"uno per tutti, tutti per uno", o...tutti contro tutti?
Pubblicato in carriera _operativa · Lunedì 20 Mag 2024 · 3:00
Riforma Area Operativa
“Uno per tutti, tutti per uno”, o...tutti contro tutti?
Si fa presto a dire “entro l’estate”. L’obiettivo dichiarato dalla Delegazione aziendale di concludere un accordo quadro per la riforma dell’Area Operativa entro l’estate rischia di infrangersi su un ostacolo imprevisto e insormontabile: la Delegazione aziendale stessa, che convocando incontri molto diradati rende materialmente impossibile che in tempi rapidi si possa svolgere un confronto approfondito per saggiare le disponibilità delle parti.
Un altro aspetto problematico del tempo che passa è che se non emergono significative prospettive migliorative per i colleghi, si alimentano solo sentimenti negativi. Spieghiamo perché.
Lo abbiamo detto dal primo giorno alla Delegazione aziendale: se davvero si vuol fare una riforma delle carriere, deve emergere presto e in modo chiaro il vantaggio per i colleghi (se c'è).
In mancanza, sorgono non soltanto i legittimi timori che si stia riproponendo la stessa minestra di un anno fa, solo riverniciata con maggiore sagacia.
Sorgono sentimenti di rivalsa (comprensibili) verso la Banca che per decenni ha schiacciato migliaia di colleghi a livelli di inquadramento incongrui rispetto alle competenze richieste, a quelle dimostrate, a quelle maturate.
Ma sorgono anche sentimenti di rivalsa tra colleghi, tra categorie, tra generazioni, tra gradi.
Questo è un macigno non superabile.
Francamente, sarebbe preoccupante se una categoria particolarmente vessata come quella operativa in Banca non reagisse con un sentimento unitario e forte, una capacità solidale di partecipare tutti insieme a una battaglia comune, ma semmai prediligesse l'eterno confronto “noi… e loro invece…” applicabile in un gioco di specchi tra giovani, meno giovani e scivolandi, tra Coadiutori e “gli altri”, tra Vice Assistenti e “gli altri”, tra Assistenti Superiori e Primi Assistenti e “gli altri”.
Senza tenere conto, spesso, che nessuno può disporre a proprio piacimento di gradi e composizione dell'Area Manageriale. In particolare, esistono anche gli Esperti, in un modo o nell’altro tirati in ballo dalle proposte essendo grado “di confine”. Colleghi che sono entrati in quel segmento (dall’interno o dall’esterno) sulla base di determinate prospettive e che già oggi, a bocce ferme, hanno la chiara percezione di un pauroso rallentamento della carriera.
Senza tenere conto che esiste una controparte, l’Amministrazione della Banca d’Italia, con la quale qualunque sindacato deve venire a patti se si vuole cambiare qualcosa (per fortuna, è reciproco: di qui il fatto che si parla di questa riforma da trent’anni e non se ne fa niente data la pochezza delle proposte, se non la penalizzazione insita in esse).
Probabilmente una soluzione equa esiste, anzi: in Banca ne esistono probabilmente 7.000, una diversa dall’altra.
Quello che diciamo a tutti è che se il senso di equità di ciascuno non intercetta il senso di equità altrui, il negoziato muore prima ancora di iniziare.
Qualcuno sarà contento, noi no. Noi siamo convinti che illudersi che tutto possa restare fermo non giovi a nessun collega dell’Area Operativa: basti vedere le promozioni al lumicino di quest’anno, basti vedere quanto poco vengono valorizzate professionalità, competenze e skills come mai ce ne sono state prima in Banca.
Per testare la reale volontà dei colleghi di procedere a un negoziato importante e difficile, anche in assenza di convocazioni, vogliamo sentirvi sui temi sopra descritti: domani, martedì 21 maggio, dalle 13 alle 14,30, in diretta web con il SIBC.