"Che può fare per me il Sindacato?"
Pubblicato in varie · Mercoledì 11 Dic 2024 · 3:00
"Che può fare per me il Sindacato?"
“Che può fare per me il sindacato?”
Lo chiedono in tanti: chi più speranzoso, chi meno.
Molti immaginano che le alternative siano che il sindacato possa fare tanto, o poco, o addirittura niente.
Purtroppo si tende a dimenticare l'alternativa peggiore: anche quando il sindacato può fare poco “per te”, può fare tanto “contro di te”. Può stipulare accordi peggiorativi delle condizioni di lavoro. Può girarsi dall’altra parte e fingere di non vedere le malefatte della Banca. Può vendere una categoria di colleghi, in cambio di vantaggi per altre, o tornaconti diversi.
Ne abbiamo avuto esempi in tempi non così lontani, giusto?
Per questo, i colleghi devono sapere che non essere iscritti a un sindacato facilita il lavoro a chi trova utile girarsi dall’altra parte, o fare niente.
Noi abbiamo la presunzione di non essere quel tipo di sindacato.
Per questo, a chi ci chiede: "perché non rompete il tavolo di maggioranza?" rispondiamo che - a nostro giudizio, e perdonate l'immodestia - non è nell’interesse dei colleghi.
Noi siamo convinti che il SIBC al tavolo di maggioranza è garanzia fondamentale per tutti contro accordi peggiorativi, mossi da una concezione del personale non guidata dal senso di rispetto e di equità per il lavoro svolto da ogni collega.
E' vero che attualmente, al primo tavolo non abbiamo idee collimanti su alcune questioni, e in particolare sulla riforma dell’Area Operativa: almeno, ce lo diciamo con schiettezza. Capita anche nelle migliori coppie, no?
L’obiettivo comune tuttavia - dal nostro punto di vista - non dovrebbe essere "rompere tavoli", ma negoziare tutti in modo unitario e reciprocamente trasparente, portando avanti azioni condivise, come già avviene su altre questioni (Filiali, IPCA).
Più che continuare la tiritera strumentale del “perché il primo tavolo non si sfascia?”, tutti dovrebbero spiegare perché non chiedono di partecipare ad un tavolo unitario, vista la richiesta del SIBC e - a quanto ci consta - la non opposizione della FALBI.
Non vorremmo si volesse sfuggire alla responsabilità di costituirne uno unitario e fare proposte coerenti, rinunciando alla comodità di dire tutto e il suo contrario a giorni alterni.
Le questioni negoziali in ballo, i sistemi di inquadramento operativi ma anche manageriali, il futuro delle Filiali, aspetti retributivi basilari come l’IPCA e l’efficienza aziendale, il lavoro da remoto, e molti altri, rappresentano un banco di prova essenziale, non soltanto per chi governa la Banca, ma anche per le diverse Organizzazioni sindacali, che saranno giustamente valutate da ognuno per la capacità di indicare, in piena trasparenza, soluzioni valide, realistiche, capaci di rispondere agli interessi di tutti.
Noi, se ce ne darete la forza, abbiamo l’ambizione di essere non soltanto garanzia per scongiurare accordi “a perdere” o divisivi per il personale, ma anche motori primi di un cambiamento all’insegna dell’equità e del rispetto per chi lavora.
Un cambiamento che richiede una visione dell’azione sindacale massimamente trasparente, senza alchimie o paroloni in sindacalese.
E’ quello che le colleghe e i colleghi chiedono, e che è dovere del sindacato assicurare.