ai contenuti